Game Boy

Il sito DeltaFonts si è posto il problema di quale può essere il font commerciale che si avvicina di più a quello del logo del Game Boy. La risposta che si dà è un po’ deludente: Futura Bold Italic.
Il problema è che la G del Futura Bold Italic manca del tratto rettilineo in basso a destra. Dettaglio che non è mai presente nella famiglia, se non nel Futura Extra Black Italic. Ma poi c’è un altro problema, quello della O. Che nel Futura, font geometrico, tende ad essere di forma circolare, mentre nel logo del Game Boy è meno geometrica. Si avvicina magari alle versioni più condensate del Futura, ma è meno ellittica.
Comunque, anche volendo usare il Futura per fare un’imitazione del marchio Game Boy, è interessante notare gli aggiustamenti che sono necessari alle lettere. Nel logo, le prime tre lettere sono attaccate tra di loro. E anche tra le altre lettere lo spazio è ridotto in una certa misura, guardare la distanza tra la M e la E, o tra la O e la Y.
Sui siti gratuiti ci sono diversi font taggati Game Boy, ma si tratta di quelli che riproducono non il logo, ma le lettere che comparivano sullo schermo, formate da un quadrato per ogni pixel. Su Dafont c’è l’Early GameBoy, di Jimmy Campbell, su FontSpace ci sono l’Old School Adventures, il Gamegirl Classic, il Diary of an 8 bit mage, il G.b.Boot, il Tiny Islanders, il Teeny Tiny Pixls e l’originale Princess Saves You, che simula la scrittura a mano, sempre su display a grossi pixel. C’è poi il Tombats 6, che è un dingbat, ovvero una raccolta di simboli. Tra i tanti che riguardano i settori più svariati, c’è anche il disegno del Game Boy.
Sempre su Dafont è stato rilasciato in versione 100% gratis il Gamecuben, che è ispirato alla parola Advace del Game Boy Advance. La forma delle lettere è bella e pronta, ma la spaziatura tra le lettere lascia molto a desiderare. C’è uno spazio eccessivo tra una lettera e l’altra, che diventa proprio assurdo là dove ci sarebbe bisogno di kerning (tipo della parola Advance, tra la V e la A). Insomma, se uno si aspetta di scaricare il font ed ottenere un risultato accettabile al volo, sbaglia di grosso.
Sul resto del web è circolata anche un’altra ipotesi, per il logo: quella del Gill Sans. Che apparentemente sembra una sciocchezza: il Gill ha una M con i fianchi paralleli, no? E invece no, perché la versione Italic ha la M con i tratti divergenti. E anche la G col tratto rettilineo in basso a destra. L’ipotesi insomma non è campata in aria. (dettagli e proporzioni non coincidono: tipo quello che si trova sotto il tratto orizzontale della G).

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