Fogle Hunter
Uno dei font che riproducono le stampe tipografiche del Seicento che si possono scaricare gratuitamente da internet è il Fogle Hunter (sta pure su Font Space).
L’effetto che si ottiene è abbastanza interessante ma, almeno nella versione di prova per uso personale una cosa che non quadra è lo spazio tra le lettere.
In alcune lettere c’è effettivamente un effetto fastidioso derivato dal troppo spazio. Ad esempio tra la S maiuscola e il resto del testo. In questo caso potrebbe anche darsi che nell’esempio originale a cui l’autore si è ispirato l’effetto fosse quello. Non sempre nelle stampe antiche lo spazio tra maiuscole e minuscole è quello che ci aspetteremmo noi moderni.
Ma la lettera più fastidiosa in assoluto è la z. Dove lo spazio a destra è di gran lunga sproporzionato. Si tratta di uno stratagemma per evitare che il font venga usato per usi professionali (difetto corretto nella versione a pagamento) o si tratta di un banale errore del disegnatore? Chissà.
Fogle Hunter dovrebbe essere un modo di dire antico che vuol dire “cacciatore di fazzoletti”, ovvero uno di quei ladri con destrezza di cui si parla per esempio in Oliver Twist di Mark Twain. Sull’origine del nome del font non viene data nessuna indicazione.
Il disegnatore sarebbe un tale HenriAvecunK, che ha messo a punto uno specimen in stile seicentesco, con tanto di anno di produzione scritto in numeri romani.
I suoi font che hanno il rank più alto su Font Space (non si sa in base a quali criteri) sono l’Airside Sans (che ha un aspetto rétro, forse per via della A a fianchi paralleli), il Promenade de la Croisette (strettissimo) e il Be true to your school (università americane, ideale per stampare felpe e magliette).
Il Fogle Hunter è nella prima pagina di risultati, davanti al Jumping the Couch, un sans ancora più stretto del precedente.
E il più sfortunato? È lo Stem Panini, un sans stretto contrastato di sole maiuscole con qualche problema nella spaziatura tra le lettere.
Ma in ultima pagina c’è comunque qualche esperimento interessante: il Nizza, elegante sans contrastato, e il Lez Champs, un all-caps con gli spigoli e le grazie arrotondate e con vari tratti rettilinei e terminali obliqui. In alcuni casi l’effetto è interessante (E, M), in altri un po’ più infelice (S).
L’effetto che si ottiene è abbastanza interessante ma, almeno nella versione di prova per uso personale una cosa che non quadra è lo spazio tra le lettere.
In alcune lettere c’è effettivamente un effetto fastidioso derivato dal troppo spazio. Ad esempio tra la S maiuscola e il resto del testo. In questo caso potrebbe anche darsi che nell’esempio originale a cui l’autore si è ispirato l’effetto fosse quello. Non sempre nelle stampe antiche lo spazio tra maiuscole e minuscole è quello che ci aspetteremmo noi moderni.
Ma la lettera più fastidiosa in assoluto è la z. Dove lo spazio a destra è di gran lunga sproporzionato. Si tratta di uno stratagemma per evitare che il font venga usato per usi professionali (difetto corretto nella versione a pagamento) o si tratta di un banale errore del disegnatore? Chissà.
Fogle Hunter dovrebbe essere un modo di dire antico che vuol dire “cacciatore di fazzoletti”, ovvero uno di quei ladri con destrezza di cui si parla per esempio in Oliver Twist di Mark Twain. Sull’origine del nome del font non viene data nessuna indicazione.
Il disegnatore sarebbe un tale HenriAvecunK, che ha messo a punto uno specimen in stile seicentesco, con tanto di anno di produzione scritto in numeri romani.
I suoi font che hanno il rank più alto su Font Space (non si sa in base a quali criteri) sono l’Airside Sans (che ha un aspetto rétro, forse per via della A a fianchi paralleli), il Promenade de la Croisette (strettissimo) e il Be true to your school (università americane, ideale per stampare felpe e magliette).
Il Fogle Hunter è nella prima pagina di risultati, davanti al Jumping the Couch, un sans ancora più stretto del precedente.
E il più sfortunato? È lo Stem Panini, un sans stretto contrastato di sole maiuscole con qualche problema nella spaziatura tra le lettere.
Ma in ultima pagina c’è comunque qualche esperimento interessante: il Nizza, elegante sans contrastato, e il Lez Champs, un all-caps con gli spigoli e le grazie arrotondate e con vari tratti rettilinei e terminali obliqui. In alcuni casi l’effetto è interessante (E, M), in altri un po’ più infelice (S).
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