Oriya/Odia
La home page di Wikipedia internazionale (www.wikipedia.org) mostra una panoramica di tutte le lingue disponibili, nella quale uno può rifarsi gli occhi con i caratteri più impensati, di cui non si sospettava l’esistenza e non si sarebbe riusciti ad immaginare la forma. Nella categoria tra 10 mila e 100 mila articoli, insieme al napoletano, al lombardo, all’emiliano-romagnolo, allo yiddish e al gaelico irlandese, è segnalata l’edizione in lingua Oriya. Le lettere sono caratterizzate da linee curve. Spesso la loro parte superiore è tutta una semicirconferenza, o semiellisse, comunque non regolare dal punto di vista geometrico. L’home page dell’enciclopedia in questa lingua è or.wikipedia.org. Chi può mai utilizzare queste lettere, al giorno d’oggi?
Wikipedia in italiano ha una voce dedicata a questo linguaggio. Che si parla in uno degli stati dell’India, Orissa, nell’est del Paese, affacciato sul golfo del Bengala, un po’ più a sud di Calcutta. In una foto si può vedere un segnale di avvertenze scritto in hindi e in oriya. Lì è lingua ufficiale, ma se ne segnala la presenza negli stati vicini, e in altri in cui c’è una comunità di emigranti. Wikipedia in italiano non fa una stima, quella in inglese ipotizza oltre 50 milioni di parlanti.
I caratteri derivano dall’alfabeto Kalinga, dice un’apposita voce dell’enciclopedia online. Ma all’alfabeto Kalinga il sito dedica solo tre righe, per dire che dal dodicesimo secolo la scrittura è confluita nella scrittura Oriya.
La denominazione ufficiale dal 2012 è diventata Odia, ma il blocco Unicode continua a chiamarsi Oriya.
Su Wikipedia in italiano c’è una voce dedicata alla “Scrittura Odia” in cui vengono mostrati tutti i caratteri, divisi in vocali dipendenti e indipendenti, consonanti strutturate e non strutturate, ma manca una discussione sintetica. Mi pare che le lettere siano 51, a cui si aggiungerebbero una quindicina di segni diacritici. Più dieci simboli per le cifre numeriche, che non somigliano neanche lontanamente a quelli utilizzati in occidente. Quello che sembra un 9 indica in realtà il 2.
Il blocco Unicode dell’Oriya comprende 90 caratteri nell’intervallo che va da 0b00 a 0b7f.
Wikipedia in italiano ha una voce dedicata a questo linguaggio. Che si parla in uno degli stati dell’India, Orissa, nell’est del Paese, affacciato sul golfo del Bengala, un po’ più a sud di Calcutta. In una foto si può vedere un segnale di avvertenze scritto in hindi e in oriya. Lì è lingua ufficiale, ma se ne segnala la presenza negli stati vicini, e in altri in cui c’è una comunità di emigranti. Wikipedia in italiano non fa una stima, quella in inglese ipotizza oltre 50 milioni di parlanti.
I caratteri derivano dall’alfabeto Kalinga, dice un’apposita voce dell’enciclopedia online. Ma all’alfabeto Kalinga il sito dedica solo tre righe, per dire che dal dodicesimo secolo la scrittura è confluita nella scrittura Oriya.
La denominazione ufficiale dal 2012 è diventata Odia, ma il blocco Unicode continua a chiamarsi Oriya.
Su Wikipedia in italiano c’è una voce dedicata alla “Scrittura Odia” in cui vengono mostrati tutti i caratteri, divisi in vocali dipendenti e indipendenti, consonanti strutturate e non strutturate, ma manca una discussione sintetica. Mi pare che le lettere siano 51, a cui si aggiungerebbero una quindicina di segni diacritici. Più dieci simboli per le cifre numeriche, che non somigliano neanche lontanamente a quelli utilizzati in occidente. Quello che sembra un 9 indica in realtà il 2.
Il blocco Unicode dell’Oriya comprende 90 caratteri nell’intervallo che va da 0b00 a 0b7f.
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