Bitstream è stata acquistata dalla Monotype nel 2012. L’anno prima aveva rilasciato FontFusion e Panorama
Girando su Identifont capita spesso di trovare dei tipi di carattere di cui è indicato come “publisher” Bitstream. Dopo un po’ diventa un nome familiare, anche perché dei classici, come Stencil, Bank Gothic o Caslon Old Face sono stati rilasciati con questa etichetta. Il fatto è che il non si rimanda a nessun sito ufficiale: i link portano a Myfonts e Fontshop. Questo perché Bitstream non esiste più dal 2012, quando è stata acquistata dalla Monotype.
Fondata nel 1981 da Matthew Carter e Mike Porter (che avevano lavorato alla Linotype), è stata una delle prime fonderie a concentrarsi esclusivamente sul digitale. Il sito Myfonts, che al giorno d’oggi è uno dei principali punti di riferimento sul web, venne fondato nel 1999 da Bitstream, passando a Monotype solo nel 2012.
Tra le varie tecnologie sviluppate da Bitstream, Identifont elenca TrueDoc, WebFont e Font Fusion.
Quest’ultimo ha una pagina su Wikipedia dedicata: si tratta di un font-engine scritto in C capace di visualizzare testo in alta qualità su qualsiasi piattaforma e dispositivo, a qualsiasi risoluzione.
L’articolo contiene tante informazioni tecniche, ma non spiega ai non addetti ai lavori come è fatto questo motore, dove si trova di preciso, chi lo usa e come.
Il link al sito ufficiale, di Bitstream, viene dirottato sulla homepage della Monotype.
Il rilascio iniziale risaliva al 1999, l’ultima versione stabile sarebbe quella del 2011.
Solo Wikipedia in inglese contiene questa voce. Nelle altre lingue non risulta niente.
Un vecchio comunicato pubblicato da BusinessWire nel 2011 annunciava il rilascio della nuova versione di Font Fusion insieme a quella di Panorama. E però c’è ben poco che sia chiaro ai non addetti ai lavori: chi furono gli acquirenti di questi prodotti?
Anche il software Panorama ha un suo articolo su Wikipedia, solo in inglese.
Fondata nel 1981 da Matthew Carter e Mike Porter (che avevano lavorato alla Linotype), è stata una delle prime fonderie a concentrarsi esclusivamente sul digitale. Il sito Myfonts, che al giorno d’oggi è uno dei principali punti di riferimento sul web, venne fondato nel 1999 da Bitstream, passando a Monotype solo nel 2012.
Tra le varie tecnologie sviluppate da Bitstream, Identifont elenca TrueDoc, WebFont e Font Fusion.
Quest’ultimo ha una pagina su Wikipedia dedicata: si tratta di un font-engine scritto in C capace di visualizzare testo in alta qualità su qualsiasi piattaforma e dispositivo, a qualsiasi risoluzione.
L’articolo contiene tante informazioni tecniche, ma non spiega ai non addetti ai lavori come è fatto questo motore, dove si trova di preciso, chi lo usa e come.
Il link al sito ufficiale, di Bitstream, viene dirottato sulla homepage della Monotype.
Il rilascio iniziale risaliva al 1999, l’ultima versione stabile sarebbe quella del 2011.
Solo Wikipedia in inglese contiene questa voce. Nelle altre lingue non risulta niente.
Un vecchio comunicato pubblicato da BusinessWire nel 2011 annunciava il rilascio della nuova versione di Font Fusion insieme a quella di Panorama. E però c’è ben poco che sia chiaro ai non addetti ai lavori: chi furono gli acquirenti di questi prodotti?
Anche il software Panorama ha un suo articolo su Wikipedia, solo in inglese.
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