Share Tech
Lo studio Carrois è noto per il Fira Sans, uno dei font che possono essere scaricati gratuitamente da Google. La versione di base si trova adesso al ventiseiesimo posto della classifica di Google Fonts ordinata per popolarità, davanti al Noto Serif. È un senza grazie col puntino sulla i rotondo e la l curva in basso.
Su questo blog mi pare che ho già parlato dei questo studio a proposito dell’ABeeZee, un font pensato per i bambini che stanno imparando a leggere, anche questo disponibile sul sito ufficiale e su Google Fonts.
Su Google l’ABeeZee è catalogato sotto il nome di Anja Meiners, mentre 10 font sono attribuiti alla Carrois Apostrophe. I più popolari sono i senza grazie di tipo svizzero, in basso invece c’è qualcosa di più originale: un Finger Paint con lettere che si suppongono disegnate col dito sporco di inchiostro, e uno Share Tech, che nella sua versione normale è un senza grazie un po’ diverso dal solito, ed è dotato anche di una versione Mono.
La lettera che si nota di più nello Share Tech secondo me è la g: una lettera a due livelli, l’anello superiore ha i tratti rettilinei con raccordi curvi, tranne la parte in alto a destra che è a punta; il tratto inferiore resta aperto, ed è più o meno come la parte inferiore del numero cinque. Il puntino sulla i è quadrato, la l curva in basso, la I maiuscola le grazie ce le ha, scelta non necessariamente insolita nel settore dei senza grazie, vedi il Verdana.
La versione Mono ovviamente cambia la forma delle lettere per gestire meglio lo spazio che rimane vuoto attorno alle lettere strette. Una lettera originale è la i, che ha due grazie, quella superiore a sinistra, quella inferiore a destra. Le altre lettere tendono a rimanere senza grazie, con qualche eccezione, vedi la r.
La scheda fornita da Google dice che la Carrois Apostrophe è stata fondata in Germania nel 1975 da Ralph Carrois.
Su Fontshop lo studio Carrois risulta fondato da un Ralph du Carrois, che ha una faccia troppo giovanile per essere stato attivo già nel 1975. Infatti la scheda dice che lo studio Carrois è stato fondato nel 2003 a Berlino. Che sia nato lui nel 1975? Probabile, e del resto è la versione accreditata dalla biografia di Identifont.
Su Bbox, il sito di font collegato alla Carrois lo Share Tech, chissà perché, non risulta. C’è però un bel Gintronic, pensato per non affaticare gli occhi di chi lavora abitualmente con il codice.
Ovviamente è un monospace, anche qui la i ha lo stesso andamento delle grazie dello Share Tech, con una differenza: la grazia inferiore non è ottenuta aggiungendo un tratto orizzontale alla base di quello verticale, ma è ottenuta con la curvatura di quest’ultimo.
Quali altri font hanno la stessa caratteristica? Provo a porre qualche domanda a Identifont, ma sembra che sul sito ci sia un bug per cui una domanda esclude tremila font di colpo, qualunque tasto si pigi.
Tra le domande standard non si chiede della curvatura della parte bassa della i, e la caratteristica non si trova neanche tra le unusual features.
Su questo blog mi pare che ho già parlato dei questo studio a proposito dell’ABeeZee, un font pensato per i bambini che stanno imparando a leggere, anche questo disponibile sul sito ufficiale e su Google Fonts.
Su Google l’ABeeZee è catalogato sotto il nome di Anja Meiners, mentre 10 font sono attribuiti alla Carrois Apostrophe. I più popolari sono i senza grazie di tipo svizzero, in basso invece c’è qualcosa di più originale: un Finger Paint con lettere che si suppongono disegnate col dito sporco di inchiostro, e uno Share Tech, che nella sua versione normale è un senza grazie un po’ diverso dal solito, ed è dotato anche di una versione Mono.
La lettera che si nota di più nello Share Tech secondo me è la g: una lettera a due livelli, l’anello superiore ha i tratti rettilinei con raccordi curvi, tranne la parte in alto a destra che è a punta; il tratto inferiore resta aperto, ed è più o meno come la parte inferiore del numero cinque. Il puntino sulla i è quadrato, la l curva in basso, la I maiuscola le grazie ce le ha, scelta non necessariamente insolita nel settore dei senza grazie, vedi il Verdana.
La versione Mono ovviamente cambia la forma delle lettere per gestire meglio lo spazio che rimane vuoto attorno alle lettere strette. Una lettera originale è la i, che ha due grazie, quella superiore a sinistra, quella inferiore a destra. Le altre lettere tendono a rimanere senza grazie, con qualche eccezione, vedi la r.
La scheda fornita da Google dice che la Carrois Apostrophe è stata fondata in Germania nel 1975 da Ralph Carrois.
Su Fontshop lo studio Carrois risulta fondato da un Ralph du Carrois, che ha una faccia troppo giovanile per essere stato attivo già nel 1975. Infatti la scheda dice che lo studio Carrois è stato fondato nel 2003 a Berlino. Che sia nato lui nel 1975? Probabile, e del resto è la versione accreditata dalla biografia di Identifont.
Su Bbox, il sito di font collegato alla Carrois lo Share Tech, chissà perché, non risulta. C’è però un bel Gintronic, pensato per non affaticare gli occhi di chi lavora abitualmente con il codice.
Ovviamente è un monospace, anche qui la i ha lo stesso andamento delle grazie dello Share Tech, con una differenza: la grazia inferiore non è ottenuta aggiungendo un tratto orizzontale alla base di quello verticale, ma è ottenuta con la curvatura di quest’ultimo.
Quali altri font hanno la stessa caratteristica? Provo a porre qualche domanda a Identifont, ma sembra che sul sito ci sia un bug per cui una domanda esclude tremila font di colpo, qualunque tasto si pigi.
Tra le domande standard non si chiede della curvatura della parte bassa della i, e la caratteristica non si trova neanche tra le unusual features.
Commenti
Posta un commento