La Calvert sulla Bbc

Mentre in Italia non si ha la più pallida idea che esista una questione relativa ai caratteri tipografici o al design dei cartelli stradali, in Gran Bretagna le persone che hanno disegnato i segnali stradali e i caratteri da usare nelle indicazioni ad incroci e svincoli sono state nominate in vari articoli giornalistici. Non sono delle celebrità, ovviamente, ma la loro storia è nota. Qualcuno è perfino convinto che i cartelli stradali li abbiano inventati loro, mentre invece si occuparono solo del restyling negli anni Sessanta, quando la motorizzazione divenne di massa e bisognò ripensare un sistema di segnaletica che era diverso rispetto a quello utilizzato nel resto d’Europa e non era necessariamente adeguato.
Nel 2011 il magazine di Bbc News aveva pubblicato un articolo sulla questione, che si può ancora leggere sul sito web.
E che contiene anche qualche fotografia dei cartelli vecchi e nuovi. Ad esempio il vecchio cartello di attraversamento nei pressi delle scuole era rettangolare, con sottile cornice nera, e con molti dettagli (i tacchi delle scarpe, il cappellino, cartelle e libri in mano agli studenti). Il nuovo cartello, disegnato da Margaret Calvert insieme a Jock Kinneir, invece era triangolare come quelli che si usano tuttora in tutta Europa, ed era molto più schematico.
La disegnatrice dice di essersi ispirata a sé stessa quando andava a scuola accompagnando il fratello più piccolo: infatti sul cartello è la bambina più grande che tiene per mano il fratellino, a differenza dei cartelli attualmente in uso nell’Unione Europea, dove il maschietto è più grande della femminuccia.
Un altro cartello a cui gli inglesi sono molto affezionati è quello dei lavori in corso. In teoria dovrebbe rappresentare un operaio che infila una pala in un mucchio di sabbia. Ma visto che il mucchio è tagliato a punta per via della forma del cartello, può anche essere interpretato come un ombrello in fase di apertura. Insomma, in quel cartello qualcuno ci vede un tale che prova ad aprire un ombrellone con qualche difficoltà, puntandolo verso il basso.
Il sito della Bbc racimola da Getty un cartello di lavori in corso di Berlino e scrive nella didascalia: “Trova le differenze”. Lì la testa dell’operaio è un pallino staccato dal corpo, l’operaio sta a sinistra anziché a destra, lo spazio tra il mucchio di sabbia e la cornice è maggiore.
I caratteri disegnati da Kinneir e Calvert si chiamano Transport e Motorway. Una variante del Transport è quella che si usa anche sui cartelli italiani, anche se i mass media locali non si sono mai posto il problema di approfondire. La Bbc in quell’occasione si era interessata della faccenda perché il Museo del Design aveva fatto entrare un cartello stradale nella sua collezione, trasformandolo quindi in un classico.
All’epoca dell’intervista la Calvert aveva 75 anni. L’articolo contiene le sue dichiarazioni in cui ricostruisce i termini del problema che le era stato affidato: bisognava ripensare completamente tutto il sistema della segnaletica. Valutare la distanza di lettura, la chiarezza, gli spazi tra le lettere. Il risalto rispetto a un qualsiasi sfondo. E testare il tutto.
Una delle cose di cui si discusse era se utilizzare solo le maiuscole o metterci anche le minuscole. Si decise che era meglio con le minuscole, perché viste a distanza danno alla parola una forma caratteristica. Un nome come Birmingham scritto in minuscolo è molto più riconoscibile.
Accanto all’articolo non c’è una foto della Calvert (Kinneir era il suo tutor, molto più anziano, ed è morto all’inizio degli anni Novanta). Ma sul web ce ne sono parecchie. Alamy mostra la disegnatrice ad una mostra che si è svolta nel 2015, in cui si vedevano vari cartelli stradali ridisegnati (o concepiti apposta) sul tema persone anziane.
La Calvert compare in un documentario della Bbc andato in onda tre anni fa. Ne ha parlato il Daily Mail, pubblicando una foto della disegnatrice davanti ad un cartello col suo nome, e alcune dichiarazioni riguardanti proprio il segnale di attraversamento studenti.
Qualcuno ha dichiarato che è un simbolo femminista, perché è la bambina che conduce il bambino. Lei dice di non averci pensato più di tanto. Sul momento, la cosa più importante è che i personaggi sembrassero molto attivi, per allarmare gli automobilisti e spingerli a rallentare.
Su un blog Wordpress è pubblicata un fotogramma del documentario andato in onda su Bbc Four con una foto della Calvert tratta da un documento di identità, apparentemente. La cosa interessante, dal punto di vista di questo blog tipografico (anche se non c’entra niente coi segnali stradali), è che la foto è autenticata con un timbro a rilievo, di cui ho parlato qualche settimana fa in un paio di post. Mentre tutti possono avere una stampante per falsificare una scritta, difficile è procurarsi un timbro per fare creare un rilievo su carta senza inchiostro.
Ora che ci faccio caso, anche sulle carte d’identità italiane era utilizzata questa tecnica. Solo che c’era anche, ad un altro angolo, un timbro ad inchiostro che attirava tutta quanta l’attenzione e faceva passare inosservato il resto.
Adesso, con le carte d’identità elettroniche, anche questa tecnica di stampa è caduta in disuso.

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