Pinewood

Su Dafont è possibile scaricare gratuitamente il Pinewood, un font in cui ogni lettera è composta di tronchi d’albero, in chiaroscuro, con tanto di nodi dei rami tagliati (anche se non è specificato con quale licenza).
Il carattere è uno dei primi caratteri fantasia realizzati, le prime tracce risalgono alla prima metà dell’Ottocento, quando ancora non era stato stabilito il concetto di typeface.
Il sito Circuitous Root dice che questo tipo di carattere viene indicato oggi col nome di Rustic, e utilizza proprio questo come esempio per spiegare la nascita e l’evoluzione del concetto di typeface, o tipo di carattere.
Al giorno d’oggi un disegnatore si concentra sul disegno delle lettere, mentre la dimensione è secondaria, tenuto conto che l’utente finale può ridimensionare il testo a piacimento. Un tempo invece la prima cosa che bisognava decidere era la grandezza, che non era variabile a piacimento: prima che entrassero in uso i pantografi, ogni dimensione diversa doveva essere incisa a mano da capo, lettera per lettera. In base alla dimensione, venivano scelti i dettagli da valorizzare: una lettera piccola non può essere riempita di particolari che magari sarebbero impossibili da incidere e anche invisibili all’occhio. Un carattere a dimensione maggiore invece poteva essere decorato con tanti particolari superflui, per esempio l’ombreggiatura.
Inoltre cambiavano altri parametri, come lo spessore del tratto o il rapporto tra larghezza e altezza.
Ogni nuovo disegno era un prodotto industriale, e veniva contrassegnato con un numero, e con la dimensione. Quindi nel catalogo della fonderia i caratteri rustici si potevano trovare magari alla voce “Two lines bourgeois ornamented”, al numero 9; “two lines pica ornamented” al numero 17; “two lines great primer ornamented” al numero 3.
Insomma, c’era una categoria, che era “ornamented”, in cui si trovavano caratteri di tutti i tipi, dai complessi tuscan, fino ai senza grazie ombreggiati o agli slab 3d. Gli “ornamented” erano suddivisi sulla base delle dimensioni, che non venivano indicate con un numero, ma col nome: burgeois significa 9 punti tipografici, pica significa 12, great primer è 18. “two lines great primer” vuol dire quindi 36 punti.
Il numero che contrassegnava il prodotto invece veniva assegnato in ordine crescente all’interno della categoria, a seconda di quanti caratteri ornamentali erano già stati realizzati per quella dimensione, quindi non c’è nessuna relazione tra un numero e l’altro.
Solo in un secondo momento si pensò di concepire questi vari caratteri diversi realizzati nello stesso stile come un unico tipo, da declinare in varie dimensioni, con vari spessori o condensato o esteso a seconda delle esigenze.
Pensavo che varie fonderie avessero ripreso la parola Rustic nel nome, o almeno nel tag, invece non mi riesce di trovare al volo qualcosa di simile sul web.
Il disegno invece non è stato perso. Se ne trovano vari cercando la parola “wood”. Tra questi, il Wood Font Four, disegnato dal Paulo W per Intellecta Design. (Gli altri numeri del Wood Font sono dedicati ad altri tipi di legno).
L’autore del Pinewood, Richard William Mueller, ha caricato su Dafont una trentina di caratteri. I più scaricati soono il Black Castle, gotico, e il Rope, realizzato con corda ripiegata. Tra quelli interessanti, più in basso, ci sono il Primitive, che risale agli albori della tipografia, e il Knockout, che invece è composto di strani blocchi 3d disposti su tre livelli diversi.

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