Dancing Men
In una delle avventure di Sherlock Holmes, il noto investigatore si trova ad affrontare il mistero di un messaggio cifrato. È comparsa sul muro una sequenza di omini disegnati con stile infantile, in pose differenti, talvolta con una bandierina in mano, che si sospetta siano messaggi inquietanti diretti alla moglie di un tale, che ha un misterioso passato negli Stati Uniti. Si viene poi a scoprire che erano stati elaborati da una gang americana per potersi scambiare i messaggi mimetizzandoli da disegni infantili per non sollevare sospetti.
Il Gutenberg Labo, giapponese, ha realizzato un font dal nome Gl Dancing Men che riproduce le forme degli omini che compaiono nella storia, integrando anche le lettere mancanti. La bandierina nel racconto serviva per separare le parole una dall’altra: veniva messa nella mano dell’omino che rappresentava l’ultima lettera della parola (quindi là non si usava lo spazio).
Per Sherlock Holmes è un gioco da ragazzi decifrare il messaggio, visto che a lettera uguale corrisponde simbolo uguale. La sua prima ipotesi è che, visto che in inglese la e è la lettera più usata, il simbolo che compare maggiormente nella breve frase che gli è stata data da esaminare rappresenta la e.
Gli altri font realizzati dalla stessa fonderia sono originali e inattesi. C’è un Gl Morris, con le celebri lettere del Troy Type di William Morris. C’è un Gl Runen, con la forma delle rune, appunto, disegnate nella maniera più semplice possibile (semplici segmenti rettangolari uniti insieme) ma in maniera abbastanza equlibrata. C’è il Gl Nummernschild, con le lettere che si usano per le targhe tedesche (diverse da quelle italiane). E poi c’è un Gl German Cursive, che riproduce la famosa calligrafia corsiva tedesca, illeggibile ai nostri occhi (perfino i numeri hanno delle forme assurde, soprattutto 4 e 7 sono irriconoscibili, ma anche il 3 e forse il 2 hanno delle forme mai viste da queste parti.
Tolti i vari font diretti al pubblico giapponese, ne restano vari esoterici: il Gl Grimoire, che raccoglie i simboli che si trovano in un libro di incantesimi medievale (due font, in realtà, uno per i pentacoli – la grande chiave – e uno per i 72 demòni – piccola chiave – ); e il Gl Geomancy, con figure geomantiche medievali (dei quadrati disposti uno sull’altro in file da uno o da due, che non si sa a cosa servono).
C’è poi un dingbat con i fiocchi di neve, ed un originale Gl Mahjong Tile, con le tessere del popolare gioco asiatico. Anche in versione sperimentale a colori.
Prima di mostrare i font, il sito mostra un disclaimer che esonera la fonderia da qualunque danno si possa creare a seguito dell’installazione o uso dei font. Chissà perché sono così preoccupati.
Il Gutenberg Labo, giapponese, ha realizzato un font dal nome Gl Dancing Men che riproduce le forme degli omini che compaiono nella storia, integrando anche le lettere mancanti. La bandierina nel racconto serviva per separare le parole una dall’altra: veniva messa nella mano dell’omino che rappresentava l’ultima lettera della parola (quindi là non si usava lo spazio).
Per Sherlock Holmes è un gioco da ragazzi decifrare il messaggio, visto che a lettera uguale corrisponde simbolo uguale. La sua prima ipotesi è che, visto che in inglese la e è la lettera più usata, il simbolo che compare maggiormente nella breve frase che gli è stata data da esaminare rappresenta la e.
Gli altri font realizzati dalla stessa fonderia sono originali e inattesi. C’è un Gl Morris, con le celebri lettere del Troy Type di William Morris. C’è un Gl Runen, con la forma delle rune, appunto, disegnate nella maniera più semplice possibile (semplici segmenti rettangolari uniti insieme) ma in maniera abbastanza equlibrata. C’è il Gl Nummernschild, con le lettere che si usano per le targhe tedesche (diverse da quelle italiane). E poi c’è un Gl German Cursive, che riproduce la famosa calligrafia corsiva tedesca, illeggibile ai nostri occhi (perfino i numeri hanno delle forme assurde, soprattutto 4 e 7 sono irriconoscibili, ma anche il 3 e forse il 2 hanno delle forme mai viste da queste parti.
Tolti i vari font diretti al pubblico giapponese, ne restano vari esoterici: il Gl Grimoire, che raccoglie i simboli che si trovano in un libro di incantesimi medievale (due font, in realtà, uno per i pentacoli – la grande chiave – e uno per i 72 demòni – piccola chiave – ); e il Gl Geomancy, con figure geomantiche medievali (dei quadrati disposti uno sull’altro in file da uno o da due, che non si sa a cosa servono).
C’è poi un dingbat con i fiocchi di neve, ed un originale Gl Mahjong Tile, con le tessere del popolare gioco asiatico. Anche in versione sperimentale a colori.
Prima di mostrare i font, il sito mostra un disclaimer che esonera la fonderia da qualunque danno si possa creare a seguito dell’installazione o uso dei font. Chissà perché sono così preoccupati.
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