Old Photograph Credit
Sfogliavo la categoria retrò di Dafont. Al vertice oggi c’è l’immancabile American Captain, ispirato forse a qualche vecchio albo di fumetti di Capitan America, che non mi dice granché: senza grazie, condensato, con tratti rettilinei e raccordi arrotondati. L’elemento più interessante sono i terminali della C, tagliati col lato interno più lungo di quello esterno.
Al secondo posto c’è il Sunset Boulevard, ancora con lettere maiuscole condensate, ma stavolta con un’ombra 3d tratteggiata a destra e in basso.
Al terzo posto Elegant, un serif che a me pare un po’ malfermo.
Sfogliando le pagine quello che mi colpisce si trova a pagina 9: si chiama Cf Old Photograph Credit, e a giudicare dal nome potrebbe essere stato ispirato da una di quelle scritte che comparivano al di sotto di quei ritratti in bianco e nero che venivano venduti agli albori della fotografia, quando per avere una foto bisognava per forza andare dal fotografo e mettersi in posa per parecchi secondi.
Le lettere sono oblique, maiuscole, senza grazie, con i bordi qua e là frastagliati. Il font contiene due set di lettere: uno più condensato, l’altro più largo e più obliquo, smistati nelle posizioni delle maiuscole o delle minuscole.
Al posto delle parentesi, due decorazioni da mettere a sinistra e a destra della scritta. È disponibile la punteggiatura generale (punto, virgola, punto e virgola, due punti e trattino), i simboli di copyright e marchio registrato, i numeri e un’etichetta “postcard” nella posizione del punto esclamativo.
La licenza è per uso personale, mentre per quella commerciale si rimanda al sito della fonderia, Cloutierfonties.
Al momento il font più scaricato della stessa fonderia è, guarda caso, il Cf Halloween (ormai siamo quasi a ridosso della festa). Al secondo posto c’è il Cf Night of Terror, che sgocciola sangue quindi può essere usato per lo stesso scopo.
Al terzo il Cf Glitch City, un senza grazie display con qualche sporcatura rettangolare sopra.
Tra le idee immediatamente successive ce ne sono parecchie interessanti e originali: il Cf Nelson Old News Paper, con righe di articoli di quotidiano che compaiono dietro le lettere dell’alfabeto Il Cf Plants and Flowers, dove le lettere sono appoggiate dall’erba e fanno da sostegno per qualche rampicante; il British Museum 1490, composto di elementi architettonici/floreali; Il Cf World at War (una sporchissima macchina da scrivere); il Cf Mexicana, con belle decorazioni isprate alla cultura dell’america centrale. E il Cf One Two Trees, dove le lettere sono composte di fiamenti come fossero radici.
Già che ci sono, vado a sbirciare anche l’ultima pagina dei Retro di Dafont, per vedere chi sono i meno fortunati.
Ci trovo il Triangular Hd, composto di triangoli con la punta in alto che si incastrano in triangoli con la punta in basso, con una intricata decorazione tuscan che solo in un secondo momento uno nota essere composta di lettere dell’alfabeto, una lettera per ogni glifo. Di difficile leggibilità.
In ultima pagina c’è anche l’Imprenta Royal Nonpareil, di Intellecta Design, un tuscan invecchiato che pare in rilievo. E il Café Norden, con lettere che io direi arts-and-crafts, outline.
Gli ultimi posti oggi vengono assegnati a Necktie e Peekavous, di due fonderie diverse, entrambi basati sull’idea di mettere qualche rettangolo bianco nelle aste verticali (il secondo è più largo, e ha anche le minuscole).
Al secondo posto c’è il Sunset Boulevard, ancora con lettere maiuscole condensate, ma stavolta con un’ombra 3d tratteggiata a destra e in basso.
Al terzo posto Elegant, un serif che a me pare un po’ malfermo.
Sfogliando le pagine quello che mi colpisce si trova a pagina 9: si chiama Cf Old Photograph Credit, e a giudicare dal nome potrebbe essere stato ispirato da una di quelle scritte che comparivano al di sotto di quei ritratti in bianco e nero che venivano venduti agli albori della fotografia, quando per avere una foto bisognava per forza andare dal fotografo e mettersi in posa per parecchi secondi.
Le lettere sono oblique, maiuscole, senza grazie, con i bordi qua e là frastagliati. Il font contiene due set di lettere: uno più condensato, l’altro più largo e più obliquo, smistati nelle posizioni delle maiuscole o delle minuscole.
Al posto delle parentesi, due decorazioni da mettere a sinistra e a destra della scritta. È disponibile la punteggiatura generale (punto, virgola, punto e virgola, due punti e trattino), i simboli di copyright e marchio registrato, i numeri e un’etichetta “postcard” nella posizione del punto esclamativo.
La licenza è per uso personale, mentre per quella commerciale si rimanda al sito della fonderia, Cloutierfonties.
Al momento il font più scaricato della stessa fonderia è, guarda caso, il Cf Halloween (ormai siamo quasi a ridosso della festa). Al secondo posto c’è il Cf Night of Terror, che sgocciola sangue quindi può essere usato per lo stesso scopo.
Al terzo il Cf Glitch City, un senza grazie display con qualche sporcatura rettangolare sopra.
Tra le idee immediatamente successive ce ne sono parecchie interessanti e originali: il Cf Nelson Old News Paper, con righe di articoli di quotidiano che compaiono dietro le lettere dell’alfabeto Il Cf Plants and Flowers, dove le lettere sono appoggiate dall’erba e fanno da sostegno per qualche rampicante; il British Museum 1490, composto di elementi architettonici/floreali; Il Cf World at War (una sporchissima macchina da scrivere); il Cf Mexicana, con belle decorazioni isprate alla cultura dell’america centrale. E il Cf One Two Trees, dove le lettere sono composte di fiamenti come fossero radici.
Già che ci sono, vado a sbirciare anche l’ultima pagina dei Retro di Dafont, per vedere chi sono i meno fortunati.
Ci trovo il Triangular Hd, composto di triangoli con la punta in alto che si incastrano in triangoli con la punta in basso, con una intricata decorazione tuscan che solo in un secondo momento uno nota essere composta di lettere dell’alfabeto, una lettera per ogni glifo. Di difficile leggibilità.
In ultima pagina c’è anche l’Imprenta Royal Nonpareil, di Intellecta Design, un tuscan invecchiato che pare in rilievo. E il Café Norden, con lettere che io direi arts-and-crafts, outline.
Gli ultimi posti oggi vengono assegnati a Necktie e Peekavous, di due fonderie diverse, entrambi basati sull’idea di mettere qualche rettangolo bianco nelle aste verticali (il secondo è più largo, e ha anche le minuscole).
Commenti
Posta un commento