Igino Marini
Secondo il sito ufficiale, Igino Marini è nato nel 1964, è un ingegnere civile che si occupa di progettazione edifici, analisi strutturale, energy management e automazione industriale. Vive a Osimo, nell’entroterra vicino Ancona. Il suo nome è famoso nel mondo tipografico per via della famiglia Im Fell, dieci font che si possono scaricare gratuitamente da Google.
Il nome deriva da quello di John Fell, un vescovo di Oxford seicentesco che volle diventare editore, per cui si fece spedire caratteri di qualità dall’estero, principalmente Francia Olanda e Germania, nonché ne fece sviluppare altri in una sua fonderia personale.
Marini racconta di essersi innamorato della bellezza di questi caratteri, tanto da avere imparato apposta il modo di digitalizzarli. Dopodiché bisognò lavorare a spaziatura e kerning, e questo lo portò a sviluppare il software iKern, per automatizzare l’operazione sfruttando la matematica.
I nomi dei vari font a un occhio moderno magari non dicono niente: English, French Canon, Double Pica, Great Primer... In realtà sono le misure secondo i nomi che si usavano ai tempi di Fell.
Sul sito ufficiale c’è scritto anche a quanto corrispondono se si vuole stampare il testo alla stessa grandezza dell’originale. Il Three Lines Pica è pensato per essere stampato a 48 punti, il French Canon a 39, il Double Pica 21, Great Primer 17, Pica 12,5.
Chiaramente quelli pensati per le dimensioni più grandi sono font display, molto dettagliati e con un maggiore contrasto tra i tratti spessi e quelli sottili. Quelli pensati per le dimensioni minori non hanno le forme idealizzate, ma il bordo frastagliato che si può vedere nelle stampe d’epoca.
Dal sito ufficiale si può scaricare un solo zip con dentro 18 font (inclusi quelli che su Google non sono stati accettati, perché ad esempio mancano delle minuscole).
Ci sono pure due Im Fell Flowers, in cui ci sono simboli decorativi.
Nel primo file ci sono i fregi veri e propri da unire tra di loro per formare barre e cornici, nel secondo foglie e fiori meno ingombranti (e le due manicule).
Nella pagina di Wikipedia dedicata a Fell, il capitolo sulla Oxford University Press occupa appena quattro righe.
Il nome deriva da quello di John Fell, un vescovo di Oxford seicentesco che volle diventare editore, per cui si fece spedire caratteri di qualità dall’estero, principalmente Francia Olanda e Germania, nonché ne fece sviluppare altri in una sua fonderia personale.
Marini racconta di essersi innamorato della bellezza di questi caratteri, tanto da avere imparato apposta il modo di digitalizzarli. Dopodiché bisognò lavorare a spaziatura e kerning, e questo lo portò a sviluppare il software iKern, per automatizzare l’operazione sfruttando la matematica.
I nomi dei vari font a un occhio moderno magari non dicono niente: English, French Canon, Double Pica, Great Primer... In realtà sono le misure secondo i nomi che si usavano ai tempi di Fell.
Sul sito ufficiale c’è scritto anche a quanto corrispondono se si vuole stampare il testo alla stessa grandezza dell’originale. Il Three Lines Pica è pensato per essere stampato a 48 punti, il French Canon a 39, il Double Pica 21, Great Primer 17, Pica 12,5.
Chiaramente quelli pensati per le dimensioni più grandi sono font display, molto dettagliati e con un maggiore contrasto tra i tratti spessi e quelli sottili. Quelli pensati per le dimensioni minori non hanno le forme idealizzate, ma il bordo frastagliato che si può vedere nelle stampe d’epoca.
Dal sito ufficiale si può scaricare un solo zip con dentro 18 font (inclusi quelli che su Google non sono stati accettati, perché ad esempio mancano delle minuscole).
Ci sono pure due Im Fell Flowers, in cui ci sono simboli decorativi.
Nel primo file ci sono i fregi veri e propri da unire tra di loro per formare barre e cornici, nel secondo foglie e fiori meno ingombranti (e le due manicule).
Nella pagina di Wikipedia dedicata a Fell, il capitolo sulla Oxford University Press occupa appena quattro righe.
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