Conigli

Qualche giorno fa, partendo dagli esperimenti medievali di decorare le lettere dell’alfabeto con figure umane e animali (come documentato dal sito Public Domain Review) ero arrivato a quei font in cui le lettere sono composte da figure umane affiancate. Su FontSpace avevo trovato almeno un paio di esempi, a firma Character, con personaggi nudi attinti chissà dove (l’immaginario comunque è antico): Silvestre Bodies e Weygel Bodies.
In entrambi i casi si valorizzava il corpo umano, meglio se nudo, mentre gli animali venivano lasciati fuori.
Ora ne ho trovato uno con gli animali: i conigli. Coniglietti pasquali, per la precisione. Sta su Dafont e si intitola Bunny Rabbits. Qua si tratta di conigletti con le fattezze delle illustrazioni per bambini d’altri tempi, deformati in maniera tale da comporre le lettere. Ad esempio il coniglietto che rappresenta la T ha lunghe orecchie che piegano ad angolo retto e si allontanano una dall’altra in orizzontale. Il coniglio che rappresenta la R ha una gamba molto lunga (troppo).
Per la B c’è un coniglio che fa il giocoliere con le uova pasquali: la traiettoria delle uova forma l’occhiello superiore, mentre il prato e un fiore formano l’occhiello inferiore.
Alcune lettere sono formate da due o più personaggi. Per la A un coniglio con la cravatta e una coniglietta stanno obliqui a formare i fianchi della lettera, toccandosi con la punta delle orecchie, mentre la punta di un altro orecchio si dirige verso il naso di uno dei due a formare la barra orizzontale.
Per le lettere curve c’è stato bisogno di curvare i conigli. Per la X un coniglietto e una coniglietta fanno naso-naso, protendendosi uno verso l’altra con le orecchie all’indietro.
Per la M e la W sono stati necessari 4 coniglietti diversi, in piedi, con inclinazioni diverse.
Le minuscole sono come le maiuscole, ma più piccole.
La firma è Gemfonts, che ha varie pagine di caratteri all’attivo su Dafonts.
In testa ai download di ieri ci sono Walkaway e Lane, rozzi senza grazie dai tratti sottili e la A ad un solo livello, ma non troppo geometrica. Segue il A Charming Font, che evoca qualche calligrafia verticale antica svolazzante, e il Tall Films, di nuovo dai tratti sottili, ma stavolta molto alto.
Più giù si trovano A Yummy Apology (una specie di Curlz), Gosmick Sans (Comic Sans), qualcosa che evoca cavalieri e pirati, e vari dingbats a tema, dalle uova pasquali ai regali di compleanno.
Quello che mi colpisce di più è il Linear Beam, in cui un senza grazie svizzero è composto da un’insieme di righe orizzontali. Non è rifinito, ma comunque è un’idea (altrove magari realizzata meglio). È stato messo nella categoria Techno/Lcd.
Come al solito vado a dare un’occhiata all’ultimo della lista: Bonk Fatty, composto di tratti molto black, e rettilinei, ma dai raccordi curvi. Una specie di bauhaus quadrato. E infatti non sta riscuotendo molto successo, anche se è stato rielaborato in tutte le salse. Sono ben 7 le versioni disponibili: regolare, italico, Bonkund (Australian Sunrise), Bonkout (l’inverso, lettere outline ad interno bianco con strisce orizzontali nere nella parte inferiore), Bonkoff (outline ombreggiato), Bonkoll (con cornicetta esterna ad ogni bordo), Bonkfat (con lettere deformate come da una lente).
Completamente inattesa la forma della Q, che è praticamente una G con barretta obliqua.

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