Wired
Il noto sito che si occupa di tecnologia, Wired, usa per i titoli un carattere con grazie, molto condensato e con molto contrasto che si chiama Ambroise Francois Demi. Gli articoli sono scritti in Exchange SSm 4r, copyright H&F/Typography.com.
Nome dell’autore, data di pubblicazione, prime tre parole dell’articolo e vari menu invece sono in ff Oxide Solid Web, più eurostileggiante.
Ambroise e Oxide sono presi dal sito di Typekit, come pure Brandon Grotesque, Brandon Text, Proxima Nova e Tungsten, usati per i titoli degli altri articoli o per le pubblicità e promozioni. L’Exchange invece è codificato nella pagina in base64.
Compaiono altri font con usi secondari, tra cui Roboto.
Typekit è il sito che fa capo alla Adobe, uno dei colossi del settore.
L’Ambroise risulta designato da Jean Francois Porchez di Typofonderie. La famiglia è composta da 17 font: vari pesi da light a extra-bold, con relativi italici, più varie versioni condensate, ma senza italici.
L’Oxide stranamente non viene restituito dal motore di ricerca del sito di Adobe. Secondo Identifont è stato creato nel 2005 da Christian Schwartz per FontFont, e si scarica da Myfonts, Linotype e Fontshop.
Il nome Exchange invece è collegato a quello di uno dei più famosi disegnatori del momento, Tobias Frere-Jones, uno dei migliori del 2006 secondo il sito Typographica. Si scarica solo dal sito dell’autore, Identifont non è autorizzato a mostrare l’anteprima.
Dice Typographica che il carattere è stato commissionato dal Wall Street Journal per sostituire il precedente DowText, ed è entrato in uso nel momento in cui l’edizione europea e asiatica del giornale sono passate al formato tabloid. Scrive chi l’ha recensito per il sito che mentre la forme delle lettere è completamente diversa da quella del DowText, le proporzioni sono le stesse, tanto che difficilmente la gran parte dei lettori ha notato la differenza. Comunque, la leggibilità è migliorata rispetto al suo predecessore, grazie all’uso di ink traps e altre tecniche all’avanguardia.
Nome dell’autore, data di pubblicazione, prime tre parole dell’articolo e vari menu invece sono in ff Oxide Solid Web, più eurostileggiante.
Ambroise e Oxide sono presi dal sito di Typekit, come pure Brandon Grotesque, Brandon Text, Proxima Nova e Tungsten, usati per i titoli degli altri articoli o per le pubblicità e promozioni. L’Exchange invece è codificato nella pagina in base64.
Compaiono altri font con usi secondari, tra cui Roboto.
Typekit è il sito che fa capo alla Adobe, uno dei colossi del settore.
L’Ambroise risulta designato da Jean Francois Porchez di Typofonderie. La famiglia è composta da 17 font: vari pesi da light a extra-bold, con relativi italici, più varie versioni condensate, ma senza italici.
L’Oxide stranamente non viene restituito dal motore di ricerca del sito di Adobe. Secondo Identifont è stato creato nel 2005 da Christian Schwartz per FontFont, e si scarica da Myfonts, Linotype e Fontshop.
Il nome Exchange invece è collegato a quello di uno dei più famosi disegnatori del momento, Tobias Frere-Jones, uno dei migliori del 2006 secondo il sito Typographica. Si scarica solo dal sito dell’autore, Identifont non è autorizzato a mostrare l’anteprima.
Dice Typographica che il carattere è stato commissionato dal Wall Street Journal per sostituire il precedente DowText, ed è entrato in uso nel momento in cui l’edizione europea e asiatica del giornale sono passate al formato tabloid. Scrive chi l’ha recensito per il sito che mentre la forme delle lettere è completamente diversa da quella del DowText, le proporzioni sono le stesse, tanto che difficilmente la gran parte dei lettori ha notato la differenza. Comunque, la leggibilità è migliorata rispetto al suo predecessore, grazie all’uso di ink traps e altre tecniche all’avanguardia.
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