Droid Serif
Il Droid Serif è stato disegnato per la lettura confortevole sullo schermo. Dice la didascalia su Myfonts che è leggermente condensato per massimizzare la quantità di testo che compare sugli schermi piccoli. Nonostante questo, a parità di dimensione è più ingombrante del Times New Roman, sia in orizzontale che in verticale.
Dimensioni di Times New Roman e Droid a confronto, a parità di grandezza.
Il carattere è stato disegnato da Steve Matteson, Type Director alla Ascender Corporation. La famiglia comprende i quattro font standard (regular, italic, bold e bold italic), ed è parente del Droid Sans e del Droid Sans Mono.
Matteson è statunitense, faccia e pettinatura da marine, ha iniziato la sua esperienza professionale quando era ancora studente alla fine degli anni 80. Dopo essere venuto fuori dalla scuola di stampa dell’istituto di tecnologia di Rochester, ha passato due anni a studiare una tecnologia di hinting in una compagnia posseduta dalla Qms, tecnologia che sta alla base dei font True Type. Dal 90 ha lavorato alla Monotype per creare i principali ttf di Windows: Arial, Times New Roman e Courier New.
Ha lavorato alla Monotype per 13 anni, occupandosi anche del Segoe, nuovo carattere aziendale della Microsoft.
Ha lavorato agli alfabeti greco, cirillico, thai, ebreo e arabo, per venire incontro alle esigenze di aziende come Ibm, Microsoft e Nokia, che hanno clienti in tutto il mondo.
Ora vive nel Michgan con la famiglia, dice Myfonts.
In testa alla lista di font, il sito ci mette l’Andy, uno script informale, e l’Andale Mono, come dice il nome un monospace per programmatori.
Entrambi rilasciati da Monotype, come l’Endurance, un sans che si trova più in basso, mentre Droid Serif e Ascender Sans sono stati rilasciati da Ascender.
La scheda relativa ad Ascender non contiene nomi di fondatori e date. Spiega la filosofia aziendale, a partire dai “primi giorni dei dispositivi mobili e delle console di videogiochi”, quando molti non avevano capito l’importanza della leggibilità dei caratteri su quelle piattaforme. Ascender era già all’avanguardia, e si occupò dei principali font Windows, di quelli della Xbox e dei telefoni Android.
Nella nuvola formata dai nomi dei disegnatori, il nome di Steve Matteson è quello più grosso.
Droid e Ascender stanno in testa alla lista, seguita da Ford’s Folly, script informale, e Chicory, corsivo italico abbastanza raffinato.
Fonts.com mette in evidenza la compatibilità dei caratteri con gli altri alfabeti, dando la precedenza ad una dimostrazione delle lettere straniere, ove disponibili, che vengono pubblicate nella frase di prova al posto del consueto pangramma. Nel Droid Serif la precedenza viene data alle lettere cirilliche, seguite da quelle greche. Nell’HeiS Asc Simplified Chinese ovviamente sono gli ideogrammi cinesi ad avere la precedenza. Mayberry mostra cirillico, greco e accenti forse dell’est europeo, Hensei Kaku Gothic torna agli ideogrammi asiatici. Lindsey e Ayita invece mostrano la consueta frase sulla volpe. Il primo è uno script informale, il secondo è praticamente un upright italic.
Per tornare al Droid Serif, non sembra che ci sia un rapporto con i programmi Microsoft. Identifont lo data 2007, ma afferma che a pubblicarlo sia stato Google Fonts, e infatti il link rimanda lì. Ma la pagina del Droid non c’è più. Chi lo cerca sul sito lo trova ancora, con etichetta Ascender, ma il link rimanda alla Monotype, infine al sito Fonts.com. Può essere che prima era gratuito e ora non lo è più? La didascalia di Fonts.com Google non lo nomina neanche.
In effetti, su Identifont, c’è anche un altro Droid Serif, pubblicato da Ascender ma di copyright Google, che si può comprare, oltre che su Fonts.com, anche su Fontshop.
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