Tuscan

Non è facile imbattersi in una definizione precisa di cosa si intende di caratteri “tuscan”. So però che ci si riferisce spesso a quei caratteri display ottocenteschi dalle forme molto appariscenti, con “grazie” disposte nelle posizioni più impensate. In particolare quelle triangolari messe a mezza altezza. Ma anche l’uso di grazie biforcute alle estremità.
Se la definizione non è facile da trovare, il tag è utilizzato spesso, e talvolta la parola compare proprio nel nome del font.
Sul sito di font gratuiti Font Space ci sono 87 risultati nella categoria “tuscan”. Al primo posto c’è il Carnivalee Freakshow, con le punte triangolari a mezza altezza, le estremità biforcute, e graffi bianchi che attraversano le aste (che contribuiscono a creare l’atmosfera ottocentesca).
Più sotto si trova qualcosa di molto più complesso: il Ringmaster, in cui la parte superiore sembra un normale slab egiziano (grazie di forma rettangolare), mentre la parte inferiore ha le punte biforcute e delle decorazioni a goccia incastonate, mentre delle borchie circolari sono piantate al centro delle aste a mezza altezza. L’interno delle aste non è pieno, ma è sfumato con righe orizzontali o segnetti di ombreggiatura. Insomma un lavoro molto complesso.
Poco più su c’è il Circus, dove mancano le punte a mezza altezza, ma dove le estremità sono biforcute (sotto) o palmate (sopra), mentre l’interno delle aste è bianco (nella parte inferiore) con pallini neri lungo l’asse centrale oppure nero (sopra) all’interno di una cornicetta bianca che lo separa dal bordo, 3d a destra e in basso.
Una specie di Rosewood, distribuito in lungo e in largo dalla Microsoft, solo che lì anziché i pallini ci sono dei rombi e le grazie sono sempre slab.
Più in basso, sempre su FontSpace, troviamo il Bosox (aste piene, niente effetti particolari, ma un leggero allargamento appuntito a mezza altezza), lo Showboat (grazie triangolari, sfumature orizzontali all’interno dell’asta, effetto 3d e scarabocchi decorativi tutti attorno) e il Circus Ornate (grazie triangolari a mezza altezza, più altre grazie verticali a metà larghezza, o talvolta a metà di ciascuna asta, in orizzontale).
L’High On Fire è a tinta unita, con grazie a mezza altezza (disegnato a mano), Carnival è outline 3d, con grazie biforcute o palmate, ma niente a mezza altezza.
Su Dafont troviamo l’Mlb Tuscan, che ha la parola proprio nel nome: Tinta unita, grazie a mezza altezza. Catalogato qui nella categoria western, inteso come far west dei cowboys. Categoria che oggi viene dominata dal Colder Weather (che ha le grazie a mezza altezza) e dal Carnevalee Freakshow (che abbiamo già visto), ma contiene anche: Texas Tango (tinta unita, triangoli a mezza altezza, grazie quasi slab), Western (con grazie quasi Playbill, ma biforcute, più punte a mezza altezza), Rio Grande (grazie slab alte e bordino nero, più punte a mezza altezza), Docktrin (sfumature e coda della K svolazzante), Senorita Esmeralda (bianco dentro quadrati neri), Ifc Insane Rodeo (grazie slab), Boots & Spurs (interno delle aste scolorito), ed infine Los Banditos e Ifc Rail Road (grazie biforcute). La pagina contiene anche qualcosa di meno elaborato, tendente al Playbill (grazie molto più spesse delle aste, anche se spesso le lettere sono molto larghe a differenza del Playbill che ci ha abituato a spazi eccessivamente stretti) oppure cose fantasiose tipo Drift Type e Alpha Wood (dove le lettere sono formate da assi di legno inchiodate tra di loro alla meno peggio).
Myfonts risponde con 286 risultati alla ricerca “tuscan”. Saltando il primo risultato (Tuscan, Baseline Fonts, che è un po’ diverso da quello che mi aspettavo) abbiamo al secondo posto un elaborato Fargo Tuscan (Wells Fargo era la compagnia di diligenze del far west; grazie biforcute e decorazioni a mezza altezza, tra cui un punto di quattro lati al centro della O). Segue un Christmas Tuscan, di difficile lettura, e un Figgins Tuscan, che manca delle punte a mezza altezza e sembra più medievale di quelli visti finora, con tratti sottili e punte che sembrano coppie di foglioline.
Antique Tuscan invece non ha niente di tutto ciò: le lettere seguono delle piante ottagonali anziché circolari, ma con lati curvati verso l’interno ad accentuare le punte degli spigoli che si vengono a creare.
Gringo Tuscan sembra più moderno, Tuscan Egyptian tende al far west.
E giù ci sono infinite varianti, con parecchi specimen molto suggestivi, come quelli dell’Fha Tuscan Roman o Hustlers (molto tipografici) o Saloon Girl e Main event (più semplici, ma che suggeriscono usi concreti nella pubblicità di locali a tema o circhi; quest’ultimo permette di scegliere due colori diversi per la parte superiore e quella inferiore della lettera, e se non sbaglio anche un terzo per le borchiette che si trovano a mezz’asta).
Google Fonts restituisce solo risultati a pagamento alla ricerca “tuscan”, ma ce ne ha anche di gratuiti (solo che non sa di averli): troviamo il Rye di Nicole Fally, che ha non solo le punte a mezza altezza e alcune grazie biforcute, ma anche riflessi bianchi all’interno delle aste, l’Ewert (outline 3d, sopra slab e sotto biforcuto) e soprattutto il Sancreek di Vernon Adams, che è a tinta unita, e oggi è il meno trendy del trio. Poi, se uno vuole considerare tuscan anche il New Rocker (ottagonale coi lati concavi)... Ah, e più in basso c’è l’Arbutus (grazie slab, punte a mezza altezza e pianta ottagonale a lati concavi).
Chiaro che al giorno d’oggi non possono aspirare ad un granché, nel settore mainstream, ovviamente.
Comunque, per rivolgersi come sempre all’onnisciente Devroye, la definizione che dà lui di tuscan è questa: “Si tratta di uno stile di caratteri tipografici risalente al diciannovesimo secolo, popolare tra le fonderie di caratteri in legno. Ha grazie upturned (rovesciate?), contorni scalloped (smerlati?) ed è spesso associato coi caratteri display ornati (embellished) dei saloon”. (Mi scuso per la traduzione sommaria). Segue lista derivata da Myfonts con qualche aggiunta da parte sua.

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