Ravie

Ho visto un adesivo degli ultras di una piccola squadra locale.
Il font era fatto di caratteri irregolari, con grazie. La a, ad un solo livello, aveva grazie sopra e sotto. La t aveva una barretta verticale all’estremità destra del trattino orizzontale. Molte lettere, c, r G, t, avevano alle estremità rigonfiamenti a goccia.
Ho provato a passare la descrizione a Identifont, ma niente. Avevo una foto, anche se essendo scattata un po’ di profilo comprimeva un po’ le lettere. Ho provato a darla sia a Wtf sia al Font Moose di Luc Devroye. Niente.
Eppure ero sicuro che si trattava di un font comunissimo, probabilmente distribuito dalla Microsoft. Ma non è stato facile arrivarci.
Alla fine ho passato l’immagine della G a Whatfontis.com, e il sito mi ha dato la risposta giusta come secondo risultato (il primo era un po’ impreciso perché era imprecisa la foto che ho mandato). Si tratta del Ravie, più che comune, installato effettivamente col Microsoft Office di qualche anno fa.
Prendo la foto perfetta di quella G, e la passo a What The Font.Adesso la riesce a identificare, restituisce il Ravie come primo risultato, eppure mi dice “No sample available”. Peggio ancora fa Identifont: cercando il nome Ravie, risponde “Do you mean Riviera?”
Che ha il Ravie di così segreto da dover essere nascosto?
Cercando coi motori di ricerca i primi risultati rimandano a siti pirata che lo fanno scaricare gratuitamente.
Il sito della Microsoft dice che il carattere è stato disegnato da Ken O’Brian tra il 93 e il 94, mentre era studente all’Art Center di Pasadena, California.
La pagina fornisce l’elenco dei programmi Microsoft in cui è stato incluso, da Publisher 2000 a Office 2010.
Volendo procedere per somiglianza, a me faceva pensare allo Snap, specie per la doppia grazia sulla a circolare, e per i tratti verticali sulla barretta della t.
Ma chiaramente su Identifont il Ravie non compare tra i caratteri simili allo Snap (non compare proprio), mentre su Myfonts non c’è una lista di caratteri simili allo Snap. Il quale ha due soli tag: decorative e funny.
La a ad un solo piano con doppia grazia non è molto diffusa, eppure Identifont non l’ha ancora schedata come caratteristica inusuale. Insomma, se uno vuole vedere un elenco delle a di quel tipo, non può vederlo.
Volendo descrivergli solo la a, basta dire che si tratta di un font con grazie e che la a è ad un solo livello per scendere a soli 796 font (su circa 12 mila). Ma la lista comprende in gran parte font in cui la a ha la grazia soltanto in basso. Basterebbe una terza domanda sulla grazia superiore. Domanda che però non è contemplata dal sito. Chissà perché.
In passato i font con a ad un solo piano erano più diffusi che oggi. Prima della guerra mondiale una a del genere compariva anche nei titoli del Corriere della Sera. E credo sia comparsa anche per un certo periodo dopo. Ovviamente non era un font ballonzolante come il Ravie, ma un font geometrico, molto condensato, se ben ricordo.
L’atmosfera mi ricorda un po’ quella suggerita dalla a dello Squada One di Google, solo che questo è un senza grazie.
Tra i font commerciali una a geometrica a doppia grazia sta nel Geometric Slabserif 703 del 1990 (Rudolf Wolf, Bitstream). Qui le lettere sono regolari, e non condensate, la a è praticamente circolare.
Su Google l’unico font che trovo che applica questa soluzione è il Vast Shadow, che però è un font particolare, display, visto che ha anche l’ombra.
Noto invece un’alternativa gratis al Ravie: lo Spicy Rice, di Astygmatic. Qui la a non ha le grazie, anche se il tratto si allarga leggermente alle estremità. Però l’andamento ballonzolante e le linee curve magari possono creare la stessa atmosfera dell’adesivo ultrà che ho visto io (vicino allo slogan c’era Andy Capp col boccale di birra).
Però mentre il Ravie punta sulle estremità a goccia, lo Spicy Rice le arriccia. E questo appesantisce un po’ la scritta e la rende spigolosa. In molti casi non è un problema, ma la r non mi piace granché, visto che si chiude quasi come se fosse una p.

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