Avvenire si rinnova

Nuova grafica per Avvenire, il quotidiano cattolico italiano.
Cambia il font usato per la titolazione: al posto della consueta e col trattino che andava in salita (coi due lati non paralleli, adesso c’è una e più tradizionale, che sa di inchiostro con la parte destra della controforma asimmetrica rispetto alla sinistra.

A sinistra, la vecchia forma della e, a destra la nuova. Notare anche il corsivo più leggero, il senza grazie in alto, e lo spazio bianco che si guadagna nel titolo a due righe.


Il corsivo è più leggero, vediamo anche l’uso di un senza grazie laddove prima si usava un serif.
L’editoriale non è più giustificato da entrambi i lati, ma è allineato a bandiera a sinistra. La scritta è in grigio, sans, mentre prima era in bianco su fondo blu all caps. Il nome dell’autore non è più maiuscoletto blu, ma all caps nero, con il cognome in grassetto.

A sinistra, la nuova grafica dell'editoriale, a destra la vecchia.

Cambia il colore delle tabelle, adesso è azzurrino.
All’interno, si nota una disposizione diversa degli articoli: prima le foto venivano incastrate in alto, comprimendo i titoli. Ora si preferisce tenere larghi i titoli, a tutta pagina. Lo spazio bianco è aumentato, ad esempio tra le tabelle e il resto del testo. Il carattere usato per le civette è più leggero.
Restano le foto in bianco e nero, memoria del tempo che fu. A differenza degli altri quotidiani, diventati full color, Avvenire continua ad utilizzare il colore solo per i due fogli più esterni (le prime quattro pagine e le ultime quattro).

A sinistra, il nuovo stile di impaginazione, a destra quello vecchio.

Tra cui c’è quella dello sport. Anche qua vediamo la differenza di impaginazione: prima le brevi venivano messe in alto, poi le foto sparse, e il titolo schiacciato alla meno peggio. Adesso il titolo sta in alto bello largo, le brevi sono relegate a destra. E spariscono quei capolettera appariscenti che c’erano prima.


A sinistra, la nuova pagina dello sport, più ordinata. A destra, la vecchia grafica.

La testata della prima pagina è invariata, mentre quella della sezione Agorà è diversa. Prima c’era una A con trattino centrale serpeggiante, come una ciocca di capelli al vento, seguita da lettere minuscole. Adesso è tutto maiuscolo, come fosse una iscrizione romana, con la A finale che crea scompiglio: è di un colore diverso, pesta il piede alla R (hanno una estremità in comune, sovrapposta) e ha un accento che più che un accento sembra un apostrofo rovesciato bold. Uhm...

Sopra, la nuova testatina della sezione cultura-spettacolo sport. Sotto, quella vecchia

A sorpresa, il font usato è diverso: un Bodoni puro, la cui differenza coi font del resto del giornale si nota eccome.


Completamente invariata la grafica dei supplementi locali. Che mentre per la sezione comune usa un carattere normale, per la sezione dedicata alle singole diocesi continua a usare il classico sans per la titolazione, inconfondibile per via del puntino sulla i quadrato, ma appoggiato sul vertice.


Sarebbe interessante sapere i nomi di chi ci ha lavorato sopra, ma a quest’aspetto non è stata data la stessa visibilità che altri giornali hanno dato alle loro scelte: sia il Corriere che Repubblica hanno diffuso i nomi dei loro caratteri (Solferino e Brera per il quotidiano milanese, Eugenio per quello romano), sia quelli delle agenzie che se ne sono occupate.
Per quanto riguarda la testata, ormai è parecchio che non viene toccata. In origine era in caratteri slab, tutto maiuscolo. Poi, sul finire degli anni 80 passò al Benguiat, che è caratterizzato per avere la A col trattino curvo, che in questo caso veniva agganciato con uno svolazzo alla seconda estremità della v che lo seguiva. Poi la A perse il “terrazzo” tipico del Benguiat (la doppia grazia in cima), diventando una A appuntita. Il trattino della e perse la sua inclinazione. Ma la legatura tra A e v venne conservata, anzi, per un certo periodo rimase solo quella, mentre il nome del quotidiano appariva in piccolo. Si era già passati al colore, la scritta grande era in bianco all’interno di un pallino blu, quella piccola vi veniva sovrapposta in giallo. Quella attuale conserva il colore, e la scritta Av nel pallino, ma ci aggiunge il resto della parola a destra, con colori invertiti: scritta blu, sfondo bianco.
Una carrellata di prime pagine storiche del quotidiano è visibile sul sito di Famiglia Cristiana.

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