Fonts In Use: Nebiolo
Il sito Fonts In Use ha numerosi esempi di font Nebiolo, nonostante il fatto che la fonderia torinese non sia riuscita ad arrivare alla tipografia digitale: gran parte dei suoi caratteri erano prodotti in metallo, e anche l’epoca della fotocomposizione l’ha soltanto sfiorata. Ma i suoi tipi di carattere hanno fatto storia, e alcuni di loro sono stati digitalizzati da varie fonderie.
Il carattere più rappresentativo secondo il sito è l’Eurostile, citato ben 93 volte, seguito dal Microgramma (29 esempi), che in pratica è lo stesso carattere prima che vi venissero aggiunte le minuscole.
Al terzo posto, staccatissimo, c’è l’Estro, seguito dall’onnipresente Stop (solo 9 usi segnalati) e da Egizio, Nicolas Cochin e Torino tutti a quota 5.
L’Eurostile è disponibile nelle versioni della Itc, della Linotype, della Urw oltre a quella della Mecanorma.
L’Estro (Mecanorma e profonts) ha un aspetto più informale e i tratti orizzontali più spessi di quelli verticali (mi pare di averlo visto nei titoli di qualche film d’epoca).
Il Nicolas Cochin è un carattere disegnato nel 1912 per la Linotype, e realizzato poi da numerose fonderie, tra cui appunto Nebiolo che lo diffuse col nome di Vittorio.
Il Torino, conosciuto col nome di Romano Moderno, è un serif bodoniano che risulta rilasciato nel 1908. Il sito scrive che secondo alcuni era stato disegnato da Alessandro Butti, cosa considerata improbabile visto che Butti all’epoca aveva 15 anni. Nella casella “designers” il sito ci mette solo il nome di Benguiat, a quanto pare autore di una versione outline nel 1960. Identifont attribuisce comunque il disegno a Butti, e segnala varie altre digitalizzazioni, tra cui quelle di FontHaus e di BaGraphics.
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