The Kelmscott Chaucer
Il Chaucer della Kelmscott, alias “I lavori di Geoffrey Chaucer ora ristampati” è un libro leggendario. Venne stampato nel 1896 dalla Kelmscott Press di Londra in 425 esemplari, più altri 13 stampati su pergamena (che costavano sei volte tanto) e 48 in edizione speciale (con decorazioni in argento e rilegatura in pelle di maiale bianco).
Il fondatore della Kelmscott, William Morris, era un personaggio eccentrico. Fu scrittore, poeta, architetto dilettante, pittore, designer, poeta, imprenditore, pioniere del socialismo. E fu anche editore. A un certo punto si era messo in testa che la tipografia ottocentesca sfornava libri di scarsa qualità, e che bisognava fare in modo di rivivere i fasti delle antiche stampe. Così creò una casa editrice, studiò gli incunaboli, disegnò i suoi font, ingaggiò un decoratore, selezionò accuratamente carte e inchiostri, e sfornò libri di alta qualità.
L’edizione più famosa, tanto da essere considerata da alcuni il libro più bello mai stampato, è appunto quella dedicata ai lavori di Chaucer, di cui ci sono varie foto in alta qualità sul sito della British Library.
Le immagini che si possono ammirare vennero realizzate e intagliate nel legno da Edward Burne-Jones, un celebre pittore vittoriano. Sia le raffigurazioni degli episodi narrati che i testi sono incorniciati da ingombranti motivi floreali.
Il testo è impaginato in colonne, due per pagina, allineate a sinistra, con capolettera in lettere lombarde decorate da foglie.
Il testo è scritto a caratteri gotici, ma larghi e spaziosi, proprio per sfatare l’accusa di illeggibilità che gravava su tutta la categoria.
Qualche pagina di appunti su Morris è stata raccolta un paio di anni fa in un apposito blog su Wordpress.
I caratteri disegnati da Morris sono stati riprodotti in diverse versioni, anche gratuite.
Su Dafont si trova il Morris Roman, realizzato da Dieter Steffmann, che è una variante del Troy, conosciuto anche con il nome di Morris Gotisch. Rispetto ai caratteri usati nel Chaucer, si nota la diversa forma della a minuscola: qui è ad un solo livello anziché a due.
E sempre su Dafont si trova il Morris Jenson Initialen, che riproduce solo i capolettera (autore Typo-Graf). Al posto delle lettere maiuscole quasi tutte le lettere sono inserite in una cornice quadrata, al posto delle minuscole ci sono le varianti, dove spesso le lettere e le foglie non sono incorniciate.
Su Youtube è possibile vedere un filmato in cui il libro viene sfogliato. Oltre alle pagine iperdecorate che si vedono sul sito della British, ce ne sono altre molto più semplici, senza fronzoli e senza immagini.
Sono comunque decorate con i famosi capolettera, e si nota qualche altro tocco di stile: delle scritte in colore diverso rispetto a quelle del testo. Mentre il testo è nero, si vedono didascalie o titoletti in rosso.
Nel filmato si fanno notare anche altri dettagli: due A capolettera nella stessa pagina hanno le decorazioni disposte in maniera diversa. C’erano quindi delle varianti, da cui la scelta di Typo-Graf di inserirne qualcuna nel suo font.
Il fondatore della Kelmscott, William Morris, era un personaggio eccentrico. Fu scrittore, poeta, architetto dilettante, pittore, designer, poeta, imprenditore, pioniere del socialismo. E fu anche editore. A un certo punto si era messo in testa che la tipografia ottocentesca sfornava libri di scarsa qualità, e che bisognava fare in modo di rivivere i fasti delle antiche stampe. Così creò una casa editrice, studiò gli incunaboli, disegnò i suoi font, ingaggiò un decoratore, selezionò accuratamente carte e inchiostri, e sfornò libri di alta qualità.
L’edizione più famosa, tanto da essere considerata da alcuni il libro più bello mai stampato, è appunto quella dedicata ai lavori di Chaucer, di cui ci sono varie foto in alta qualità sul sito della British Library.
Le immagini che si possono ammirare vennero realizzate e intagliate nel legno da Edward Burne-Jones, un celebre pittore vittoriano. Sia le raffigurazioni degli episodi narrati che i testi sono incorniciati da ingombranti motivi floreali.
Il testo è impaginato in colonne, due per pagina, allineate a sinistra, con capolettera in lettere lombarde decorate da foglie.
Il testo è scritto a caratteri gotici, ma larghi e spaziosi, proprio per sfatare l’accusa di illeggibilità che gravava su tutta la categoria.
Qualche pagina di appunti su Morris è stata raccolta un paio di anni fa in un apposito blog su Wordpress.
I caratteri disegnati da Morris sono stati riprodotti in diverse versioni, anche gratuite.
Su Dafont si trova il Morris Roman, realizzato da Dieter Steffmann, che è una variante del Troy, conosciuto anche con il nome di Morris Gotisch. Rispetto ai caratteri usati nel Chaucer, si nota la diversa forma della a minuscola: qui è ad un solo livello anziché a due.
E sempre su Dafont si trova il Morris Jenson Initialen, che riproduce solo i capolettera (autore Typo-Graf). Al posto delle lettere maiuscole quasi tutte le lettere sono inserite in una cornice quadrata, al posto delle minuscole ci sono le varianti, dove spesso le lettere e le foglie non sono incorniciate.
Su Youtube è possibile vedere un filmato in cui il libro viene sfogliato. Oltre alle pagine iperdecorate che si vedono sul sito della British, ce ne sono altre molto più semplici, senza fronzoli e senza immagini.
Sono comunque decorate con i famosi capolettera, e si nota qualche altro tocco di stile: delle scritte in colore diverso rispetto a quelle del testo. Mentre il testo è nero, si vedono didascalie o titoletti in rosso.
Nel filmato si fanno notare anche altri dettagli: due A capolettera nella stessa pagina hanno le decorazioni disposte in maniera diversa. C’erano quindi delle varianti, da cui la scelta di Typo-Graf di inserirne qualcuna nel suo font.
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