Pedaline
La pedalina era una macchina per la stampa in piccolo formato che si usava un tempo. Deve il suo nome al fatto che era azionata a pedale. È la star del film “La banda degli onesti” con Totò e Peppino, e ha tuttora molti estimatori. Nonostante questo, le informazioni tecniche che si trovano sul web sono frammentarie. Di solito viene collegata col nome della ditta Saroglia di Torino, che però non ha neanche una pagina su Wikipedia. Inutile cercare alla voce “pedalina”, il primo risultato riguarda il nome della frazione di un comune in provincia di Ragusa, Pedalino.
Comunque di pedaline ce ne sono, e non solo in esposizione, proprio in movimento. È di pochi giorni fa la notizia che una pedalina è partita da Palermo per tornare a casa a Termini Imerese. E sul web ci sono proprio le foto: non solo è stato necessario un muletto per sollevarla, ma poi c’è stato bisogno di un camion con gru che l’ha sollevata... con tutto il muletto!
La macchina era arrivata in città a novembre 2017, e le foto si riferirebbero al novembre 2018. A un anno dal suo arrivo, dopo avere stampato numerosi poster, cartoline, composizione varie, è stata riportata alla tipografia di Pietro Corso a Termini Imerese. “Speriamo di poterla rivedere presto a Palermo nell’auspicato Museo della Stampa che i Malicaratteri sognano da tempo”, si legge sul blog di Malicaratteri.
A dicembre invece su Facebook è stata pubblicata la foto di un’altra pedalina, rimessa a nuovo da Enzo Falcone che da anni lotta attorno all’idea di un Museo Laboratorio di Arte Tipografica a Napoli. Oltre ad oliare e mettere a punto tutti i meccanismi, è stato montato un nuovo piano in legno dopo che il precedente si era infradiciato, ed è stato ripristinato il pedale che era stato sostituito da un motore.
“Ora dovremo solo organizzare una dimostrazione di composizione con i caratteri mobili e stampa”, scrive Falcone su Facebook.
Un’altra pedalina la troviamo invece a Milano, nella vetrina della tipografia Pezzini.
“Non solo rende più bello il nostro negozio, ma viene utilizzata ancora oggi per la produzione di stampati letterpress”, si legge sul sito, su cui si possono ammirare anche foto dei prodotti di qualità che escono dalla tipografia, stampati con questa macchina, con due Heidelberg Stella e una macchina per la stampa a rilievo.
Comunque di pedaline ce ne sono, e non solo in esposizione, proprio in movimento. È di pochi giorni fa la notizia che una pedalina è partita da Palermo per tornare a casa a Termini Imerese. E sul web ci sono proprio le foto: non solo è stato necessario un muletto per sollevarla, ma poi c’è stato bisogno di un camion con gru che l’ha sollevata... con tutto il muletto!
La macchina era arrivata in città a novembre 2017, e le foto si riferirebbero al novembre 2018. A un anno dal suo arrivo, dopo avere stampato numerosi poster, cartoline, composizione varie, è stata riportata alla tipografia di Pietro Corso a Termini Imerese. “Speriamo di poterla rivedere presto a Palermo nell’auspicato Museo della Stampa che i Malicaratteri sognano da tempo”, si legge sul blog di Malicaratteri.
A dicembre invece su Facebook è stata pubblicata la foto di un’altra pedalina, rimessa a nuovo da Enzo Falcone che da anni lotta attorno all’idea di un Museo Laboratorio di Arte Tipografica a Napoli. Oltre ad oliare e mettere a punto tutti i meccanismi, è stato montato un nuovo piano in legno dopo che il precedente si era infradiciato, ed è stato ripristinato il pedale che era stato sostituito da un motore.
“Ora dovremo solo organizzare una dimostrazione di composizione con i caratteri mobili e stampa”, scrive Falcone su Facebook.
Un’altra pedalina la troviamo invece a Milano, nella vetrina della tipografia Pezzini.
“Non solo rende più bello il nostro negozio, ma viene utilizzata ancora oggi per la produzione di stampati letterpress”, si legge sul sito, su cui si possono ammirare anche foto dei prodotti di qualità che escono dalla tipografia, stampati con questa macchina, con due Heidelberg Stella e una macchina per la stampa a rilievo.
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