Indicatore ordinale maschile, grado, simbolo numero

Com’è fatto un indicatore ordinale maschile? A bruciapelo, magari uno non sa rispondere. In realtà è un simbolo che si vede spesso: è quel piccolo cerchietto che viene messo a destra di un numero per trasformarlo in ordinale.
Su Wikipedia vengono elencati i diversi modi per inserirlo: su Windows basta premere il tasto Alt insieme con la sequenza 1-6-7, mentre con la sequenza 1-6-6 si ottiene l’indicatore ordinale femminile, che corrisponde ad una piccola a.
Uno potrebbe dire che c’è un modo più semplice per inserire il cerchietto: basta premere l’apposito tasto sulla tastiera (sulla mia si ottiene con la combinazione di tasto maiuscole più à). Ma non è proprio così, perché quel simbolo è quello del grado.
In molti font i due glifi sono identici, in altri hanno differenze secondarie, in altri la differenza è più marcata. Comunque, visto che a occhio sono praticamente indistinguibili, nel normale uso si inserisce il simbolo del grado come indicatore ordinale maschile. Sempre per evitare inserimenti complessi, al posto dell’indicatore ordinale femminile si usa l’accento circonflesso che ha una forma simile ad una A senza trattino orizzontale. Era questa l’usanza ai tempi delle macchine da scrivere, e tutt’ora viene insegnata in alcuni corsi visto che non crea ambiguità e viene facilmente compresa.
Questi sono i due simboli a confronto: º°. Quello a sinistra è l’indicatore ordinale maschile, quello a destra è il simbolo del grado (inseribile da tastiera). Nel Times New Roman il primo ha contrasto tra tratti più spessi e tratti più sottili, ed è ovale, mentre il secondo è circolare e ha uno spessore costante. Nell’Arial il primo è più grande del secondo, e più ovale. Nel Garamond è più grande il secondo, sempre circolare, mentre il primo è ovale ma in larghezza (più largo che alto). Il Calibri poi esagera: il primo lo sottolinea, oltre a disegnarlo molto più grande del secondo.

L'indicatore ordinale maschile e il simbolo del grado in Times New Roman, Arial, Garamond, Calibri

Tra i font di Google la gran parte tende a differenziare i due simboli, chi in maniera impercettibile, chi in maniera più marcata.
Nell’Oswald il primo è stretto coi due fianchi rettilinei, mentre il secondo è alto la metà e di forma circolare.
Tra i più famosi a usare anche la sottolineatura per distinguerli, ci sono il Nanum Gothic, il Fira Sans e il Work Sans.
Incollando i due simboli in una delle caselle e applicando il risultato a tutti i font è possibile vedere le numerose combinazioni scelte dai disegnatori.
Discutibile quella scelta nel Monoton da Vernon Adams, dove gli indicatori ordinali sono ottenuti con una normale o e una a minuscole (mentre il simbolo del grado è ottenuto in piccolo, con due cerchi concentrici a differenza dei quattro che servono per ottenere la O). Ma quello è un font display che difficilmente verrà usato per questioni del genere.
E sempre Vernon Adams ha realizzato qualcosa di strano per il Bowlby One Sc, dove entrambi i simboli sono counterless (non hanno il buco al centro). Cosa strana perché le lettere normali le controforme ce le hanno eccome. Qui l’indicatore ordinale è più largo, mentre il simbolo del grado è circolare.
Una o piccolina si scrive anche, spesso sottolineata, per indicare la parola numero. Dal punto di vista tipografico però non si tratta di una combinazione di segni, ma di un carattere unico (u+2116:№).
Normalmente la o è sottolinata (come nel Roboto, nell’Open Sans, nel Montserrat o nel Source Sans). Qualcuno sceglie di non sottolinearla (Raleway, ad esempio), mentre altri lo ritengono un simbolo così irrilevante che non l’hanno incluso (il celebre Lato, uno dei font più popolari di Google, ne è sprovvisto).
La forma della N in questo glifo non è scontata. Alcuni hanno una N tale e quale a quella normale (Pt Serif). Altri ne presentano una versione ristretta (Roboto, Playfair display). Altri ancora hanno una N diversa da quella normale. Nel Source Sans, ad esempio, le estremità della N curvano verso sinistra o verso destra.
Il Times New Roman fa parte di quest’ultima categoria. Oltre alla curvatura delle estremità, qui abbiamo anche delle grazie a goccia.
Di solito il cerchietto sottolineato viene allineato in alto, ma c’è anche chi lo allinea in basso (Open Sans).

Il simbolo del numero in Times New Roman, Arial, Garamond e Calibri

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