Hand in Hand

Hand-in-Hand, o HiH, è stato il marchio del designer Tom Wallace, specializzato in revival digitali di caratteri storici. Tra questi, c’è anche un Morris Gothic che riprende la forma dei caratteri realizzati sul finire dell’Ottocento per la Kelmscott Press di William Morris.
Gran parte dei font sono stati rilasciati negli anni zero di questo secolo, ma Devroye segnala anche lavori più recenti, l’ultimo dei quali apparentemente risale al 2015 (quattro anni fa).
Oltre al Morris normale, la fonderia ha messo a punto anche vari set con le famose iniziali.
Tra gli altri, mi colpiscono l’Habana Deco, che ricorda un counterless geometrico di epoca fascista, l’Herold, revival di un omonimo carattere risalente al 1901 disegnato da Hermann Hoffmann, e il noto Advertisers Gothic.
Tra quelli più curiosi c’è il Bethlehem Star, dove su ogni maiuscola c’è un crocifisso, e le serie Cloudy Day, Double Smiley e Double Sunshine. Nell’ultimo, ogni lettera, outline, ha il profilo del sole in alto a sinistra. Il Double Smiley è uguale, ma il sole ha una faccina che ride. Il Cloudy Day ha una faccia triste su ognuna delle maiuscole, e dietro una nuvola. Ma vista da lontano, la nuvola sembra un cappello da cuoco. E uno si chiede: perché questo cuoco è triste?
Certo è un po’ deprimente come font.
C’è un Norwich Aldine che è una specie di Playbill, ma molto più largo, e non è affatto aldino nel senso di corsivo.
E poi ce n’è per tutti i gusti: il Rodchenco Constructed, che si rifà ai costruttivisti russi, il Roller Poster, psichedelico, che evoca gli anni sessanta e la marijuana ma è stato disegnato nel 1902, il Cecession, che ha un bello stile rétro, risale al 1898, ma non si sa né chi è l’autore né ahimè la fonderia.
Da segnalare pure un Phinney Jenson, che riproduce le lettere veneziane d’epoca, non simulando i bordi frastagliati ma di sicuro con qualche incoerenza nello spessore delle lettere (come era inevitabile data la tecnologia della stampa degli albori).
Infine ci sono vari Schnorr (che mi ricordano alla lontana lo stile di Tecnocasa) e lo Jugendstil Initials, dove dietro ogni iniziale c’è uno scorcio di paesaggio come disegnato a china.

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