Stazione Manchester
Qualche tempo fa per via di una notiziaccia di cronaca era stata inquadrata l’entrata della stazione di Manchester Piccadilly.
Ovviamente mi sono soffermato sul carattere utilizzato. A occhio e croce uno avrebbe potuto pensare a qualche variante del Transport che si usa anche per i cartelli stradali italiani, invece non c’entra niente. La a, che nel Transport curva in basso a destra, qui termina praticamente in verticale.
Dunque, si tratta di un sans di tipo svizzero, ovviamente. La M è a pianta trapezoidale, piatta sopra e sotto, con vertice centrale sulla linea di base. La a ha una bella pancia tonda, geometrica. La e non è troppo chiusa su sé stessa, ma neanche troppo aperta. P chiusa, puntino sulla i circolare. E una y il cui tratto discendente curva a sinistra proseguendo per un bel po’ in orizzontale (come nell’Arial, ma diversamente da molti altri font usati nella segnaletica).
Passando la descrizione al questionario di Identifont mi manda verso il Myriad. Ma il Myriad è noto per avere una curva delicata nella y. Allora forse si tratta di un carattere personalizzato per le ferrovie britanniche. Ma che dice il web in proposito?
Ne dice di tutti i tipi. Gli immancabili Kinneir e Margaret Calvert negli anni Sessanta disegnarono un Rail Alphabet che venne usato per la prima volta alla stazione di Liverpool Street a Londra.
Simile all’Helvetica (grassetto), base su cui costruire il Transport. Ha una y con estremità del discendente che si allunga in orizzontale a sinistra, ma ha il puntino sulla i quadrato.
Insomma, i vecchi caratteri erano molto più rigidi per quanto riguarda le variazioni di spessore, avevano la M a fianchi verticali, e spesso la e era più chiusa. Quello usato oggi a Manchester sembra molto più moderno, meno ingessato. Ok, ma chi se n’è occupato?
La M trapezoidale, il punto rotondo, la y che termina in maniera simile sono tutte caratteristiche del Whitney disegnato da Tobias Frere Jones (uno dei disegnatori più popolari al mondo, al momento) per il Whitney Museum ma disponibile anche per altri usi.
Identifont non ne ha l’anteprima. Rimanda al sito ufficiale, che però mostra solo specimen obbligati.
L’intero set si può vedere sul sito dell’immancabile Luc Devroye. Almeno, uno dei pesi disponibili (il carattere è stato sviluppato in ben 58 stili diversi). Il Whitney Museum si trova a New York, Manhattan, e raccoglie opere d’arte del Ventesimo e Ventunesimo secolo.
Un altro carattere che fa le stesse scelte per M, I e y è il Camingo, disegnato nel 2006 da Yann Fromm. Ma qui si perde la conformazione geometrica delle lettere: mentre a Manchester la e è a pianta circolare, Fromm disegna lettere con parecchi cambi di curvatura, vedere la e o la o.
Insomma, un caso che marcherei unsolved, come si fa sul forum di What The Font. Dove in effetti cercando cose tipo railway station, vengono fuori pochi casi, irrisolti, di segnali d’epoca.
Non è stato neanche trovato il corporate font della Network Rail, che dovrebbe essere la società che gestisce la stazione.
In effetti sui cartelli compare un logo in cui un treno corre su un ponte a due archi stretti, stilizzato.
Questo ci conduce al sito The Beauty of Transport, che racconta che l’identità visuale delle stazioni Railtrack è stata curata da Lloyd-Northover (dal nome dei due fondatori) a partire dal 1999. Railtrack è stata dismessa nel 2002, e le sue attività sono passate appunto a Network Rail.
Il carattere sarebbe una creazione del loro studio grafico.
Ma nessuno di loro due è un disegnatore di caratteri, a quanto ne sa Luc Devroye (che fa il nome di David Lloyd, ma sta parlando del fumettista che ha disegnato V for Vendetta, e la cui scrittura è stata poi digitalizzata).
Il sito Design Week dice che lo stesso studio grafico si è occupato anche del sistema di trasporti terrestri di Singapore, fornendo un carattere chiamato Lta identity (Land transport Authority), disegnato da un certo Hubert Jockam.
Per il nome dell’autorità asiatica è stato usato un font completamente diverso da quello della stazione britannica. Però se andiamo a vedere qualche specimen dei lavori di Jocham si vedono delle a abbastanza panciute, che alla lontana ricordano quella della stazione di Manchester. Chissà...
