Los Alamos Fat Man
Il Los Alamos Fat Man è un senza grazie stretto che mi ha colpito per via della forma della t, che non è molto diversa da quella del logo del Panini Store: asta verticale che curva in basso e risale in verticale e rettilinea, asta orizzontale che si estende soltanto a destra. Le proporzioni sono un po’ diverse (lunghezze, spessori e controforme). Soprattutto, nelle altre lettere dell’alfabeto sono state fatte delle scelte diverse: nell’insegna dei Panini Store la forma è quella tradizionale, mentre il Los Alamos è più bauhaus: le aste non spuntano dove dovrebbero, sulla n, sotto la a, sulla p.
Il Los Alamos Fat Man ha un set di maiuscole e uno di minuscole, ma queste ultime non hanno tratti ascendenti o discendenti. Questo significa che tutte le lettere sono contenute tra un limite superiore e uno inferiore, che è lo stesso delle maiuscole, e che non ha senso parlare di altezza della x: l’occhiello della d è più basso della o, per fare spazio al tratto ascendente. Quello della p ha la stessa dimensione, ma ovviamente è sollevato rispetto alla linea di base, per fare spazio al tratto discendente.
A questo punto si viene a creare il problema della C o della U. Normalmente a distinguere le maiuscole dalle minuscole è l’altezza della lettera, o nel secondo caso lo spuntare dell’asta. Ma in questo caso, che l’altezza della lettera è uguale per maiuscole e minuscole e la u minuscola è composta da un tratto continuo come si fa? Appunto, le maiuscole e le minuscole apparentemente sono uguali.
In altre lettere la soluzione è stata trovata. W,X e Y maiuscole sono fatte di tratti spigolosi, mentre le minuscole hanno i tratti curvi. La V maiuscola ha i fianchi obliqui, quella minuscola ce li ha paralleli.
Identifont ha tre pagine di font attribuiti a Steve Jackaman. Tra questi noto un paio di Bodoni (uno si chiama Campanile, perché è molto stretto), molti rétro interessanti (Carlington). C’è un Ludlow Garamond e un’introvabile versione invecchiata del Ludlow Tempo, e ci sono un paio di Connemara che si ispirano alla tradizione irlandese (in realtà è lo stesso, in due pesi diversi).
Nota dolente per Identifont: il sito non ha ancora catalogato il Los Alamos e i suoi caratteri simili, quindi non può dare nessuna indicazione sulle alternative e sui tipi di carattere somiglianti.
Il Los Alamos Fat Man ha un set di maiuscole e uno di minuscole, ma queste ultime non hanno tratti ascendenti o discendenti. Questo significa che tutte le lettere sono contenute tra un limite superiore e uno inferiore, che è lo stesso delle maiuscole, e che non ha senso parlare di altezza della x: l’occhiello della d è più basso della o, per fare spazio al tratto ascendente. Quello della p ha la stessa dimensione, ma ovviamente è sollevato rispetto alla linea di base, per fare spazio al tratto discendente.
A questo punto si viene a creare il problema della C o della U. Normalmente a distinguere le maiuscole dalle minuscole è l’altezza della lettera, o nel secondo caso lo spuntare dell’asta. Ma in questo caso, che l’altezza della lettera è uguale per maiuscole e minuscole e la u minuscola è composta da un tratto continuo come si fa? Appunto, le maiuscole e le minuscole apparentemente sono uguali.
In altre lettere la soluzione è stata trovata. W,X e Y maiuscole sono fatte di tratti spigolosi, mentre le minuscole hanno i tratti curvi. La V maiuscola ha i fianchi obliqui, quella minuscola ce li ha paralleli.
Identifont ha tre pagine di font attribuiti a Steve Jackaman. Tra questi noto un paio di Bodoni (uno si chiama Campanile, perché è molto stretto), molti rétro interessanti (Carlington). C’è un Ludlow Garamond e un’introvabile versione invecchiata del Ludlow Tempo, e ci sono un paio di Connemara che si ispirano alla tradizione irlandese (in realtà è lo stesso, in due pesi diversi).
Nota dolente per Identifont: il sito non ha ancora catalogato il Los Alamos e i suoi caratteri simili, quindi non può dare nessuna indicazione sulle alternative e sui tipi di carattere somiglianti.
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