La Gazzetta dello Sport
Mi pare che sul web nessuno si sia posto il problema di chi abbia disegnato i caratteri della testata della Gazzetta dello Sport e quando. Certo è che i siti di riconoscimento automatico non riescono ad individuare nessun font che gli somigli particolarmente. Le lettere sono molto strette, la e non ha il trattino centrale ma un tratto obliquo che curva, senza spigoli, e che poi scende giù come tratto rettilineo verticale e termina a destra con un taglio obliquo.
La e con tratto verticale rettilineo a sinistra e senza spigolo a destra si trova in vari font, ma di solito il taglio finale tende ad essere orizzontale. Talvolta obliquo a salire, per fronteggiare l’altro tratto che sale. In un caso è pure obliquo dalla parte giusta (Fty Strategycide), ma lì c’è un tratto rettilineo verticale anche sul lato destro della lettera.
Interessante anche la forma della a, col tratto che spunta in alto e che si ripiega per terminare obliquo. Il font che ci si avvicina di più è forse il Libel Suit, di Typodermic, dove però il raggio della curva è più ampio, l’estremità della e è tagliata in orizzontale, e la t ha il tratto orizzontale che spunta da entrambi i lati. Con la testata della Gazzetta il Libel ha anche in comune il fatto di tagliare in obliquo la parte superiore delle l (in salita). Ma la S maiuscola è completamente diversa.
L’articolo di Wikipedia dedicato al giornale sportivo italiano mostra varie prime pagine d’epoca. La prima è del giornale il Ciclista, anno 1896, che ha per la testata degli assurdi caratteri i cui tratti diventano senza motivo troppo spessi o troppo sottil. C’è poi una Gazzetta dello Sport con la testata che compare al di sopra di quella principale, che è Il Ciclista e la Tripletta. I caratteri del primo nome sono diversi da quelli visti in precedenza, ma nello stesso stile. La seconda parola è in un serif abbastanza stretto, maiuscoletto con grazie triangolari non troppo estese. La scritta Gazzetta dello Sport è pure in maiuscoletto con grazie triangolari, ma è irregolare per cui si vede da lontano che non si tratta di un font.
Nel 1896 il nome la Gazzetta dello Sport occupa tutta la larghezza della pagina, in una specie di Haettenschweiler (un Impact più stretto e con un’altezza della x minore), mentre Il Ciclista E La Tripletta è diventata una normale scritta serif italica tra parentesi in piccolo.
L’ultima prima pagina mostrata da Wikipedia risale al lontano 1914. La forma della a e quella della S cominciano ad avvicinarsi a quello che conosciamo oggi. Ma la e continua ad avere il tratto centrale orizzontale, come pure il taglio all’estremità, e ci sono degli accenni di grazie triangolari sulla l (sopra e sotto), sulla D (sopra, ma da entrambi i lati) e c’è perfino un allargamento sulla cima delle t.
Un’altra prima pagina che si riesce a trovare su internet è molto più recente, risale al 1989. Sono passati più di settant’anni, ma lo stile è lo stesso: si riconoscono gli stessi allargamenti alle estremità di l, t, d, z. Nel 2000 il tratto centrale della e è ancora orizzontale e rettilineo. Il cambio alla nuova grafica dovrebbe avvenire nel decennio successivo, nel 2008 o giù di lì, credo.
Sul forum di Dafont si è parlato della Gazzetta per identificare il font usato nello slogan “Tutto il rosa della vita”, riconosciuto come un Corisande.
Il sito in inglese Fonts In Use si è interessato un paio di volte al quotidiano italiano, ma sempre per identificare i font usati per i titoli di prima pagina e i testi degli articoli. Ed è proprio qui che troviamo un link ad un articolo di Type-Together in cui otteniamo la conferma che il 2008 è stato un anno fondamentale nella vita del giornale: l’anno in cui si è passati dal formato grande al formato tabloid, una scelta molto rischiosa, ma inevitabile, tenuto conto della direzione seguita anche dagli altri quotidiani.
Ad organizzare il redesign venne chiamata la compagnia Cases I Associats, di Barcellona. Che ha curato anche un successivo intervento, anni dopo, passando dal Titling Gothic di Font Bureau al Tablet Gothic (per i titoli). Che aveva il vantaggio di avere una I con grazie facilmente distinguibile dalla l minuscola, e aveva 84 stili. Questo ha fatto sì che è stato possibile usarlo per qualsiasi cosa tranne il testo degli articoli (anche per le domande in neretto nelle interviste).
