Grifito

Ieri stavo leggendo della differenza tra font e typeface sul sito di FastCompany, e non ho potuto fare a meno di notare il font che hanno usato per i titoli degli articoli: Grifito M Bold. Caratteri con grazie triangolari, molto nero ma con tratti filiformi. La lettera che mi colpisce di più è la y, che è praticamente una v con una codina aggiunta sotto. Solo che mentre il fianco destro è largo, quello sinistro, che è quello che prosegue, è sottile. Per cui il passaggio tra la lettera e il tratto discendente, che normalmente è graduale, qui è improvviso.
Identifont non conosce il nome Grifito. “Forse cercavi Grafiko?”
Inutile dire che invece Devroye lo conosce, e ne presenta anche numerosi specimen, nella pagina dedicata a R-Type, ovvero Rui Abreu.
Il copyright è del 2016, l’autore è portoghese.
Grifinito e Grifito sono i primi font presentati negli specimen, ma la lista è lunghissima. C’è un helvetica chiamato Usual (2015), un monospace e anche roba più originale.
Il Litania è ispirato a lettere medievali (lombardic). Come pure l’Orbe.
Abreu è stato intervistato da Creative Characters nel lontano 2013.
Molti dei suoi font sono li aveva pubblicati con la svedese Fountain, ma aveva appena aperto la sua etichetta a Lisbona.
Abreu aveva l’abitudine di realizzare un video promozionale al momento del lancio di un nuovo font. Su Vimeo, l’ultimo è di tre anni fa. Quando rilasciò il Catacumba, ispirato alle catacombe di una chieda di Porto, nel video ci mise le lettere dell’alfabeto in veste di fantasmi che uscivano di notte dai tombini per sollevarsi verso il cielo. Un’altra inquadratura era incentrata sulle tombe nei sotterranei, una per ogni lettera, e una dopo l’altra si aprivano.
Una presentazione un po’ lugubre, che avrebbe provocato numerosi segni di scongiuro se proposta ad uno studio grafico italiano, immagino.
Altre presentazioni sono comunque molto più spensierate.
Nell’intervista, si parlava anche dei pro e contro della moda di effettuare sconti anche del 90% su larghe famiglie di font. Da un lato è positivo per le piccole fonderie che si fanno conoscere, e per il cliente che risparmia, ma dall’altro lato sminuisce il valore dell’attività di disegno di caratteri. “Un buon tipo di carattere non è economico, perché richiede anni per essere disegnato”, dice Abreu. Il fatto che si voglia pagare il disegnatore meno del 10% di quello che gli sarebbe dovuto è “inquietante”.
Su Myfonts ci sono solo 9 famiglie di questo disegnatore. Due sans ai primi posti, Usual e Gesta, seguiti dal Litania.

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