Nova Slim

Da qualche parte sul web mi è capitato di vedere il Nova Slim. È uno dei font di Google, un senza grazie, ma dalle forme molto particolari. La m e la n, maiuscole e minuscole, sono in forme bauhaus, fatte ad arco, in pratica. La e ha il tratto centrale obliquo. La t è cruciforme, a a due livelli, r composta da un unico tratto che curva in alto.
Ma quello che colpisce è il modo in cui sono tagliati i tratti: in maniera obliqua, e spesso parallela.
Guardare la lettera C: di solito nei senza grazie si sceglie di tagliare le estremità in maniera speculare. Prolungando i segmenti di entrambe le estremità, le due rette dovrebbero incontrarsi a sinistra, all’interno della lettera. Nel caso del Nova Slim invece le rette sono parallele, a scendere verso sinistra, o volendo a salire verso destra.
Anche la base di lettere come la A o la M segue lo stesso andamento, con estremità parallele ma oblique.
L’anno in cui il font è stato rilasciato è il 2011. Il disegnatore è Wjciech Kalinowski.
Che ha rilasciato vari font col nome Nova. I più popolari sono Nova Mono, Nova Square e Nova Round. Il primo è un monospace, ma non ha nulla a che vedere col Courier: le lettere hanno larghezza costante, ma conservano le caratteristiche che abbiamo visto nel Nova Slim, le forme alquanto singolari. Anzi, sono più insolite ancora: per allargare la i e la l vengono curvate in basso come un ampio manico d’ombrello.
Mentre lo Slim ha un certo contrasto tra tratti spessi e tratti sottili, nel Nova Mono lo spessore è più costante.
Il Nova Square è caratterizzato dai tratti rettilinei, raccordati comunque da curve: la o ha quattro lati.
Il Nova Flat, che sta più in basso in classifica, è una specie di Nova Square, ma con qualche curva in più.
Il Nova Round invece ha più curve rispetto agli ultimi due (la o ha due soli rettilinei, quelli verticali).
Un Nova Oval, dove la o non ha rettilinei, si trova più in basso. Forse la gente non apprezza qualche forma molto insolita, come la n minuscola composta da un tratto solo, che curva in alto e va quasi a chiudersi in basso, come fa la h in certi corsivi eleganti (e come fa anche qui: è una specie di b aperta in basso).
Il Nova Cut è fatto di segmenti rettilinei quasi dappertutto, come se parti delle lettere fossero state tagliate via con le forbici.
Il meno trendy di tutti è il Nova Script, che ha l’inclinazione del corsivo italico, la a ad un solo livello, la e senza tratti rettilinei. Qui però le forme sono molto, molto insolite. La n, dopo che la curva si chiude quasi dall’alto in basso, vira a destra improvvisamente in orizzontale. Tratti orizzontali ci sono anche alla fine dell’arco della p, della d, della h e pure della u. Il quale è praticamente una v minuscola, mentre la v propriamente detta sembra una u, non avendo fronzoli attorno.
Lo stesso autore ha realizzato per Google anche due font al di fuori dell’etichetta Nova. Uno si chiama MedievalSharp, e dovrebbe simulare una specie di blackletter dalle forme moderne. Il risultato è che non suggerisce affatto un’atmosfera medievale, e per giunta ha alcuni tratti sottili che danno un po’ fastidio visti sullo schermo a dimensioni medio-piccole.
L’altro invece si chiama Modern Antiqua, e invece suggerisce una bella atmosfera. La t è a forma di crocifisso, ben piantato alla base. La r, la s, la c e anche la f hanno delle estremità a goccia abbastanza interessanti. La M è di forma trapezoidale (a fianchi spioventi, non paralleli). Insomma, è un font usabile per suggerire un’atmosfera medievale/fantasy (anche se non ha nulla a che vedere col medioevo reale).
Kalinowski è polacco, e vive ancora lì. Ha avuto esperienza nell’incisione di caratteri sulla pietra. La sua foto si può vedere su Identifont.

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