International Typographic Style
Lo stile tipografico internazionale è conosciuto col nome di stile svizzero perché venne messo a punto in Svizzera negli anni 50.
Dice Wikipedia in inglese che le sue radici vanno ricercate già negli anni 20 in Russia, Olanda e Germania.
Come dice il nome, ha a che vedere con la tipografia, intesa non solo come disegno dei caratteri, ma come composizione della pagina.
I caratteri di base sono i senza grazie, che un tempo si chiamavano bastoni. Il simbolo è l’Akzidenz Grotesk, da cui come si sa derivano molti dei senza grazie moderni (tra cui Univers e Helvetica). Insomma si tratta di disegnare le lettere senza fronzoli, abbellimenti, facilmente leggibili.
Le idee di base di questo stile hanno a che fare con la presentazione obiettiva e impersonale dei contenuti, in grado di comunicare allo spettatore senza l’interferenza dei sentimenti soggettivi del disegnatore e tecniche propagandistiche di persuasione (dice la teoria).
Sul fronte dell’impaginazione, si segnala l’uso del testo “flush left – ragged right”, che in linguaggio moderno si dice allineato a sinistra. Tutte le righe iniziano allo stesso livello, ma vanno a capo ognuna per conto suo. (Come fa per esempio Wikipedia. Questo comunque non significa sempre lasciare andare a capo il testo quando capita. Si può anche lavorare sugli a capo per fare in modo che un testo abbia una forma ben precisa, come spiega il sito Interpretation By Design con un esempio. Cosa che non si fa per testi lunghi, interi romanzi, ma certo si può fare per pannelli informativi composti da uno o pochi paragrafi).
Lo stile svizzero ha a che vedere con tutte quelle istituzioni che hanno bisogno di farsi capire allo stesso modo dal maggior numero possibile di persone: per cui la segnaletica pubblica, ad esempio quella degli aeroporti, delle strade, dei monumenti turistici hanno beneficiato delle tecniche messe a punto nell’ambito di questa scuola.
Troppi giri di parole non servono a nulla: basta dare uno sguardo a qualche copertina impaginata in stile svizzero per rendersi conto immediatamente di quale è il suo immaginario, e magari per riconoscere al volo qualche prodotto che ci è capitato sotto agli occhi. Qualche esempio si può vedere sul sito Print Mag, con manifesti realizzati da Mike Joyce per numerose band musicali celebri: Ramones, Clash, Police, Iggy Pop, gli Smiths, i Radiohead. Ciò che colpisce è la scritta in Helvetica, riconoscibile a distanza, non disturbata da fronzoli di nessun tipo. Negli esempi che vengono mostrati sul sito ci sono solo forme geometriche colorate come elementi decorativi, ma lo stile internazionale fece anche largo uso della fotografia.
Un paio di composizioni fotografiche si possono vedere nella breve galleria allestita dal sito Design Is History.
Altre parole chiave sono gabbia e matematica. Gabbia intesa come griglia, utilizzata come punto di partenza per comporre il testo sulla pagina. Secondo criteri matematici, appunto, per bilanciare i contenuti nello spazio.
Uno dei lavori citati più spesso è quello di Max Huber per promuovere varie competizioni motoristiche a Monza. Il più diffuso sul web è quello della 500 miglia di Monza del 1957. Fotografia delle macchine in corsa sulla parabolica bianca, che si allarga verso la base della pagina, due appariscenti strisce blu e rossa che vi si sovrappongono, e la scritta con nome della manifestazione e data in bianco, oblique, la prima in posizione centrale, la seconda in basso, bilanciate dalla scritta Lotteria di Monza, in giallo, in alto, con pendenza opposta.
Altri siti (tipo quello della California State University) invece mostrano la versione del 1948, senza fotografia ma con lo stesso schema, stilizzato (E le scritte messe non soltanto in obliquo, ma in prospettiva).
Una carrellata dei principali personaggi e concetti dello stile svizzero è in questo articolo su How Design (in inglese).
Una visita al sito Smeared Black Ink invece la si può fare non tanto per imparare i contenuti, ma per il fastidioso ma originalissimo modo di impaginare le informazioni nella pagina web. Qualcosa che mi ricorda il modo in cui è ridotto oggi Myspace. La cosa strana è che la pagina non scorre dall’alto in basso, ma da sinistra a destra.
Ma la pagina più ricca di esempi in assoluto si può trovare su Smashing Magazine. Qui gli specialisti possono trovare quello che cercano, e forse anche qualcosa di più.
