Broderbund Software

Devroye non ci va giù leggero: secondo lui Broderbund Software è “un’oscura compagnia” (“shady”=losco, equivoco...) “che vendette un cd con oltre diecimila font truetype per 20 dollari tra la fine degli anni 90 e l’inizio dei 2000. Molti di questi sono font rinominati senza vergogna (“shamelessly”) da altrove”. Quattro si trovano su Dafont, in download gratuito, ma senza indicazioni relative alla licenza.
Broderbund ha ancora un sito web, e vende a 30 dollari -1c una collezione di fonts (“The Master Collection”), con varie collezioni: noveau, script, medieval, blackletter e handwriting.
Sarebbe interessante trovare le corrispondenze e le fonti di ispirazione. Nel settore Art Noveau il Benjamin Pro pare proprio un Benguiat. Il Medoe Pro circola col nome di Metro Paris. Il Gandalf Pro è una forma di Eccentric. Il Siegfried è quello del logo di Tecnocasa, ma la storia ordinata non si trova da nessuna parte. L’Ottoman Pro è un Old English (perché Ottoman?). E ce ne sono altri, carini, che sarebbe interessante associare a nomi di disegnatori, fonderie, anni. Ma il sito ufficiale mostra solo poche immagini di anteprima, e non aggiunge nulla.
L’unico nome che riconosco è Advertiser’s Gothic, che si trova pure su MyFonts, ma senza l’apostrofo. Disegnato originariamente da Robert Wiebking per la western Type Foundry nel 1917, è stato digitalizzato da Tom Wallace per HiH Retrofonts tra 2008 e 2012.
Lo stile è lo stesso del Revue, ma la g non scende sotto la linea di base (come nell’Hobo), la a è a doppio livello, le forme sono più tondeggianti (mentre nel Revue sono eccentriche). E poi c’è una e aperta (praticamente una c col trattino), una t che non curva in basso, il puntino sulla i semicircolare (piatto in alto). Mancano alcune giunzioni, come nel Revue, ma in punti diversi. La E e la F hanno il tratto centrale staccato, spostato in alto, e che si protende sulla destra più avanti degli altri due.

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