Sitka
Il Sitka è stato commissionato dalla Microsoft a Matthew Carter. Il quale si è ispirato nel disegno a studi scientifici portati avanti da un apposito dipartimento della stessa azienda (diretto da un tale Kevin Larson). I font finiti sono stati messi a punto da Ross Mills e John Hudson della Tiro Typeworks.
Gli stili sono 4, in 6 “optical sizes” differenti: small, text, subheading, heading, display e banner.
Praticamente cambiano dei dettagli fondamentali a seconda dell’uso che se ne deve fare: se bisogna usarlo in grandi dimensioni, il contrasto tra tratti spessi e tratti sottili può essere maggiore, mentre in piccole dimensioni bisogna ridurre il contrasto, per evitare che le lettere appaiano scolorite.
A cambiare è anche il rapporto tra l’altezza della x e i tratti ascendenti e discendenti, la larghezza delle lettere, oltre che dettagli fondamentali come la forma delle grazie. Nel Display le grazie sono sottili, talvolta bodoniane, mentre nello Small le grazie tendono ad essere triangolari, pesanti, oppure slab.
Nello small la grazia delle l o delle d è orizzontale in alto, nel display invece è in pendenza, curva.
Fonts In Use segnala un solo uso del Sitka, in un messaggio che parla delle novità di Windows 8.1.
L’anno in cui il font è stato rilasciato è il 2013.
Tiro Typeworks è conosciuta dal sito per una manciatina di font. Il più citato è l’Huronia, tre usi appena, seguito da altri con una sola segnalazione ciascuno: Plantagenet, Restraint, Skookum e 1530 Garamond.
Huronia è un carattere dello stesso anno, diffuso anche dalla fonderia Rosetta. Il Designer è Ross Mills. Si tratta sempre di un carattere con grazie.
Rosetta, che è un nome che mi risulta alquanto nuovo, in realtà è molto più segnalato a Fontsinuse. “un editore e distributore di font di alta qualità per un numero crescente di sistemi di scrittura mondiali”.
Il suo font più diffuso, Skolar, conta 31 segnalazioni (solo nella versione serif), seguito da Neacademia (8) e Nassim (7).
Per tornare al Sitka, ne esiste una versione Fluent, che credo si scarichi gratuitamente dal sito della Microsoft, insieme a un Fluent Calibri, intesa a semplificare la lettura alle persone dislessiche. Ma è “loosely spaced” (spaziata male) secondo Fonts In Use.
Secondo un altro volantino che si trova sul web, i caratteri fluent sono pensati per chi è affetto da “visual crowding”, che solo a volte è associata con la dislessia. Mi pare di capire che la forma delle lettere è pressoché la stessa, mentre c’è tanto spazio bianco aggiunto tra una lettera e l’altra (un effetto simile si può ottenere con un normale programma di scrittura, smanettando con le impostazioni del carattere).
Su Wikipedia in inglese non c’è una pagina dedicata al visual crowding.
Solo poche righe alla voce crowding, non linkate a nessuna voce corrispondente in altre lingue (a parte il francese: encombrement visuel).
Ma torniamo a Matthew Carter. Di cosa si è occupato, oltre al Sitka?
Ovviamente del Georgia (69 segnalazioni su Fonts In Use), del Verdana (16) e di altri font come il Miller (uno scotch, 40 segnalazioni).
Sul sito il suo nome compare anche alla voce Helvetica (360 segnalazioni), dietro quelli di Hoffmann e Miedinger.
Dice Wikipedia che Carter si è occupato dell’Helvetica Compressed nel 1966 (lui è nato nel ’37) e della parte relativa all’alfabeto greco.
Gli stili sono 4, in 6 “optical sizes” differenti: small, text, subheading, heading, display e banner.
Praticamente cambiano dei dettagli fondamentali a seconda dell’uso che se ne deve fare: se bisogna usarlo in grandi dimensioni, il contrasto tra tratti spessi e tratti sottili può essere maggiore, mentre in piccole dimensioni bisogna ridurre il contrasto, per evitare che le lettere appaiano scolorite.
A cambiare è anche il rapporto tra l’altezza della x e i tratti ascendenti e discendenti, la larghezza delle lettere, oltre che dettagli fondamentali come la forma delle grazie. Nel Display le grazie sono sottili, talvolta bodoniane, mentre nello Small le grazie tendono ad essere triangolari, pesanti, oppure slab.
Nello small la grazia delle l o delle d è orizzontale in alto, nel display invece è in pendenza, curva.
Fonts In Use segnala un solo uso del Sitka, in un messaggio che parla delle novità di Windows 8.1.
L’anno in cui il font è stato rilasciato è il 2013.
Tiro Typeworks è conosciuta dal sito per una manciatina di font. Il più citato è l’Huronia, tre usi appena, seguito da altri con una sola segnalazione ciascuno: Plantagenet, Restraint, Skookum e 1530 Garamond.
Huronia è un carattere dello stesso anno, diffuso anche dalla fonderia Rosetta. Il Designer è Ross Mills. Si tratta sempre di un carattere con grazie.
Rosetta, che è un nome che mi risulta alquanto nuovo, in realtà è molto più segnalato a Fontsinuse. “un editore e distributore di font di alta qualità per un numero crescente di sistemi di scrittura mondiali”.
Il suo font più diffuso, Skolar, conta 31 segnalazioni (solo nella versione serif), seguito da Neacademia (8) e Nassim (7).
Per tornare al Sitka, ne esiste una versione Fluent, che credo si scarichi gratuitamente dal sito della Microsoft, insieme a un Fluent Calibri, intesa a semplificare la lettura alle persone dislessiche. Ma è “loosely spaced” (spaziata male) secondo Fonts In Use.
Secondo un altro volantino che si trova sul web, i caratteri fluent sono pensati per chi è affetto da “visual crowding”, che solo a volte è associata con la dislessia. Mi pare di capire che la forma delle lettere è pressoché la stessa, mentre c’è tanto spazio bianco aggiunto tra una lettera e l’altra (un effetto simile si può ottenere con un normale programma di scrittura, smanettando con le impostazioni del carattere).
Su Wikipedia in inglese non c’è una pagina dedicata al visual crowding.
Solo poche righe alla voce crowding, non linkate a nessuna voce corrispondente in altre lingue (a parte il francese: encombrement visuel).
Ma torniamo a Matthew Carter. Di cosa si è occupato, oltre al Sitka?
Ovviamente del Georgia (69 segnalazioni su Fonts In Use), del Verdana (16) e di altri font come il Miller (uno scotch, 40 segnalazioni).
Sul sito il suo nome compare anche alla voce Helvetica (360 segnalazioni), dietro quelli di Hoffmann e Miedinger.
Dice Wikipedia che Carter si è occupato dell’Helvetica Compressed nel 1966 (lui è nato nel ’37) e della parte relativa all’alfabeto greco.
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