Nicolas Jenson
Nicolas Jenson è stato un incisore e tipografo francese, vissuto nel Quattrocento a Venezia. Fu il più importante prima di Aldo Manuzio.
Wikipedia in italiano ha il suo ritratto eseguito a stampa (si vedono barba, baffi, capelli lunghi, cappello secondo la moda dell’epoca, colletto rialzato).
L’enciclopedia mostra anche la sua marca tipografica, puramente geometrica, sicuramente meno affascinante di quella di Manuzio (l’ancora e il delfino).
Di Manuzio l’enciclopedia mostra un ritratto a colori: un dipinto di Bernardino Loschi. Manuzio non aveva barba e baffi, e aveva i capelli molto più lunghi. Anche lui si faceva ritrarre col cappello.
Jenson lavorava alla zecca di Tours. Il re di Francia lo mandò in Germania a studiare l’invenzione di Gutenberg.
L’articolo non dice come mai scese a Venezia (altrove c’è scritto che al suo ritorno in Francia il re era morto). Qui aprì la sua stamperia nel 1470: fu la prima di un maestro non tedesco in città.
Secondo Wikipedia Jenson è ritenuto l’inventore dell’Antiqua, uno di più raffinati caratteri tipografici tondi del Quattro-Cinquecento.
La pagina contiene l’elenco delle sue opere e poco altro. Più ricca, anche di immagini, la pagina dell’enciclopedia in inglese.
Sono numerosi i revival moderni dei suoi caratteri. Una delle caratteristiche distintive è la e, col trattino obliquo in salita, che spunta in avanti dopo essersi toccato con l’altro tratto di cui è composta la lettera.
Su Identifont, solo la Adobe ha inserito il suo nome tra quello dei disegnatori. Tutti gli altri hanno attribuito i font che portano il suo nome al responsabile della digitalizzazione.
Oltre a font dalle forme ideali moderne, ce ne sono altri, come quelli firmati Glc, dove sono state aggiunte le imperfezioni quattrocentesche ai contorni e alla colorazione delle lettere, mentre la forma delle lettere è ricalcata su quella dell’epoca, un po’ imprecisa e sgraziata secondo i nostri standard (il 7 del 1470 Jenson Latin). I font della Glc sono commerciali, ma sono scaricabili anche gratuitamente per uso personale da Dafont. Quelli col nome di Jenson sono due: 1543 Humane Jenson e 1470 Jenson. Gli altri della stessa fonderia sono comunque ispirati a stili famosi del passato: ce n’è uno ispirato a Gutenberg, uno di gotica quadrata, uno di cancelleresca del Seicento, uno script cinquecentesco francese. E una macchina da scrivere novecentesca. Tra quelli gratuiti. Tra quelli a pagamento si risale fino all’epoca dell’impero romano.
Wikipedia in italiano ha il suo ritratto eseguito a stampa (si vedono barba, baffi, capelli lunghi, cappello secondo la moda dell’epoca, colletto rialzato).
L’enciclopedia mostra anche la sua marca tipografica, puramente geometrica, sicuramente meno affascinante di quella di Manuzio (l’ancora e il delfino).
Di Manuzio l’enciclopedia mostra un ritratto a colori: un dipinto di Bernardino Loschi. Manuzio non aveva barba e baffi, e aveva i capelli molto più lunghi. Anche lui si faceva ritrarre col cappello.
Jenson lavorava alla zecca di Tours. Il re di Francia lo mandò in Germania a studiare l’invenzione di Gutenberg.
L’articolo non dice come mai scese a Venezia (altrove c’è scritto che al suo ritorno in Francia il re era morto). Qui aprì la sua stamperia nel 1470: fu la prima di un maestro non tedesco in città.
Secondo Wikipedia Jenson è ritenuto l’inventore dell’Antiqua, uno di più raffinati caratteri tipografici tondi del Quattro-Cinquecento.
La pagina contiene l’elenco delle sue opere e poco altro. Più ricca, anche di immagini, la pagina dell’enciclopedia in inglese.
Sono numerosi i revival moderni dei suoi caratteri. Una delle caratteristiche distintive è la e, col trattino obliquo in salita, che spunta in avanti dopo essersi toccato con l’altro tratto di cui è composta la lettera.
Su Identifont, solo la Adobe ha inserito il suo nome tra quello dei disegnatori. Tutti gli altri hanno attribuito i font che portano il suo nome al responsabile della digitalizzazione.
Oltre a font dalle forme ideali moderne, ce ne sono altri, come quelli firmati Glc, dove sono state aggiunte le imperfezioni quattrocentesche ai contorni e alla colorazione delle lettere, mentre la forma delle lettere è ricalcata su quella dell’epoca, un po’ imprecisa e sgraziata secondo i nostri standard (il 7 del 1470 Jenson Latin). I font della Glc sono commerciali, ma sono scaricabili anche gratuitamente per uso personale da Dafont. Quelli col nome di Jenson sono due: 1543 Humane Jenson e 1470 Jenson. Gli altri della stessa fonderia sono comunque ispirati a stili famosi del passato: ce n’è uno ispirato a Gutenberg, uno di gotica quadrata, uno di cancelleresca del Seicento, uno script cinquecentesco francese. E una macchina da scrivere novecentesca. Tra quelli gratuiti. Tra quelli a pagamento si risale fino all’epoca dell’impero romano.
Commenti
Posta un commento