Collezionare fotografia
Pochi giorni fa al museo della Stampa e Stampa d’arte a Lodi c’è stato un convegno nazionale sul collezionismo fotografico. Le attività duravano due giorni. C’è stato anche un concorso sul tema “interpretazione contemporanea della fotografia in formato carte de visite”. Le opere sono state esposte nei locali del museo. Su internet nessuno ha dato spazio all’esito del concorso. Il vincitore ha ricevuto 200 euro. Il formato “Carte de visite” “ebbe immensa popolarità dalla metà dell’Ottocento fino agli inizi del Novecento”, hanno spiegato gli organizzatori del concorso nel comunicato con cui lo hanno bandito. “La Cdv contribuì a realizzare pienamente la rivoluzione democratica nella comunicazione sociale che la fotografia aveva reso possibile. Per la prima volta nella storia la raffigurazione personale fu alla portata di chiunque disponesse di un minimo di risorse” (inizialmente solo la borghesia in ascesa).
Su Wikipedia in italiano non c’è una voce apposita, ma su quella in inglese sì, con numerosi esempi di foto d’epoca.
Il formato brevettato prevedeva un’immagine di 53x89 mm montato su una cartolina di 64x100 mm. L’inventore aveva ideato anche un sistema per riprendere otto negativi separati su una singola lastra, riducendo i costi di produzione.
A quanto scrive l’enciclopedia online, le persone all’epoca non solo compravano le foto di sé stessi (magari per spedirle ai familiari lontani nel corso della guerra di secessione), ma anche quelle dei personaggi famosi.
Una delle foto che si vedono sul sito raffigura tre gatti attorno a un piatto. “Porta la cena, Betsy”, dice la didascalia.
Il mese scorso, in occasione della presentazione di un libro, nel museo di Lodi è stata organizzata una dimostrazione di stampa. Ai visitatori è stato regalato un segnalibro personalizzato col proprio nome, realizzato sul momento.
Su Wikipedia in italiano non c’è una voce apposita, ma su quella in inglese sì, con numerosi esempi di foto d’epoca.
Il formato brevettato prevedeva un’immagine di 53x89 mm montato su una cartolina di 64x100 mm. L’inventore aveva ideato anche un sistema per riprendere otto negativi separati su una singola lastra, riducendo i costi di produzione.
A quanto scrive l’enciclopedia online, le persone all’epoca non solo compravano le foto di sé stessi (magari per spedirle ai familiari lontani nel corso della guerra di secessione), ma anche quelle dei personaggi famosi.
Una delle foto che si vedono sul sito raffigura tre gatti attorno a un piatto. “Porta la cena, Betsy”, dice la didascalia.
Il mese scorso, in occasione della presentazione di un libro, nel museo di Lodi è stata organizzata una dimostrazione di stampa. Ai visitatori è stato regalato un segnalibro personalizzato col proprio nome, realizzato sul momento.
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