Border Control

Il Border Control è un tipo di carattere apparentemente strano. Si compone di due parti. In una c’è solo la parte superiore delle lettere, nell’altra c’è solo la parte inferiore. Uno che non è addetto ai lavori può rimanere spiazzato da questa scelta. Che se ne fa di lettere che non sono complete? O deve ripetere due volte la stessa scritta per ottenere la parte di sopra e quella di sotto? In realtà la chiave di volta è proprio questa: perché la parte superiore e quella inferiore non devono essere stampate per forza nello stesso colore. Quando si cambia il colore del font, di solito vale per tutta la lettera. E se uno volesse colorare metà della lettera in un modo e metà in un altro? Ecco che un font come il Border Control farebbe al caso suo. Effettivamente si scrive due volte la stessa frase, e poi si cambia il colore alla parte di sopra e a quella di sotto, scegliendo due colori diversi (e magari anche un colore di sfondo diverso. Ci fosse uno specimen, la cosa sarebbe più intuitiva anche per gli addetti ai lavori.
Un’idea del risultato uno può farsela andando direttamente sul sito del disegnatore, Peter Wiegel. Il quale è noto per avere rilasciato un gran numero di font con licenza 100% gratis, molti di gusto rétro.
I più scaricati su Dafont ieri sono il Chunk Five (slab), il Simple Print (un goffo monoline stampatello) e il Fette Unz Fraktur (blackletter tedesco). Tra i primi c’è anche il Gruenewald, un corsivo scolastico.
Il Border Control, ironia della sorte, proprio oggi viene messo in ultima posizione sul sito, a pagina 11: zero downloads ieri. Poco più su ci sono il Beta 54 (serif gommoso), il Coggers Tariqa (sans a contrasto con tratti rettilinei e raccordi curvi) e il Rueck (sans all caps un po’ incostante: alcuni tratti sono rettilinei, altri curvi, senza motivo).
Non molto più fortunato è il Diffikult (anche lui a quota zero): lettere invisibili che proiettano ombre sia sul lato destro che su quello sinistro. Una cosa che fa un po’ ballare gli occhi.

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