Déluge
Su Dafont c’è una categoria nella sezione Fantasia che è chiamata Animazione, nella versione italiana. Ovviamente i font sono statici: come fanno ad essere considerati animati? Nella versione inglese la categoria si chiama Cartoon. In effetti la traduzione non è scorretta, visto che la successiva si chiama Comic, tradotto con Fumetti.
E in effetti per la copertina di un fumetto si può attingere anche nella categoria Cartoon. Cosa spinge a classificare un font nell’una o nell’altra categoria? Non l’ho capito di preciso, in gran parte dei casi credo sia solo una scelta soggettiva.
La classifica di oggi vede al primo posto un il Nikolas & Pine (uno sketch), al secondo lo Splatch di Imagex, al terzo il Bubblegum. Tutti composti solo di lettere maiuscole, al differenza del Vanilla Twilight che ha anche le minuscole ed è una specie di Comic Sans.
Non mi interessa nulla, a prima vista, così passo all’ultima pagina, per via di quella vecchia abitudine di guardare i font più sfigati di tutti i tempi.
L’ultimo della classifica è l’HelloCat, con lettere tracciate con mano malferma. Più su c’è l’Etienne, la cui spaziatura lascia molto a desiderare (nero, all-caps, con le estremità arrotondate).
Il Wkwkwk è divertente, perché è fatto in maniera rudimentalissima, tracciando una serie di linee rette, con terminali appuntiti, talvolta senza controforme (vedi la A). Insomma quello che si può fare nell’intervallo a metà della prima lezione di un corso di tipografia. Poco tempo e poche conoscenze, poco gusto. Manca perfino tutta la punteggiatura, a parte il punto interrogativo.
Quello che nella pagina attira la mia simpatia è il Déluge. Unicase, lettere tracciate con mano malferma, controforma riempita, ma con una particolarità: lo spazio che sarebbe dovuto essere vuoto non viene riempito con un nero uniforme, ma con un nero attraversato da una sottile pioggerella obliqua.
Per un logo di una sola parola può andare bene, già una frase su varie righe inizia a sembrare impresentabile.
Ricorda il più diffuso Sybil Green.
L’autore, Paintblack, ha caricato ben 47 caratteri sul sito.
Al primo posto della classifica odierna c’è il Print Ogresse, unicase sporco, 47 download (coincidenza).
Al secondo posto il bruttissimo D The Hero, lettere outline scarabocchiate a mano, seguito dal Fake Smiths e dal Crystal Lake.
Molti dei font caricati non ispirano proprio nessun uso. Non a caso sono fermi a 0 downloads giornalieri.
E in effetti per la copertina di un fumetto si può attingere anche nella categoria Cartoon. Cosa spinge a classificare un font nell’una o nell’altra categoria? Non l’ho capito di preciso, in gran parte dei casi credo sia solo una scelta soggettiva.
La classifica di oggi vede al primo posto un il Nikolas & Pine (uno sketch), al secondo lo Splatch di Imagex, al terzo il Bubblegum. Tutti composti solo di lettere maiuscole, al differenza del Vanilla Twilight che ha anche le minuscole ed è una specie di Comic Sans.
Non mi interessa nulla, a prima vista, così passo all’ultima pagina, per via di quella vecchia abitudine di guardare i font più sfigati di tutti i tempi.
L’ultimo della classifica è l’HelloCat, con lettere tracciate con mano malferma. Più su c’è l’Etienne, la cui spaziatura lascia molto a desiderare (nero, all-caps, con le estremità arrotondate).
Il Wkwkwk è divertente, perché è fatto in maniera rudimentalissima, tracciando una serie di linee rette, con terminali appuntiti, talvolta senza controforme (vedi la A). Insomma quello che si può fare nell’intervallo a metà della prima lezione di un corso di tipografia. Poco tempo e poche conoscenze, poco gusto. Manca perfino tutta la punteggiatura, a parte il punto interrogativo.
Quello che nella pagina attira la mia simpatia è il Déluge. Unicase, lettere tracciate con mano malferma, controforma riempita, ma con una particolarità: lo spazio che sarebbe dovuto essere vuoto non viene riempito con un nero uniforme, ma con un nero attraversato da una sottile pioggerella obliqua.
Per un logo di una sola parola può andare bene, già una frase su varie righe inizia a sembrare impresentabile.
Ricorda il più diffuso Sybil Green.
L’autore, Paintblack, ha caricato ben 47 caratteri sul sito.
Al primo posto della classifica odierna c’è il Print Ogresse, unicase sporco, 47 download (coincidenza).
Al secondo posto il bruttissimo D The Hero, lettere outline scarabocchiate a mano, seguito dal Fake Smiths e dal Crystal Lake.
Molti dei font caricati non ispirano proprio nessun uso. Non a caso sono fermi a 0 downloads giornalieri.
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