Marcellus
Il Marcellus è uno dei caratteri che si scaricano gratuitamente da Google, marchio Astigmatic, non troppo di successo, ma molto interessante.
Non è proprio un serif, ma non è neanche un sans. Le proporzioni sono quelle classiche, con un certo contrasto tra tratti spessi e tratti sottili, come nei normali serif, ma alle estremità c’è solo una scampanatura. Abbastanza da farsi notare, ma non troppo pronunciata.
La didascalia parla di “flared serif”, ovvero grazie “svasate”, e di ispirazione derivata dalle iscrizioni romane classiche (con l’aggiunta delle minuscole, che gli antichi romani non conoscevano).
È disponibile anche in versione SC (Small Caps, ovvero maiuscoletto) che richiama un po’ lo stile del Trajan. Supporta i blocchi Unicode Latino 1 e 2, turco, baltico.
Su Google ci sono una cinquantina di font con marchio Astigmatic. I più trendy al momento sarebbero Righteous (con la e dal trattino obliquo molto ripido), Sacramento (un corsivo praticamente scolastico) e Luckiest Guy (un unicase impact da fumetto). L’ultimo della lista è invece il Fascinate, che ha l’aspetto molto simpatico, un Broadway arrotondato-bubble, ma evidentemente è raramente utilizzabile.
Al penultimo posto c’è l’Hanalei, con le lettere composte mettendo insieme frammenti di canna di bambù, poco leggibile e ancor meno utilizzabile, specie sul web (ma la versione fill, ovvero con le aste riempite di colore, sta molto più in alto).
Per tornare al Marcellus, i principali caratteri simili secondo Identifont sono l’Lp Saturnia Sans (un sans, come volevasi dimostrare), Belleza, Bravura Pro.
Un po’ più in basso c’è un classico della tipografia novecentesca, l’Optima di Hermann Zapf (1958).
Non è proprio un serif, ma non è neanche un sans. Le proporzioni sono quelle classiche, con un certo contrasto tra tratti spessi e tratti sottili, come nei normali serif, ma alle estremità c’è solo una scampanatura. Abbastanza da farsi notare, ma non troppo pronunciata.
La didascalia parla di “flared serif”, ovvero grazie “svasate”, e di ispirazione derivata dalle iscrizioni romane classiche (con l’aggiunta delle minuscole, che gli antichi romani non conoscevano).
È disponibile anche in versione SC (Small Caps, ovvero maiuscoletto) che richiama un po’ lo stile del Trajan. Supporta i blocchi Unicode Latino 1 e 2, turco, baltico.
Su Google ci sono una cinquantina di font con marchio Astigmatic. I più trendy al momento sarebbero Righteous (con la e dal trattino obliquo molto ripido), Sacramento (un corsivo praticamente scolastico) e Luckiest Guy (un unicase impact da fumetto). L’ultimo della lista è invece il Fascinate, che ha l’aspetto molto simpatico, un Broadway arrotondato-bubble, ma evidentemente è raramente utilizzabile.
Al penultimo posto c’è l’Hanalei, con le lettere composte mettendo insieme frammenti di canna di bambù, poco leggibile e ancor meno utilizzabile, specie sul web (ma la versione fill, ovvero con le aste riempite di colore, sta molto più in alto).
Per tornare al Marcellus, i principali caratteri simili secondo Identifont sono l’Lp Saturnia Sans (un sans, come volevasi dimostrare), Belleza, Bravura Pro.
Un po’ più in basso c’è un classico della tipografia novecentesca, l’Optima di Hermann Zapf (1958).
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