Try to guess: Rod


Aperti caporali (che poi sarebbero sergenti...): quale di questi è visualizzato in caratteri Rod?



Bella domanda. Non ho mica ben presente il font Rod.
A memoria, mi pare fosse una specie di Courier o di Times New Roman, forse creato per il supporto di chissà quale lingua asiatica. Ma non mi sembra granché come ricordo.
Il sito della Microsoft smonta tutte le mie speculazioni in una riga: “Rod is an Hebrew font”, con specimen sottostante solo di alcune lettere ebraiche. Serif, diciamo, ovvero con spessore variabile come negli antichi manoscritti, mentre i sans serif hanno uno spessore costante come nel nostro Helvetica.
Copyright Kivun Computers con porzioni della Monotype Corporation. Anno 1991-1993.
Distribuito di default con Windows 2000, 7, 8, 2003, 2008, Vista, Xp, Server, eccetera.
Trattandosi di serif verrebbe in mente un sezione latina composta tipo Times.
Sta installato su Windows, proviamo un po’.
Sbagliato. La parte latina è ripresa dal Courier.
Bene. Come sono le virgolette del Courier?
Non ci ho mai fatto caso. I tratti sono abbastanza sottili quindi mi butto: l’ultimo della seconda fila.
E sbaglio in pieno. Quello è il Playfair Display. Un tipo di carattere che mi sta andando un po’ in antipatia per il fatto che di recente lo stanno usando troppo spesso in piccole dimensioni, ottenendo testi un po’ troppo scoloriti.
E se invece le virgolette fossero in stile con le lettere ebraiche? Secondo tentativo: l’ultimo della prima fila? Ma neanche per sogno: Fira Sans.
Il secondo dell’ultima fila? (Sto andando a caso).
Sbagliato di nuovo.
La soluzione era: il primo dell’ultima fila.
Proviamo a vedere un esempio nel contesto.


Mi pare le virgolette si integrano bene tanto con le lettere ebraiche che con quelle latine. La seconda parola viene scelta talvolta per gli specimen visto che contiene le lettere rappresentative delle principali scelte che si fanno in ambito di grazie, aste e terminali.
La prima riga è invece l’esempio che sta sul sito della Microsoft.
Non essendo pratico di lingua ebraica, provo a tradurlo con Google Translate ottenendo la seguente frase: “Il pilota vola”.
C’è da dire che mentre le lettere sono ricalcate su quelle del Courier, lo stesso non si può dire per i numeri, che sono più in stile con l’alfabeto ebraico che con quello latino. E lo stesso discorso vale per i simboli di valute, matematici, eccetera.

A proposito di alfabeto ebraico, ho letto che c’è stata qualche discussione quando è stata fissata la forma delle attuali lettere dell’alfabeto. Perché molte lettere si somigliano tra di loro, e creano confusione, specie a chi sta imparando la lingua da zero.
Sul sito Hebrew4Cristians una pagina riassume le principali differenze da notare per evitare confusione: tra le lettere Gimmel e Nun, tra Vet e Khaf, tra Tsade e ‘Ain, tra Vav, Zayin e la forma finale di Nun; tra Dalet, Res e la forma finale di Khaf; tra Samekh e la forma finale di Mem, tra Hey, Chet e Tav.
C’è da dire che la forma delle lettere può variare sensibilmente tra i caratteri con grazie e quelli senza grazie, come mostra l’apposita tabella su Wikipedia. La forma di Khaf che si usa in finale di parola forma un angolo in alto a destra, nei caratteri con grazie, mentre è curva nei caratteri senza grazie.
A complicare ulteriormente le cose c’è una forma corsiva, che viene comunemente usata, e che (come avviene anche per l’alfabeto latino) può essere sostanzialmente diversa rispetto a quella delle lettere stampatelle: Alef per esempio, che in stampatello è una specie di X, in corsivo è composta di due segni, come fosse scritto Ic; Samech, che in stampatello ha quattro lati, di due curvi, in corsivo è un cerchietto. In alcuni casi la confusione che si crea in stampatello si ripete anche in corsivo. In altri casi si aggiungono nuovi motivi di confusione. Il sito ne segnala uno: quello tra Tsade e Fey, entrambi nelle loro versioni finali. In stampatello sono totalmente diverse, in corsivo differiscono solo per il fatto che si termina la lettera all’insù o all’ingiù.
I nomi delle lettere che ho riportato qui sono quelli del sito Hebrew4Cristians, in lingua inglese, che differiscono talvolta da quelli riportati da Wikipedia.

A prima vista sembrerebbe che alcune lettere qui siano ripetute due volte. E invece no. Basta una differenza impercettibile per ottenere un suono completamente diverso.

Ma torniamo a parlare del Rod: come il Courier, è un tipo di carattere monospace. Tutte le lettere occupano lo stesso spazio in orizzontale, indipendentemente dal fatto se siano strette o larghe. Dove necessario, viene lasciato parecchio vuoto a destra e sinistra. Possiamo confrontare una scritta in Rod con la stessa scritta in Times New Roman:

Sopra: Rod. Sotto: Times New Roman.

Il modo in cui sono costruite le lettere è lo stesso, ma la scritta è molto più compatta, c’è meno spazio bianco attorno alle lettere sottili.

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