Long Shot
Il monopolio dei gotici medievali su Dafont oggi è momentaneamente spezzato da un gotico moderno: il Long Shot di Matty De Cesare.
Normalmente la parte alta della classifica della categoria “gotici” sul sito di font gratuiti Dafont è occupata da caratteri che in un modo o nell’altro si avvicinano all’Old English. Al primo posto anche oggi c’è l’Old London, che è praticamente un clone, seguito dal Cloister Black, entrambi di Dieter Steffmann. Più sotto c’è l’Olde English, dello stesso autore (tutti con licenza 100% gratis), preceduto dall’Ancient, un po’ più black, sempre sullo stesso tema.
Ma tra questi oggi si è infiltrato il Long Shot, che è un gotico moderno, dove per gotico moderno si intende qualcosa che non ha nulla a che vedere con il medioevo ma che può essere usato per decorare la copertina di un album metal.
Le lettere sono composte da soli tratti rettilinei, con raccordi spigolosi. Le estremità sono talvolta tagliate in obliquo, come nella L. Il trattino orizzontale della G è obliquo pure. Sono tutte lettere molto strette. Nello specimen automatico del nome compaiono solo le maiuscole, ma l’alfabeto comprende anche le minuscole.
Prese singolarmente le lettere non sono affatto gradevoli, e talvolta si prestano a degli equivoci. La lettera H, per esempio, che compare pure nel nome, ha il trattino centrare obliquo, e potrebbe facilmente essere scambiata per una N, se non fosse che la N ha il tratto obliquo che occupa solo la parte alta della lettera. La K è praticamente uguale alla H, se non fosse che ha un taglietto sulla destra. Lo stesso taglietto ce l’ha la R per distinguerla dalla A, per il resto identiche.
Per quanto riguarda i numeri, da segnalare lo 0 spaccato al centro, che può essere facilmente confuso con un numero 8.
Sarebbe interessante sapere chi e quando abbia usato questo font e perché. Lo stesso autore non ha mai prodotto nient’altro.
Dai commenti pare di capire che è stato usato da qualche Youtuber che si occupava di Call of Duty, ma vai a capire dove e quando.
Un utente fa notare che ci manca la punteggiatura fondamentale, punto, virgola, eccetera. Ma è chiaro che un carattere così si usa per i loghi dove magari la punteggiatura non è necessaria. Volendo, il punto potrebbe essere staccato dal punto esclamativo o interrogativo, mentre la virgola dovrebbe essere creata da zero.
La lettera che più si fa notare è la I maiuscola: che è interrotta in obliquo da un tratto dello stesso spessore dell’asta. Non si confonde con la t minuscola, almeno con quella dello stesso font, in cui il tratto obliquo è più lungo, mentre in basso si forma il manico d’ombrello, seppure quadrato.
La l minuscola ha la formula di una L maiuscola senza grazie, mentre la L maiuscola termina con una grazia verticale, tagliata in obliquo nella parte superiore. Stesso ragionamento con grazie/senza è stato fatto per distinguere la F maiuscola dalla minuscola.
Normalmente la parte alta della classifica della categoria “gotici” sul sito di font gratuiti Dafont è occupata da caratteri che in un modo o nell’altro si avvicinano all’Old English. Al primo posto anche oggi c’è l’Old London, che è praticamente un clone, seguito dal Cloister Black, entrambi di Dieter Steffmann. Più sotto c’è l’Olde English, dello stesso autore (tutti con licenza 100% gratis), preceduto dall’Ancient, un po’ più black, sempre sullo stesso tema.
Ma tra questi oggi si è infiltrato il Long Shot, che è un gotico moderno, dove per gotico moderno si intende qualcosa che non ha nulla a che vedere con il medioevo ma che può essere usato per decorare la copertina di un album metal.
Le lettere sono composte da soli tratti rettilinei, con raccordi spigolosi. Le estremità sono talvolta tagliate in obliquo, come nella L. Il trattino orizzontale della G è obliquo pure. Sono tutte lettere molto strette. Nello specimen automatico del nome compaiono solo le maiuscole, ma l’alfabeto comprende anche le minuscole.
Prese singolarmente le lettere non sono affatto gradevoli, e talvolta si prestano a degli equivoci. La lettera H, per esempio, che compare pure nel nome, ha il trattino centrare obliquo, e potrebbe facilmente essere scambiata per una N, se non fosse che la N ha il tratto obliquo che occupa solo la parte alta della lettera. La K è praticamente uguale alla H, se non fosse che ha un taglietto sulla destra. Lo stesso taglietto ce l’ha la R per distinguerla dalla A, per il resto identiche.
Per quanto riguarda i numeri, da segnalare lo 0 spaccato al centro, che può essere facilmente confuso con un numero 8.
Sarebbe interessante sapere chi e quando abbia usato questo font e perché. Lo stesso autore non ha mai prodotto nient’altro.
Dai commenti pare di capire che è stato usato da qualche Youtuber che si occupava di Call of Duty, ma vai a capire dove e quando.
Un utente fa notare che ci manca la punteggiatura fondamentale, punto, virgola, eccetera. Ma è chiaro che un carattere così si usa per i loghi dove magari la punteggiatura non è necessaria. Volendo, il punto potrebbe essere staccato dal punto esclamativo o interrogativo, mentre la virgola dovrebbe essere creata da zero.
La lettera che più si fa notare è la I maiuscola: che è interrotta in obliquo da un tratto dello stesso spessore dell’asta. Non si confonde con la t minuscola, almeno con quella dello stesso font, in cui il tratto obliquo è più lungo, mentre in basso si forma il manico d’ombrello, seppure quadrato.
La l minuscola ha la formula di una L maiuscola senza grazie, mentre la L maiuscola termina con una grazia verticale, tagliata in obliquo nella parte superiore. Stesso ragionamento con grazie/senza è stato fatto per distinguere la F maiuscola dalla minuscola.
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