Zona Pro

Alcuni caratteri senza grazie passano pressoché inosservati. Altri invece si fanno notare.
Il sito dell’agenzia Pressenza (anche in italiano), ha scelto per i titoli il Play, da Google. Che ha le lettere con una conformazione un po’ particolare (La C è ottenuta dalla somma di tre tratti quasi rettilinei, raccordati da linee curve), ma è comunque abbastanza tradizionale.
Il sito di Open Migration (anche questo in italiano) invece ha scelto un font che colpisce molto l’attenzione: si chiama Zona Pro, ed è memorizzato sui server del sito.
La caratteristica principale è la f che ha un tratto discendente simile a quello di una normale j. L’effetto, ad una lettura veloce, non è propriamente gradevole. Da notare che è prevista anche la legatura per la doppia f: la prima f risulterà più bassa della seconda.
Da dove arriva lo Zona Pro? In effetti se ne trova una versione sui siti a pagamento, ma ha una f normale. Risulta disegnato nel 2014 da un tale Kostas Bartsokas, Intelligent Design, ispirato ai geometrici degli anni 20. Però nelle anteprime automatiche viene sempre mostrato con una f normale, che poggia sulla linea di base.
La f lunga c’è, ma in posizione alternativa, come glifo numero 266.
Lo stesso autore ha sei font all’attivo su Myfonts, tra cui il pesantissimo Oi!, che non sembra avere molto successo, il sito lo colloca in fondo alla lista. È un font molto interessante, tra l’altro, per la tecnica con cui il punto della i o dell’esclamativo viene attaccato al resto della lettera.
Per quanto riguarda il Play di Google, la firma risulta essere quella di un tale Jonas Hecksher. “È un sans minimalistico disegnato da Hecksher quando era Type Director della Playtype. Tutte le lettere derivano dalla O, quadrata e circolare allo stesso tempo”, dice la didascalia. Supporta cirillico e greco.
Mi pare che già una volta ci siamo imbattuti in questa fonderia, a proposito dell’Italian Plate, che si ispira alle targhe italiane, anche se fa delle scelte diverse: oltre a tutto il set di minuscole (che non compaiono mai nelle targhe), si fa notare una W fin troppo normale (mentre le targhe sono famose per avere una W abbastanza improbabile, larga come una M rovesciata).

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