Ovviamente mi sono soffermato sul carattere utilizzato. A occhio e croce uno avrebbe potuto pensare a qualche variante del Transport che si usa anche per i cartelli stradali italiani, invece non c’entra niente. La a, che nel Transport curva in basso a destra, qui termina praticamente in verticale.
Dunque, si tratta di un sans di tipo svizzero, ovviamente. La M è a pianta trapezoidale, piatta sopra e sotto, con vertice centrale sulla linea di base. La a ha una bella pancia tonda, geometrica. La e non è troppo chiusa su sé stessa, ma neanche troppo aperta. P chiusa, puntino sulla i circolare. E una y il cui tratto discendente curva a sinistra proseguendo per un bel po’ in orizzontale (come nell’Arial, ma diversamente da molti altri font usati nella segnaletica).
Passando la descrizione al questionario di Identifont mi manda verso il Myriad. Ma il Myriad è noto per avere una curva delicata nella y. Allora forse si tratta di un carattere personalizzato per le ferrovie britanniche. Ma che dice il web in proposito?
Ne dice di tutti i tipi. Gli immancabili Kinneir e Margaret Calvert negli anni Sessanta disegnarono un Rail Alphabet che venne usato per la prima volta alla stazione di Liverpool Street a Londra.
Simile all’Helvetica (grassetto), base su cui costruire il Transport. Ha una y con estremità del discendente che si allunga in orizzontale a sinistra, ma ha il puntino sulla i quadrato.
Insomma, i vecchi caratteri erano molto più rigidi per quanto riguarda le variazioni di spessore, avevano la M a fianchi verticali, e spesso la e era più chiusa. Quello usato oggi a Manchester sembra molto più moderno, meno ingessato. Ok, ma chi se n’è occupato?
La M trapezoidale, il punto rotondo, la y che termina in maniera simile sono tutte caratteristiche del Whitney disegnato da Tobias Frere Jones (uno dei disegnatori più popolari al mondo, al momento) per il Whitney Museum ma disponibile anche per altri usi.
Identifont non ne ha l’anteprima. Rimanda al sito ufficiale, che però mostra solo specimen obbligati.
L’intero set si può vedere sul sito dell’immancabile Luc Devroye. Almeno, uno dei pesi disponibili (il carattere è stato sviluppato in ben 58 stili diversi). Il Whitney Museum si trova a New York, Manhattan, e raccoglie opere d’arte del Ventesimo e Ventunesimo secolo.
Un altro carattere che fa le stesse scelte per M, I e y è il Camingo, disegnato nel 2006 da Yann Fromm. Ma qui si perde la conformazione geometrica delle lettere: mentre a Manchester la e è a pianta circolare, Fromm disegna lettere con parecchi cambi di curvatura, vedere la e o la o.
Insomma, un caso che marcherei unsolved, come si fa sul forum di What The Font. Dove in effetti cercando cose tipo railway station, vengono fuori pochi casi, irrisolti, di segnali d’epoca.
Non è stato neanche trovato il corporate font della Network Rail, che dovrebbe essere la società che gestisce la stazione.
In effetti sui cartelli compare un logo in cui un treno corre su un ponte a due archi stretti, stilizzato.
Questo ci conduce al sito The Beauty of Transport, che racconta che l’identità visuale delle stazioni Railtrack è stata curata da Lloyd-Northover (dal nome dei due fondatori) a partire dal 1999. Railtrack è stata dismessa nel 2002, e le sue attività sono passate appunto a Network Rail.
Il carattere sarebbe una creazione del loro studio grafico.
Ma nessuno di loro due è un disegnatore di caratteri, a quanto ne sa Luc Devroye (che fa il nome di David Lloyd, ma sta parlando del fumettista che ha disegnato V for Vendetta, e la cui scrittura è stata poi digitalizzata).
Il sito Design Week dice che lo stesso studio grafico si è occupato anche del sistema di trasporti terrestri di Singapore, fornendo un carattere chiamato Lta identity (Land transport Authority), disegnato da un certo Hubert Jockam.
Per il nome dell’autorità asiatica è stato usato un font completamente diverso da quello della stazione britannica. Però se andiamo a vedere qualche specimen dei lavori di Jocham si vedono delle a abbastanza panciute, che alla lontana ricordano quella della stazione di Manchester. Chissà...
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