Brush Script e la leggibilità
Il Brush Script è un classico della tipografia. Disegnato nel 1942 per l’Atf da Robert E. Smith, è diffusissimo ancora oggi perché distribuito insieme al software Microsoft nella versione digitalizzata da Adobe e Monotype.
Wikipedia in inglese lo nomina come esempio per spiegare il concetto di “leggibilità”, nella pagina dedicata alla tipografia.
“La leggibilità descrive quanto facilmente i caratteri individuali possono essere distinti uno dall’altro. È descritta da Walter Tracy come ‘la qualità di essere decifrabile e riconoscibile’. Per esempio se una b e una h, o un 3 e un 8 sono difficili da distinguere a piccole dimensioni, c’è un problema di leggibilità … Brush Script è un esempio di un font contenente molti caratteri che possono essere difficili da distinguere”.
Provate a leggere cosa c’è scritto qui sotto:
La risposta corretta è: Q2Z7TFI9Gqg.
Effettivamente è un po’ un’avventura riuscire a indovinare. La Q maiuscola è così aperta da sembrare un 2. La Z è come fosse un 3 con un occhiello in basso. La T è una specie di 7, la F è simile, ma col tratto orizzontale centrale.
Assurda la I maiuscola, che sembra un 9 molto aperto, mentre il 9 è quasi uguale alla G maiuscola, ma in dimensione minore.
La g minuscola non forma un occhiello, mentre la q sì, ma sul lato destro anziché quello sinistro.
Per fortuna il problema è limitato principalmente ad alcune maiuscole. Leggendo un testo sensato, il cervello umano è capace di riempire rapidamente eventuali buchi. Pur non riuscendo a riconoscere una lettera, è capace di indovinarla dal contesto.
Leggete qui sotto:
Sì, quella non è la forma della T, e quella non è la forma della I, ma le parole vengono istintivamente riconosciute comunque. Il testo è chiarissimo
Su Wikipedia in inglese, in proposito c’è un’interessante distinzione tra questi due aspetti diversi della leggibilità, che in quella lingua hanno due nomi diversi: legibility e readability. Con legibility si indica quello che abbiamo detto prima, la facilità nel riconoscimento del singolo carattere. Con readability invece ci si riferisce alla facilità con cui si legge il testo come un tutt’uno. In questo caso oltre alla forma delle lettere bisogna valutare altri fattori, come lo spazio tra le parole e tra le righe, l’uso di margini, e la struttura del documento. Insomma, il sito si sofferma su questioni relative all’impaginazione, ma anche la fase di disegno è determinante. L’articolo aggiunge che i sans serif sono considerati di minore leggibilità (nel secondo senso) e quindi inadatti a lunghe quantità di prosa. La questione comunque è dibattuta e dipende da come uno è abituato. Gli articoli di Wikipedia e di molti siti web sono comunque scritti in un senza grazie, indipendentemente dalla lunghezza.
Ovviamente un grafico o un tipografo deve fare attenzione a questi due concetti di leggibilità a seconda del risultato che vuole ottenere. Per l’insegna su un ristorante cinese si può scegliere un font con la forma delle lettere che richiede un po’ di tempo per l’interpretazione, ma comunque suggerisce l’atmosfera cinese. Per il testo di un sito web invece non conta tanto soltanto la riconoscibilità delle singole lettere, ma l’effetto che hanno sulla pagina. Pochi giorni fa sono finito sul sito del quotidiano di Frosinone Ciociaria Oggi, che usava per gli articoli un extra condensed. Di sicuro la legibility è migliore rispetto al Brush Script, perché le lettere hanno tutte la forma tradizionale. Ma quanto a readability, ci sarebbe un po’ da ridire.
Ricordavo di avere letto questo discorso su Wikipedia tempo fa, ma ritrovarlo non è stato immediato. In italiano, cercando “font”, si viene indirizzati a una pagina chiamata “tipo di carattere”. Che a sua volta è collegata con quella inglese chiamata “font”. Ma “tipo di carattere” si tradurrebbe come “typeface”, e infatti su Wikipedia in inglese c’è anche una pagina dedicata al “typeface”. E una dedicata al “type design”. Che però non fanno accenno a questa definizione, che si trova solo nella pagina chiamata “Typography”.
