Coppie di crenatura
Nella pagina in inglese di Wikipedia dedicata alla crenatura (in inglese kerning) è inserita una tabella che mostra tutte le coppie più comuni in cui viene attivato questo meccanismo. All’inizio vengono quelle che prevedono una sottrazione dello spazio tra i due simboli, alla fine invece ci sono quelli in cui scatta l’aumento. Al primo posto c’è la A seguita dalle virgolette. Al secondo la W seguita dal punto. Poi la P seguita dalla virgola.
La prima coppia di inizio parola che troviamo è Te.
Alla fine della lista, w seguito da ; f seguita dal punto interrogativo o dalle virgolette.
Si va da -146 a +121, basati sul valore di 1000 unità/em.
La pagina in italiano al confronto è solo un abbozzo.
La pagina in inglese parla anche di crenatura contestuale (contextual kerning), che è quel meccanismo per cui lo spazio tra una lettera e l’altra viene deciso non solo sulla base della lettera che precede, ma anche di quella che segue. Nei sistemi di crenatura ordinari questo meccanismo non si usa, mentre nella tipografia di qualità sì.
Una video introduzione in inglese sul concetto di crenatura è stato pubblicato sul sito Lynda.com.
Su un forum, sempre in inglese, è sorta una discussione in risposta a chi chiedeva quali fossero le principali coppie di crenatura da considerare. Da un lato c’è chi ha consigliato di ragionare in termini di parole, non di due lettere isolate. In effetti una spaziatura corretta è quella in cui la superficie bianca che separa una lettera dalla precedente ha circa la stessa area di quella che separa dalla successiva. Per cui il disegnatore si prepara un lungo testo di parole chiave e osserva il risultato, che ovviamente dipende dalle caratteristiche del font che sta disegnando e non è uguale per tutti.
Dall’altro lato c’è chi consiglia di preparare lunghe stringhe di testo in cui ogni lettera viene confrontata con ciascuna delle altre (aaabacadae...) e osservare il risultato su quel testo di prova.
Esistono pochi programmi che permettono di aggiustare la crenatura senza influire sul file del font. Normalmente, solo chi disegna il carattere può modificare questi parametri, generando un nuovo file. La modifica di file esistenti è possibile, ma potrebbe non essere consentita dalla licenza proprietaria del font in questione.
Solitamente, l’operazione di kerning si fa molto tardi quando si disegna un font, per evitare che aggiunta o sottrazione dei particolari provochino l’esigenza di rivedere da capo scelte già fatte.
Un tutorial, in inglese e testuale, si trova sul sito Glyphsapp, e spiega anche come raggruppare le lettere simili alle quali deve essere impostato lo stesso parametro (il kerning della A potrebbe essere lo stesso di tutte le A con gli accenti più disparati. È inutile ripetere più volte la stessa operazione. Basta raggruppare insieme tutte le lettere in questione, e la app mostrerà tutti gli accenti sovrapposti, per permettere al disegnatore di regolarsi in ogni caso).
Il programma Glyphs può essere scaricato anche in versione di prova che dura un mese.
La prima coppia di inizio parola che troviamo è Te.
Alla fine della lista, w seguito da ; f seguita dal punto interrogativo o dalle virgolette.
Si va da -146 a +121, basati sul valore di 1000 unità/em.
La pagina in italiano al confronto è solo un abbozzo.
La pagina in inglese parla anche di crenatura contestuale (contextual kerning), che è quel meccanismo per cui lo spazio tra una lettera e l’altra viene deciso non solo sulla base della lettera che precede, ma anche di quella che segue. Nei sistemi di crenatura ordinari questo meccanismo non si usa, mentre nella tipografia di qualità sì.
Una video introduzione in inglese sul concetto di crenatura è stato pubblicato sul sito Lynda.com.
Su un forum, sempre in inglese, è sorta una discussione in risposta a chi chiedeva quali fossero le principali coppie di crenatura da considerare. Da un lato c’è chi ha consigliato di ragionare in termini di parole, non di due lettere isolate. In effetti una spaziatura corretta è quella in cui la superficie bianca che separa una lettera dalla precedente ha circa la stessa area di quella che separa dalla successiva. Per cui il disegnatore si prepara un lungo testo di parole chiave e osserva il risultato, che ovviamente dipende dalle caratteristiche del font che sta disegnando e non è uguale per tutti.
Dall’altro lato c’è chi consiglia di preparare lunghe stringhe di testo in cui ogni lettera viene confrontata con ciascuna delle altre (aaabacadae...) e osservare il risultato su quel testo di prova.
Esistono pochi programmi che permettono di aggiustare la crenatura senza influire sul file del font. Normalmente, solo chi disegna il carattere può modificare questi parametri, generando un nuovo file. La modifica di file esistenti è possibile, ma potrebbe non essere consentita dalla licenza proprietaria del font in questione.
Solitamente, l’operazione di kerning si fa molto tardi quando si disegna un font, per evitare che aggiunta o sottrazione dei particolari provochino l’esigenza di rivedere da capo scelte già fatte.
Un tutorial, in inglese e testuale, si trova sul sito Glyphsapp, e spiega anche come raggruppare le lettere simili alle quali deve essere impostato lo stesso parametro (il kerning della A potrebbe essere lo stesso di tutte le A con gli accenti più disparati. È inutile ripetere più volte la stessa operazione. Basta raggruppare insieme tutte le lettere in questione, e la app mostrerà tutti gli accenti sovrapposti, per permettere al disegnatore di regolarsi in ogni caso).
Il programma Glyphs può essere scaricato anche in versione di prova che dura un mese.
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