Mergenthaler

Il tedesco Ottmar Mergenthaler visse nell’Ottocento e venne chiamato il secondo Gutenberg perché inventò la linotype, la prima macchina in grado di comporre il testo in maniera automatica. Fino ad allora, il tipografo doveva prendere i blocchetti metallici con la forma delle lettere uno a uno, a mano, dagli appositi scompartimenti e metterli in fila a formare le parole e le frasi. Una volta finito il procedimento di stampa, sempre a mano bisognava rimetterli uno per volta ciascuno nel proprio scompartimento. Con la linotype invece l’operatore digitava il testo su una tastiera: automaticamente le matrici si mettevano in fila, veniva colato del metallo fuso a formare la riga per intero, dopodiché ciascuna matrice tornava automaticamente nel suo scompartimento.
Pur essendo tedesco, all’età di diciotto anni emigrò in America. Era già apprendista orologiaio.
Secondo Wikipedia in italiano l’invenzione della linotype risale al 1881, mentre il primo uso in un quotidiano è del 1886, al New York Tribune. In Italia il primo a usarla è stato il quotidiano la Tribuna di Roma nel 1897.
Le ultime linotype credo siano andate in pensione negli anni 80, ma in effetti i siti web restano abbastanza vaghi, sull’argomento.
Il lavoro di linotipista richiedeva una lunga specializzazione. Si parla di cinque anni, per ottenere un risultato che oggi chiunque può ottenere sullo schermo di un personal computer, e con una stampante che fa tutto da sola.
Alla linotype è dedicato un intero sito in lingua italiana, linotipia.it
La compagnia Mergenthaler Linotype è confluita nella Monotype nel 2007.
Di sua proprietà erano parecchi tipi di carattere, tra cui Palatino, Optima, Avenir, Univers ed Helvetica.
A Ottmar Mergenthaler sono stati dedicati vari francobolli nel corso della storia. Tra questi uno tedesco del 1954, valore 10 pfenning, in cui è raffigurato il viso dell’inventore e uno schema della sua invenzione (nell’ambito di una serie dedicata agli inventori), e uno statunitense del 1996, più fotografico (e meno affascinante), nell’ambito di una serie dedicata ai pionieri della moderna comunicazione (gli altri tre sono Muybridge, Ives e Dickson, inventori rispettivamente di uno dei sistemi che portarono all’invenzione del cinema, della retinatura – halftone, e della cinepresa).

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