Nemmeno questo sito però affronta la questione del redesign della testata.
La e con tratto verticale rettilineo a sinistra e senza spigolo a destra si trova in vari font, ma di solito il taglio finale tende ad essere orizzontale. Talvolta obliquo a salire, per fronteggiare l’altro tratto che sale. In un caso è pure obliquo dalla parte giusta (Fty Strategycide), ma lì c’è un tratto rettilineo verticale anche sul lato destro della lettera.
Interessante anche la forma della a, col tratto che spunta in alto e che si ripiega per terminare obliquo. Il font che ci si avvicina di più è forse il Libel Suit, di Typodermic, dove però il raggio della curva è più ampio, l’estremità della e è tagliata in orizzontale, e la t ha il tratto orizzontale che spunta da entrambi i lati. Con la testata della Gazzetta il Libel ha anche in comune il fatto di tagliare in obliquo la parte superiore delle l (in salita). Ma la S maiuscola è completamente diversa.
L’articolo di Wikipedia dedicato al giornale sportivo italiano mostra varie prime pagine d’epoca. La prima è del giornale il Ciclista, anno 1896, che ha per la testata degli assurdi caratteri i cui tratti diventano senza motivo troppo spessi o troppo sottil. C’è poi una Gazzetta dello Sport con la testata che compare al di sopra di quella principale, che è Il Ciclista e la Tripletta. I caratteri del primo nome sono diversi da quelli visti in precedenza, ma nello stesso stile. La seconda parola è in un serif abbastanza stretto, maiuscoletto con grazie triangolari non troppo estese. La scritta Gazzetta dello Sport è pure in maiuscoletto con grazie triangolari, ma è irregolare per cui si vede da lontano che non si tratta di un font.
Nel 1896 il nome la Gazzetta dello Sport occupa tutta la larghezza della pagina, in una specie di Haettenschweiler (un Impact più stretto e con un’altezza della x minore), mentre Il Ciclista E La Tripletta è diventata una normale scritta serif italica tra parentesi in piccolo.
L’ultima prima pagina mostrata da Wikipedia risale al lontano 1914. La forma della a e quella della S cominciano ad avvicinarsi a quello che conosciamo oggi. Ma la e continua ad avere il tratto centrale orizzontale, come pure il taglio all’estremità, e ci sono degli accenni di grazie triangolari sulla l (sopra e sotto), sulla D (sopra, ma da entrambi i lati) e c’è perfino un allargamento sulla cima delle t.
Un’altra prima pagina che si riesce a trovare su internet è molto più recente, risale al 1989. Sono passati più di settant’anni, ma lo stile è lo stesso: si riconoscono gli stessi allargamenti alle estremità di l, t, d, z. Nel 2000 il tratto centrale della e è ancora orizzontale e rettilineo. Il cambio alla nuova grafica dovrebbe avvenire nel decennio successivo, nel 2008 o giù di lì, credo.
Sul forum di Dafont si è parlato della Gazzetta per identificare il font usato nello slogan “Tutto il rosa della vita”, riconosciuto come un Corisande.
Il sito in inglese Fonts In Use si è interessato un paio di volte al quotidiano italiano, ma sempre per identificare i font usati per i titoli di prima pagina e i testi degli articoli. Ed è proprio qui che troviamo un link ad un articolo di Type-Together in cui otteniamo la conferma che il 2008 è stato un anno fondamentale nella vita del giornale: l’anno in cui si è passati dal formato grande al formato tabloid, una scelta molto rischiosa, ma inevitabile, tenuto conto della direzione seguita anche dagli altri quotidiani.
Ad organizzare il redesign venne chiamata la compagnia Cases I Associats, di Barcellona. Che ha curato anche un successivo intervento, anni dopo, passando dal Titling Gothic di Font Bureau al Tablet Gothic (per i titoli). Che aveva il vantaggio di avere una I con grazie facilmente distinguibile dalla l minuscola, e aveva 84 stili. Questo ha fatto sì che è stato possibile usarlo per qualsiasi cosa tranne il testo degli articoli (anche per le domande in neretto nelle interviste).
Nemmeno questo sito però affronta la questione del redesign della testata.
Commenti
Posta un commento