Pressing On: The Letterpress Film
Il trailer del film Pressing On è su Youtube dal 2016. Finora ha totalizzato 15.006 visualizzazioni. E io non ne sapevo niente. Si tratta di un documentario sulla stampa a pressione. Quella che ha rivoluzionato il mondo alla fine del medioevo, da Gutenberg in poi, ed è stata abbandonata con l’arrivo del computer. È stata abbandonata? Non del tutto. Perché quelli che hanno passato tutta la vita a lavorare sulle vecchie macchine da stampa la vedono ancora come un mito, e provano a insegnare la tecnica anche alle nuove generazioni, quelle che magari hanno studiato e si sono appassionate alla tipografia guardando lo schermo di un computer.
Il trailer dura solo 3 minuti, è in lingua inglese. Eppure c’è dentro parecchia roba. Si vedono le facce degli anziani intervistati, e quelle dei giovani all’opera. Si vede la tastiera della monotype, su cui si componeva il testo, si vedono i rulli su cui doveva essere spalmato l’inchiostro, che doveva passare poi sui caratteri in maniera uniforme. E si sentono le parole dei vecchi tipografi, per cui anche l’odore, il suono, il ritmo di quelle macchine è una cosa che suscita una bella emozione.
Nel trailer, il titolo è scritto da destra a sinistra, come se fosse allo specchio. Il fatto è che i caratteri da stampa avevano le lettere disposte in quel modo, come sui timbri (che non sono ancora scomparsi del tutto nell’uso comune).
Il film è stato proiettato pochi giorni fa, alla fine di ottobre, alla St. Bride Foundation di Londra.
Si tratta di una fondazione che organizza eventi e workshop in ambito di design, stampa, tipografia.
È ospitata in un edificio vittoriano, e ha una fornita biblioteca con volumi di storia della tipografia, del design dei giornali, eccetera. Ha anche una vasta collezione di specimen di caratteri nonché una di punzoni e di matrici.
Vanta ottantamila visitatori l’anno.
Il sito ha i titoli in Druk Web (una specie di Impact), i testi in Austin News Text Web (serif). Entrambi caricati dal proprio sito (non da siti esterni).
A ottobre si è tenuto un corso di letterpress (costo quasi 200 sterline).
Sono in programma serate per imparare ad intagliare il legno.
Stasera ci sarà una conferenza sul “Type Design come processo collaborativo con particolare riferimento ad alfabeti non latini”.
Il film ha un sito web: www.letterpressfilm.com, con tanto di negozio da cui si possono comprare poster con una pressa da stampa, spillette, perfino t-shirt.
Su una delle magliette c’è una specie di pedalina, in grigio, con lo slogan “print lives on”.
Il trailer dura solo 3 minuti, è in lingua inglese. Eppure c’è dentro parecchia roba. Si vedono le facce degli anziani intervistati, e quelle dei giovani all’opera. Si vede la tastiera della monotype, su cui si componeva il testo, si vedono i rulli su cui doveva essere spalmato l’inchiostro, che doveva passare poi sui caratteri in maniera uniforme. E si sentono le parole dei vecchi tipografi, per cui anche l’odore, il suono, il ritmo di quelle macchine è una cosa che suscita una bella emozione.
Nel trailer, il titolo è scritto da destra a sinistra, come se fosse allo specchio. Il fatto è che i caratteri da stampa avevano le lettere disposte in quel modo, come sui timbri (che non sono ancora scomparsi del tutto nell’uso comune).
Il film è stato proiettato pochi giorni fa, alla fine di ottobre, alla St. Bride Foundation di Londra.
Si tratta di una fondazione che organizza eventi e workshop in ambito di design, stampa, tipografia.
È ospitata in un edificio vittoriano, e ha una fornita biblioteca con volumi di storia della tipografia, del design dei giornali, eccetera. Ha anche una vasta collezione di specimen di caratteri nonché una di punzoni e di matrici.
Vanta ottantamila visitatori l’anno.
Il sito ha i titoli in Druk Web (una specie di Impact), i testi in Austin News Text Web (serif). Entrambi caricati dal proprio sito (non da siti esterni).
A ottobre si è tenuto un corso di letterpress (costo quasi 200 sterline).
Sono in programma serate per imparare ad intagliare il legno.
Stasera ci sarà una conferenza sul “Type Design come processo collaborativo con particolare riferimento ad alfabeti non latini”.
Il film ha un sito web: www.letterpressfilm.com, con tanto di negozio da cui si possono comprare poster con una pressa da stampa, spillette, perfino t-shirt.
Su una delle magliette c’è una specie di pedalina, in grigio, con lo slogan “print lives on”.
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