Lusitana
Il Lusitana è uno dei font gratuiti di Google. Disegnato nel 2011 da Ana Paula Megda, è ispirato alla prima edizione del poema epico portoghese I Lusiadi, del 1572. Pensato per lunghi testi a piccole dimensioni, non ha nulla che possa essere considerato fuori moda da un lettore moderno. A parte forse la coda lunga della Q, che va a sottolineare la lettera successiva come si faceva ai vecchi tempi e che comunque è un segno di eleganza. La C ha un accenno di becco sull’estremità inferiore, la R ha la gamba rettilinea (all’epoca si usava talvolta farla curva), la P è aperta come nel Garamond o Palatino, la T però è simmetrica. Se ingrandito, è interessante notare il modo in cui è stata tagliata l’estremità delle grazie: non in verticale, ma in obliquo, a scendere da sinistra verso destra, sia sulle grazie che spuntano da un lato che su quelle che spuntano dall’altro, in maniera tale da ottenere linee parallele anziché simmetriche.
Della stessa autrice apparentemente non c’è nient’altro, sul sito. Perfino Devroye non è riuscito a capire se è argentina o brasiliana. Però ha trovato il suo nome in un altro dei font di Google, il Voces, disegnato insieme a Pablo Ugerman nel 2010. Questo è che è un senza grazie pensato per i dizionari: supporta quindi l’alfabeto fonetico internazionale e, cosa più interessante, è dotato di ink traps per facilitare la leggibilità a piccole dimensioni.
Della stessa autrice apparentemente non c’è nient’altro, sul sito. Perfino Devroye non è riuscito a capire se è argentina o brasiliana. Però ha trovato il suo nome in un altro dei font di Google, il Voces, disegnato insieme a Pablo Ugerman nel 2010. Questo è che è un senza grazie pensato per i dizionari: supporta quindi l’alfabeto fonetico internazionale e, cosa più interessante, è dotato di ink traps per facilitare la leggibilità a piccole dimensioni.
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