Tango Macabre di Manfred Klein

Questo finora mi era sfuggito. Avevo visto vari font assemblati con i corpi umani o quelli degli animali, ma mai uno con gli scheletri. Invece esiste, si chiama Tango Macabre e lo ha disegnato Manfred Klein, e si trova in download gratuito su Dafont con licenza 100% free.
Chiaramente sono disponibili solo le lettere maiuscole, i numeri, il punto, e il teschio di profilo messo in posizione della chiocciola, ma molte delle lettere hanno delle varianti.
Ovviamente non ha senso visualizzare il font a piccole dimensioni, visto in grande invece è interessante, con tanto di costole e vertebre distinte una dall’altra, e magari anche qualche riflesso sulle ossa delle gambe.
Col nome di Manfred Klein sono disponibili ben 16 pagine di font sul sito. In testa, come numero dei download di ieri, c’è il Geo Sans Light che è un senza grazie geometrico che un po’ mi fa venire in mente l’Avant Garde, ma solo perché ne ho parlato ieri.
Seguono l’Optimus Princeps (maiuscoletto romano), il Timeless (serif), il Bodoni Xt, l’Old Newspaper Types (coi bordi frastagliati, a simulare una stampa d’epoca), e l’Old Sans Black (un senza grazie svizzero).
Più in basso, tra l’altro, ci sono l’Arab Dances e il Russian che riproducono le lettere latine nello stile dei rispettivi alfabeti.
Avevo notato Manfred Klein per via del Burtinomatic, che riproduce le lettere medievali come le traccerebbe uno scriba un po’ frettoloso. Ma lo stesso disegnatore ha diffuso anche l’Irish Uncialfabeta, un onciale irlandese, o il Potsdam, un blacklatter quadrato tedesco senza troppe rifiniture. Il Cantara Gotica è più dettagliato, ma sempre tenendosi a distanza dalla perfezione formale dell’Old English.
Nella lista ce n’è per tutti i gusti. Alfabeti composti di radici contorte degli alberi, dingbat di decorazioni calligrafiche. Si passa dai normali sans o stencil a calligrafie seicentesche o glifi dell’antico egitto.
Nel Cats Alphabet ogni lettera è composta da un gatto contorto nella posizione più strana.
C’è pure un Big Caesar che si ispira alla corsiva degli antichi romani, senza spiegarlo e risultando così incomprensibile a gran parte del pubblico.
I font ispirati a scritture antiche non hanno molto successo, ma ce ne sono a bizzeffe. C’è l’alfabeto latino disegnato con le forme di quello dei goti,  e c’è un lombardic che si chiama Gotische Majuskel.
Tanti inutili dingbats, l’ultimo dei quali, nella lista, è dedicato ai webmasters.
In ultima pagina ci finiscono il Missal Unciale, un lombardic non troppo legibile, il Current Black, un abbozzo di corsivo-blackletter e il bel Mkaput Expanded, nero e largo, e con gli spigoli tondeggianti, come all’epoca della stampa a pressione.
All’ultimo posto in assoluto il PopUp, una cosa di cui evidentemente nessuno sentiva l’esigenza.

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