Zeta Reticuli

Nella categoria dei dingbats alieni oggi su Dafont al primo posto c’è Outerspace (disegni vari, terra, navicelle spaziali, radiotelescopi, astronauti, il profilo di un alieno...), al secondo posto c’è Alienator (il viso di un alieno con qualche rozzissima aggiunta sopra), al terzo posto lo Zeta Reticuli, di Iconian Fonts.
Il nome è conosciuto: Zeta, nella costellazione del Reticolo, è un sistema binario composto di due stelle simili al sole. Viene nominato nella saga di Alien/Aliens. Nelle teorie ufologiche, sarebbe il luogo di partenza degli alieni Grigi.
Nel 2003 una nota canzone del gruppo italiano Meganoidi la menzionava nel titolo (Zeta Reticoli), ma Wikipedia non ne parla (se non nella pagina dedicata alla band).
Comunque, il font è composto di simboli senza senso, che ricordano in alcuni tratti la curvatura dei boomerang.
Visivamente è qualcosa di più gradevole di tanti altri script alieni che sono stati realizzati nel corso degli anni: cercando “alien script” con i motori di ricerca, vengono fuori parecchie immagini tra i risultati (tra cui anche qualche pagina di copione del film, che in inglese si dice “script”).
Sul sito ufficiale la didascalia dice che questa sarebbe la vera scrittura dei Grigi, ricostruita grazie a numerosi avvistamenti.
Molti dei font realizzati da Iconian, diffusi con licenza donationware, si richiamano all’immaginario della fantascienza.
Il più scaricato al momento è lo Starcruiser, con lettere larghe dai tratti spessi e rettilinei, attraverso le quali si vede un cielo stellato.
Le principali eccezioni sono Pepperland (ispirato ai Beatles, dice il sito), Hulkbusters (con lettere che si strappano e si frantumano), e Mrs. Monster (con tratti spessi disegnati a penna, adatti per un fumetto sui mostri).
Su Dafont ci sono ben 39 pagine di caratteri disegnati da Iconian.
Come al solito mi fiondo all’ultimo posto, tanto per rendermi conto. Oggi il più sfortunato è il Kangaroo Court, un tentativo di disegnare le lettere dei balloon dei fumetti, con qualche spigolo alle estremità che non dovrebbe esserci.
Tra i risultati più infelici, il Western Rail, composto di slab troppo neri schiacciati tra due rotaie.

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