Edward Johnston
Wikipedia presenta Edward Johnston come il padre della moderna calligrafia. Ha voci dedicate a lui in varie lingue, ma non in italiano.
Il disegnatore è famoso per avere disegnato il carattere Johnston, che fu usato nella metropolitana di Londra fino agli anni Ottanta.
Un altro personaggio celebre nella storia della tipografia, Eric Gill, venne influenzato da lui, assistendo alle sue lezioni in una scuola di Londra.
Johnston studiò manoscritti antichi al British Museum, e realizzò testi su commissione col pennino a punta larga, scrivendo poi un manuale di lettering all’inizio del Novecento.
Il carattere per le insegne della metropolitana gli venne commissionato nel 1913.
Chi dice di essersi ispirato a lui, oltre che a Gill, è Impallari Type che in questi anni ha diffuso su Google un font chiamato Cabin che riscuote un certo successo. In Italia viene utilizzato per il sito del quotidiano Il Tempo.
Secondo Identifont il carattere Johnston è il più influente delgli inizi del Novecento. La data fornita lì però è diversa da quella di Wiki: 1916. A differenza del Cabin, la M ha i fianchi paralleli. La C termina come nel Verdana, la B ha l’occhiello superiore più piccolo di quello inferiore. Il vertice centrale della M è a punta anziché piatto. Tra le minuscole si nota subito il punto sulla i, che è a forma di diamante (cioè quadrato ma appoggiato sul vertice anziché sul lato), e la l che termina in basso a manico d’ombrello (come nel Transit che viene tuttora utilizzato per i cartelli stradali in Italia).
Il nome originario di questo font era Underground, poi è diventato Johnston’s Railway Type, poi semplicemente Johnston.
La versione della Itc è stata realizzata nel 1999 da David Farey.
Il punto a diamante non è stato ripreso da nessuno. Il Cabin ha ripreso dal Johnston la forma della l.
Secondo il sito dell’enciclopedia Britannica, i caratteri commissionatigli per la metropolitana, terminati nel 1916, sono importanti perché sono il primo sans serif moderno ad essere basato sule proporzioni delle maiuscole romane.
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