Dice Wikipedia in inglese che le sue radici vanno ricercate già negli anni 20 in Russia, Olanda e Germania.
Come dice il nome, ha a che vedere con la tipografia, intesa non solo come disegno dei caratteri, ma come composizione della pagina.
I caratteri di base sono i senza grazie, che un tempo si chiamavano bastoni. Il simbolo è l’Akzidenz Grotesk, da cui come si sa derivano molti dei senza grazie moderni (tra cui Univers e Helvetica). Insomma si tratta di disegnare le lettere senza fronzoli, abbellimenti, facilmente leggibili.
Le idee di base di questo stile hanno a che fare con la presentazione obiettiva e impersonale dei contenuti, in grado di comunicare allo spettatore senza l’interferenza dei sentimenti soggettivi del disegnatore e tecniche propagandistiche di persuasione (dice la teoria).
Sul fronte dell’impaginazione, si segnala l’uso del testo “flush left – ragged right”, che in linguaggio moderno si dice allineato a sinistra. Tutte le righe iniziano allo stesso livello, ma vanno a capo ognuna per conto suo. (Come fa per esempio Wikipedia. Questo comunque non significa sempre lasciare andare a capo il testo quando capita. Si può anche lavorare sugli a capo per fare in modo che un testo abbia una forma ben precisa, come spiega il sito Interpretation By Design con un esempio. Cosa che non si fa per testi lunghi, interi romanzi, ma certo si può fare per pannelli informativi composti da uno o pochi paragrafi).
Lo stile svizzero ha a che vedere con tutte quelle istituzioni che hanno bisogno di farsi capire allo stesso modo dal maggior numero possibile di persone: per cui la segnaletica pubblica, ad esempio quella degli aeroporti, delle strade, dei monumenti turistici hanno beneficiato delle tecniche messe a punto nell’ambito di questa scuola.
Troppi giri di parole non servono a nulla: basta dare uno sguardo a qualche copertina impaginata in stile svizzero per rendersi conto immediatamente di quale è il suo immaginario, e magari per riconoscere al volo qualche prodotto che ci è capitato sotto agli occhi. Qualche esempio si può vedere sul sito Print Mag, con manifesti realizzati da Mike Joyce per numerose band musicali celebri: Ramones, Clash, Police, Iggy Pop, gli Smiths, i Radiohead. Ciò che colpisce è la scritta in Helvetica, riconoscibile a distanza, non disturbata da fronzoli di nessun tipo. Negli esempi che vengono mostrati sul sito ci sono solo forme geometriche colorate come elementi decorativi, ma lo stile internazionale fece anche largo uso della fotografia.
Un paio di composizioni fotografiche si possono vedere nella breve galleria allestita dal sito Design Is History.
Altre parole chiave sono gabbia e matematica. Gabbia intesa come griglia, utilizzata come punto di partenza per comporre il testo sulla pagina. Secondo criteri matematici, appunto, per bilanciare i contenuti nello spazio.
Uno dei lavori citati più spesso è quello di Max Huber per promuovere varie competizioni motoristiche a Monza. Il più diffuso sul web è quello della 500 miglia di Monza del 1957. Fotografia delle macchine in corsa sulla parabolica bianca, che si allarga verso la base della pagina, due appariscenti strisce blu e rossa che vi si sovrappongono, e la scritta con nome della manifestazione e data in bianco, oblique, la prima in posizione centrale, la seconda in basso, bilanciate dalla scritta Lotteria di Monza, in giallo, in alto, con pendenza opposta.
Altri siti (tipo quello della California State University) invece mostrano la versione del 1948, senza fotografia ma con lo stesso schema, stilizzato (E le scritte messe non soltanto in obliquo, ma in prospettiva).
Una carrellata dei principali personaggi e concetti dello stile svizzero è in questo articolo su How Design (in inglese).
Una visita al sito Smeared Black Ink invece la si può fare non tanto per imparare i contenuti, ma per il fastidioso ma originalissimo modo di impaginare le informazioni nella pagina web. Qualcosa che mi ricorda il modo in cui è ridotto oggi Myspace. La cosa strana è che la pagina non scorre dall’alto in basso, ma da sinistra a destra.
Ma la pagina più ricca di esempi in assoluto si può trovare su Smashing Magazine. Qui gli specialisti possono trovare quello che cercano, e forse anche qualcosa di più.
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