Roper, Saloon Girl, Cowboy Western, Buffalo Western
Su Myfonts ci sono 459 font taggati western. Ma siccome la parola significa semplicemente “occidentale”, una parte dei risultati non ha nulla a che vedere con ciò che a noi viene in mente a sentire la parola western: saloon, ranch, sceriffi, cowboy eccetera. Il primo che mi suggerisce un immaginario di quel genere è il Roper, di Andrew Footit, per il semplice fatto di avere una caratteristica tuscan: le grazie a metà lettera. Sono qui delle estremità appuntite che spuntano verso sinistra o verso destra a mezza altezza. La famiglia comprende tre versioni: quella con la forma delle lettere ideale, più due che riproducono le imperfezioni della pressa da stampa, più marcate in una, meno marcate nell’altra. In uno degli specimen si ricorda la corsa all’oro in California.
Più giù troviamo il Saloon Girl, che invece è un tuscan vero e proprio (è anche taggato in questo modo). Anche qui troviamo grazie a mezza altezza, rotonde, stavolta. Ma soprattutto troviamo i raccordi superiori e inferiori, o le grazie, che escono dall’asta in verticale curvando subito per arrivare in orizzontale. Insomma, sia nella parte superiore del testo che in quella inferiore si viene a creare un andamento ondulato molto caratteristico. La famiglia comprende varie versioni. Oltre a quella regolare ce n’è una aperta (outline con ombra), più una versione inline (in cui c’è una decorazione trasparente che segue il bordo esterno della lettera 3d), più due versioni da sovrapporre per scegliere separatamente il colore della lettera e quello della linea, più una versione dot, in cui all’interno delle aste ci sono dei pallini in trasparenza. A vedere gli specimen, mi pare di capire che si possono sovrapporre anche tre font diversi, per ottenere una scritta in tre colori: uno per l’ombra, uno per l’interno della lettera, uno per la linea del bordo. In uno degli specimen c’è una ragazza con un cappello, del fumo, la scritta “outlaw sister”. Facile immaginare chi sono gli acquirenti di questo font: i locali in tema far west. Qui viene anche usato il tag tuscan.
Il Cowboy Western, della stessa fonderia, FontMesa, usa ancora le punte a mezza altezza, che vengono chiamate “median spurs”, ma qui le grazie sono egizie. Non c’è il tag tuscan quindi, ma neanche egizio. Tra i tag che vengono utilizzati, “circus” e “rodeo”. Oltre che “wood type”.
Solo più in basso nella lista di Myfonts troviamo un altro classico del west, i caratteri che hanno i tratti orizzontali molto più spessi di quelli verticali. Insomma, le aste più spesse delle grazie. Tipo Playbill. Il font si chiama Buffalo Western, dice di essersi ispirato allo spettacolo di Buffalo Bill. Lo slogan che compare nello specimen è “Buy or die!”, “Compra o muori”, con un revolver puntato (peccato che si tratti di una pistola moderna, non di una colt ottocentesca). La famiglia comprende due font, quello normale (solo maiuscole) più quello maiuscoletto sottolineato (con le lettere minuscole sollevate alla stessa altezza delle maiuscole da una sottolineatura continua), a cui si aggiunge un terzo contenente le “catchwords”, ovvero parole scritte in obliquo, al posto di ciascuna lettera, che è prevedibile che il cliente possa inserire in blocco. Ci sono le prevedibili “the”, “and”, “for”, “of the”, “from”, “by”, ma anche “circus”, “wild”, “western”, “hotel” e perfino “wedding”, “birthday”. Più varie manicule e segni tipografici vari.
Più giù troviamo il Saloon Girl, che invece è un tuscan vero e proprio (è anche taggato in questo modo). Anche qui troviamo grazie a mezza altezza, rotonde, stavolta. Ma soprattutto troviamo i raccordi superiori e inferiori, o le grazie, che escono dall’asta in verticale curvando subito per arrivare in orizzontale. Insomma, sia nella parte superiore del testo che in quella inferiore si viene a creare un andamento ondulato molto caratteristico. La famiglia comprende varie versioni. Oltre a quella regolare ce n’è una aperta (outline con ombra), più una versione inline (in cui c’è una decorazione trasparente che segue il bordo esterno della lettera 3d), più due versioni da sovrapporre per scegliere separatamente il colore della lettera e quello della linea, più una versione dot, in cui all’interno delle aste ci sono dei pallini in trasparenza. A vedere gli specimen, mi pare di capire che si possono sovrapporre anche tre font diversi, per ottenere una scritta in tre colori: uno per l’ombra, uno per l’interno della lettera, uno per la linea del bordo. In uno degli specimen c’è una ragazza con un cappello, del fumo, la scritta “outlaw sister”. Facile immaginare chi sono gli acquirenti di questo font: i locali in tema far west. Qui viene anche usato il tag tuscan.
Il Cowboy Western, della stessa fonderia, FontMesa, usa ancora le punte a mezza altezza, che vengono chiamate “median spurs”, ma qui le grazie sono egizie. Non c’è il tag tuscan quindi, ma neanche egizio. Tra i tag che vengono utilizzati, “circus” e “rodeo”. Oltre che “wood type”.
Solo più in basso nella lista di Myfonts troviamo un altro classico del west, i caratteri che hanno i tratti orizzontali molto più spessi di quelli verticali. Insomma, le aste più spesse delle grazie. Tipo Playbill. Il font si chiama Buffalo Western, dice di essersi ispirato allo spettacolo di Buffalo Bill. Lo slogan che compare nello specimen è “Buy or die!”, “Compra o muori”, con un revolver puntato (peccato che si tratti di una pistola moderna, non di una colt ottocentesca). La famiglia comprende due font, quello normale (solo maiuscole) più quello maiuscoletto sottolineato (con le lettere minuscole sollevate alla stessa altezza delle maiuscole da una sottolineatura continua), a cui si aggiunge un terzo contenente le “catchwords”, ovvero parole scritte in obliquo, al posto di ciascuna lettera, che è prevedibile che il cliente possa inserire in blocco. Ci sono le prevedibili “the”, “and”, “for”, “of the”, “from”, “by”, ma anche “circus”, “wild”, “western”, “hotel” e perfino “wedding”, “birthday”. Più varie manicule e segni tipografici vari.
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