Sarebbe interessante vedere come viene affrontata in lingua italiana questa questione della leggibilità, ma Wikipedia in italiano sta qualche passo indietro. In effetti tutto il dibattito in Italia sta indietro, mi sembra (al di fuori forse degli specialisti).
Wikipedia in inglese lo nomina come esempio per spiegare il concetto di “leggibilità”, nella pagina dedicata alla tipografia.
“La leggibilità descrive quanto facilmente i caratteri individuali possono essere distinti uno dall’altro. È descritta da Walter Tracy come ‘la qualità di essere decifrabile e riconoscibile’. Per esempio se una b e una h, o un 3 e un 8 sono difficili da distinguere a piccole dimensioni, c’è un problema di leggibilità … Brush Script è un esempio di un font contenente molti caratteri che possono essere difficili da distinguere”.
Provate a leggere cosa c’è scritto qui sotto:
La risposta corretta è: Q2Z7TFI9Gqg.
Effettivamente è un po’ un’avventura riuscire a indovinare. La Q maiuscola è così aperta da sembrare un 2. La Z è come fosse un 3 con un occhiello in basso. La T è una specie di 7, la F è simile, ma col tratto orizzontale centrale.
Assurda la I maiuscola, che sembra un 9 molto aperto, mentre il 9 è quasi uguale alla G maiuscola, ma in dimensione minore.
La g minuscola non forma un occhiello, mentre la q sì, ma sul lato destro anziché quello sinistro.
Per fortuna il problema è limitato principalmente ad alcune maiuscole. Leggendo un testo sensato, il cervello umano è capace di riempire rapidamente eventuali buchi. Pur non riuscendo a riconoscere una lettera, è capace di indovinarla dal contesto.
Leggete qui sotto:
Sì, quella non è la forma della T, e quella non è la forma della I, ma le parole vengono istintivamente riconosciute comunque. Il testo è chiarissimo
Su Wikipedia in inglese, in proposito c’è un’interessante distinzione tra questi due aspetti diversi della leggibilità, che in quella lingua hanno due nomi diversi: legibility e readability. Con legibility si indica quello che abbiamo detto prima, la facilità nel riconoscimento del singolo carattere. Con readability invece ci si riferisce alla facilità con cui si legge il testo come un tutt’uno. In questo caso oltre alla forma delle lettere bisogna valutare altri fattori, come lo spazio tra le parole e tra le righe, l’uso di margini, e la struttura del documento. Insomma, il sito si sofferma su questioni relative all’impaginazione, ma anche la fase di disegno è determinante. L’articolo aggiunge che i sans serif sono considerati di minore leggibilità (nel secondo senso) e quindi inadatti a lunghe quantità di prosa. La questione comunque è dibattuta e dipende da come uno è abituato. Gli articoli di Wikipedia e di molti siti web sono comunque scritti in un senza grazie, indipendentemente dalla lunghezza.
Ovviamente un grafico o un tipografo deve fare attenzione a questi due concetti di leggibilità a seconda del risultato che vuole ottenere. Per l’insegna su un ristorante cinese si può scegliere un font con la forma delle lettere che richiede un po’ di tempo per l’interpretazione, ma comunque suggerisce l’atmosfera cinese. Per il testo di un sito web invece non conta tanto soltanto la riconoscibilità delle singole lettere, ma l’effetto che hanno sulla pagina. Pochi giorni fa sono finito sul sito del quotidiano di Frosinone Ciociaria Oggi, che usava per gli articoli un extra condensed. Di sicuro la legibility è migliore rispetto al Brush Script, perché le lettere hanno tutte la forma tradizionale. Ma quanto a readability, ci sarebbe un po’ da ridire.
Ricordavo di avere letto questo discorso su Wikipedia tempo fa, ma ritrovarlo non è stato immediato. In italiano, cercando “font”, si viene indirizzati a una pagina chiamata “tipo di carattere”. Che a sua volta è collegata con quella inglese chiamata “font”. Ma “tipo di carattere” si tradurrebbe come “typeface”, e infatti su Wikipedia in inglese c’è anche una pagina dedicata al “typeface”. E una dedicata al “type design”. Che però non fanno accenno a questa definizione, che si trova solo nella pagina chiamata “Typography”.
Sarebbe interessante vedere come viene affrontata in lingua italiana questa questione della leggibilità, ma Wikipedia in italiano sta qualche passo indietro. In effetti tutto il dibattito in Italia sta indietro, mi sembra (al di fuori forse degli specialisti).
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