Libero Quotidiano
Il sito del quotidiano italiano Libero ha i titoli della home page scritti in Lora. Almeno, io li vedo scritti in Lora perché ho il font installato sul sistema. Solo che c’è qualcosa che non quadra nel codice, nel senso che non riesco a trovare dov’è che viene stabilito il font in questione. L’apposito strumento di Firefox mi mostra una riga strana che dice “Lora, serif”, ma me la sbarra. E per fortuna, visto che il Lora che mi compare è un senza grazie, mentre la seconda opzione farebbe comparire un carattere con grazie.
Comunque, si tratta di un normale sans di tipo svizzero, una specie di Helvetica, puntino quadrato, nulla che lo faccia notare particolarmente. La sorpresa arriva quando uno va alla pagina dell’articolo. Qui i titoli sono più sottili, hanno delle estremità che sembrano quasi arrotondate, lo spessore del tratto è meno costante di quello che potrebbe essere. Si tratta di un Nunito Sans, pescato dai server di Google (quindi utilizzabile gratuitamente da chiunque).
Il sito offre due versioni del Nunito, una intestata al compianto Vernon Adams, l’altra a “multiple designers”.
Entrambe sono disponibili in 14 stili, da extra light a black più relativi corsivi.
La versione progettata da Vernon Adams aveva effettivamente le estremità arrotondate. Ma non solo con i vertici smussati: non c’erano proprio i vertici, i fianchi dell’asta erano raccordati da un’unica circonferenza.
L’altra versione, a cui ci ha messo mano Jacques Le Bailly, invece ha le consuete estremità ad angoli retti, e visto in grande la variazione di spessore è molto meno evidente di quanto era in piccolo (a 40px le due versioni sono quasi indistinguibili a occhio).
Il nome di Jacques Le Bailly compare in 8 dei 900 font al momento presenti su Google: Montserrat (più le alternates), Pacifico (uno script), Encode Sans (in varie versioni).
E il Nunito? Cercando il suo nome, non compare nella lista, visto che il nome sta solo nella descrizione, mentre il font è attribuito formalmente a “multiple designers”.
Comunque, si tratta di un normale sans di tipo svizzero, una specie di Helvetica, puntino quadrato, nulla che lo faccia notare particolarmente. La sorpresa arriva quando uno va alla pagina dell’articolo. Qui i titoli sono più sottili, hanno delle estremità che sembrano quasi arrotondate, lo spessore del tratto è meno costante di quello che potrebbe essere. Si tratta di un Nunito Sans, pescato dai server di Google (quindi utilizzabile gratuitamente da chiunque).
Il sito offre due versioni del Nunito, una intestata al compianto Vernon Adams, l’altra a “multiple designers”.
Entrambe sono disponibili in 14 stili, da extra light a black più relativi corsivi.
La versione progettata da Vernon Adams aveva effettivamente le estremità arrotondate. Ma non solo con i vertici smussati: non c’erano proprio i vertici, i fianchi dell’asta erano raccordati da un’unica circonferenza.
L’altra versione, a cui ci ha messo mano Jacques Le Bailly, invece ha le consuete estremità ad angoli retti, e visto in grande la variazione di spessore è molto meno evidente di quanto era in piccolo (a 40px le due versioni sono quasi indistinguibili a occhio).
Il nome di Jacques Le Bailly compare in 8 dei 900 font al momento presenti su Google: Montserrat (più le alternates), Pacifico (uno script), Encode Sans (in varie versioni).
E il Nunito? Cercando il suo nome, non compare nella lista, visto che il nome sta solo nella descrizione, mentre il font è attribuito formalmente a “multiple designers”.
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