Encoding/Compact. Edge-icon
La finestra principale di Fontforge è composta di tante caselle allineate, una per ognuno dei glifi possibili. Finché stiamo guardando un font che ha solo le lettere latine e poco altro non è un problema. Se stiamo guardando l’Arial Unicode, che ha tutte le lettere possibili e immaginabili (tutti caratteri cinesi), ancora niente di strano. Ma se bisogna esaminare un font che ha pochi glifi sparsi, ci si trova davanti un oceano di caselle vuote, e non è certo una bella esperienza scorrerle tutte. In quel caso ci sono due opzioni possibili. La prima consiste nell’andare direttamente al glifo successivo, con l’apposito pulsante nel menu Vista: Carattere definito successivo (o precedente). È prevista anche la scorciatoia da tastiera, che dovrebbe essere alt+ctrl+], secondo l’etichetta, ma che sul mio computer funziona con ctrl+maiusc+].
Oppure, per avere un quadro completo della situazione, si va nel menu Encoding e si clicca su Compact. In quel caso si ottiene la visione solo delle posizioni occupate, e si hanno sotto gli occhi, in un colpo solo, tutti i glifi disponibili.
Twitter usa un font particolare che si chiama edge-icons, e che contiene tanti simboli: le faccine base, simboli che hanno a che vedere col computer, coi file multimediali, il mondo, le reti le connessioni, i tablet e quant’altro. Aprendolo in FontForge si vedrebbero solo posizioni vuote fino ad arrivare ad E609, per poi trovarne altre occupate oltre la F004.
Non è un font piccolo: in totale sono oltre 200 glifi.
Ed è anche molto usato. Avete presente quella nuvoletta blu con la spunta che compare accanto al nome dell’autore di un tweet quando la sua identità è verificata? Quello è appunto uno dei glifi di questo font, colorato in blu.
Avete presente il simbolo del retweet? Eccone un altro. E il simbolo Pinned? F003 di questo font.
Come pure il simbolo del link, del calendario che compare vicino alla data di ingresso in Twitter, o l’immagine delle montagne vicino alla cifra di foto e video caricati. O il simbolo dei commenti e del Mi Piace.
Insomma si tratta di un font che chi va su Twitter ha sempre sotto gli occhi senza accorgersene.
Chi l’ha disegnato? Nell’apposita casella c’è scritto “copyright missing”. Significa che si può modificare, integrare, riutilizzare per il proprio sito? O che si sono dimenticati di scrivercelo nel file? Chissà.
Molti altri glifi invece non mi è mai capitato di vederli. Chissà se si usano, o se erano stati preparati per qualsiasi evenienza. Quello delle fiamme, ad esempio. A che potrebbe servire?
Oppure, per avere un quadro completo della situazione, si va nel menu Encoding e si clicca su Compact. In quel caso si ottiene la visione solo delle posizioni occupate, e si hanno sotto gli occhi, in un colpo solo, tutti i glifi disponibili.
Twitter usa un font particolare che si chiama edge-icons, e che contiene tanti simboli: le faccine base, simboli che hanno a che vedere col computer, coi file multimediali, il mondo, le reti le connessioni, i tablet e quant’altro. Aprendolo in FontForge si vedrebbero solo posizioni vuote fino ad arrivare ad E609, per poi trovarne altre occupate oltre la F004.
Non è un font piccolo: in totale sono oltre 200 glifi.
Ed è anche molto usato. Avete presente quella nuvoletta blu con la spunta che compare accanto al nome dell’autore di un tweet quando la sua identità è verificata? Quello è appunto uno dei glifi di questo font, colorato in blu.
Avete presente il simbolo del retweet? Eccone un altro. E il simbolo Pinned? F003 di questo font.
Come pure il simbolo del link, del calendario che compare vicino alla data di ingresso in Twitter, o l’immagine delle montagne vicino alla cifra di foto e video caricati. O il simbolo dei commenti e del Mi Piace.
Insomma si tratta di un font che chi va su Twitter ha sempre sotto gli occhi senza accorgersene.
Chi l’ha disegnato? Nell’apposita casella c’è scritto “copyright missing”. Significa che si può modificare, integrare, riutilizzare per il proprio sito? O che si sono dimenticati di scrivercelo nel file? Chissà.
Molti altri glifi invece non mi è mai capitato di vederli. Chissà se si usano, o se erano stati preparati per qualsiasi evenienza. Quello delle fiamme, ad esempio. A che potrebbe servire?
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