Blacker Sans


Di solito nella home page di Dafont, nel settore dei caratteri aggiunti recentemente, si trovano in gran parte calligrafici, quasi sempre tutti uguali. Oggi per esempio ci sono l’Angellina, di Good Java Studio, e il Bellasya, di Wandani Creative.
Ovviamente quando dico tutti uguali intendo dal mio punto di vista e dal punto di vista della concezione generale del font. In entrambi i casi, nella demo, il nome del carattere è preceduto e seguito da una linea curva, che scende per poi risalire prima della parola, sale per poi riscendere dopo la parola. In entrambi i casi il disegnatore ha voluto metterci un tocco di classe. Nel Bellasya abbiamo la prima l che è diversa della seconda (non ha l’occhiello e scende sotto la linea di base) nell’Angellina abbiamo una g con un notevole svolazzo.
Il Bellasya ieri ha totalizzato solo 1.500 download, l’Angellina ha superato i 100 mila.
Il Bellasya è uno degli ultimi caricati sul sito (ma non l’ultimo, ne sono già arrivati altri 8). L’Angellina finisce a pagina 4 dei calligrafici ordinati per data di caricamento (e ogni pagina ha 20 font).
Subito dopo c’era stato caricato il Berlins, di Suzuran San, che a parte la g aperta e l’andamento un po’ più nervoso, è quasi la stessa solfa.
Certo, a guardare bene, il Bellasya non ha nulla anche vedere coll’Angellina. Nel senso che è più ordinato e tranquillo, se lo si vede senza la g svolazzante.
L’Amelya, di R Studio, uno dei più recenti, è simile all’Angellina, ma più calcato.
Comunque, oggi a sorpresa abbiamo due Script Spazzola/Pennello: Are You Okay, di Khurasan e Kinder Boy, di D&K Project. Il primo è obliquo e fluente, il secondo è verticale e più impacciato.
Ma il quinto font che mi compare (la schermata è random, ogni volta che uno aggiorna la pagina la lista è diversa) è il Blacker Sans, che come dice il nome è un senza grazie molto nero (cioè coi tratti più spessi del normale). Non solo si tratta di un carattere tipografico fatto bene, ma l’autore è Zetafonts, la fonderia italiana più attiva del web.
Disegnato da Francesco Canovaro, è stato caricato due giorni fa. È utilizzabile gratuitamente solo per uso personale. Il file è una demo in cui mancano i numeri, ma ci sono tutte le lettere, i segni di interpunzione e i caratteri accentati.
La demo è solo la versione Extrabold, ma negli specimen si possono vedere quelle più sottili.
La famiglia esiste già da tempo ed è stata creata da Cosimo Lorenzo Pancini e Andrea Tartarelli.
La c è asimmetrica nel senso che il taglio dell’estremità superiore tende ad essere più verticale di quello dell’estremità inferiore.
Identifont non conosce il Blacker Sans, ma conosce altre otto versioni del Blacker, tutti con le grazie. Alcune progettate per usi text, altri per usi display. Neanche questi sono catalogati come si deve, però: non compare il riquadro dei caratteri simili.

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