Dotcolon
Dotcolon è una fonderia giapponese che ha prodotto vari font gratuiti di cui Devroye sembra entusiasta. C’è un Tenderness che mi piace particolarmente, (“lontanamente ispirato a Garamond e Optima”), poi abbiamo il Medio (didone), il Ferrum (ispirato a Final Fantasy) e lo Seshat. Poi ci sono vari senza grazie: il Route 159 (molto leggibile), l’Eunomia (fantascienza), l’F5.6 (tratti rettilinei uniti da raccordi arrotondati), il Vegur (helvetica), l’Aleiron (dai tratti sottili). Dal nome italiano il Penna, un “bell’hairline sans”, senza grazie dai tratti sottili (e dal nome italiano). Le lettere sono geometriche, dai tratti verticali, inadatto secondo me ad essere usato al di sotto dei 60 punti per non sembrare troppo scolorito, ha un tocco umano in certe lettere, tipo n ed m, dove la linea curva parte dalla base dell’asta precedente, come si fa appunto scrivendo con la penna senza alzarla dal foglio. (Chissà come hanno fatto i giapponesi a pensare a una parola italiana per il nome scelto). L’altezza dei tratti scendenti secondo me è un po’ spropositata: linee rette lunghissime, che vanno anche al di sopra delle maiuscole.
Trattandosi di font gratuiti, non finiscono nell’archivio di Identifont, dove invece troviamo un altro Penna, di un tale Pedro Leal, DSType, 2011, che è invece una corsiva calligrafica. Le minuscole non hanno occhielli superiori (b, l, f...), mentre le maiuscole hanno svolazzi molto appariscenti.
Trattandosi di font gratuiti, non finiscono nell’archivio di Identifont, dove invece troviamo un altro Penna, di un tale Pedro Leal, DSType, 2011, che è invece una corsiva calligrafica. Le minuscole non hanno occhielli superiori (b, l, f...), mentre le maiuscole hanno svolazzi molto appariscenti.
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